Capitolo 40

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Tornati a casa, Nate non c'era.

I suoi vestiti erano spariti, e non c'erano più le sue cose.

Ottimo.

Invece di affrontarmi aveva preferito scappare.

Lui sì che era un'uomo.

Mi lanciai sul letto, e decisi di non pensare più né a Nate né a Katia.

Ero stanca, e volevo solo dormire.

Chiusi gli occhi, e mi addormentai subito.

IL MATTINO SEGUENTE:

Oggi mi sarei dovuta vedere con Claire in biblioteca.

La mia compagna di classe.

Era da tempo che non uscivo con una ragazza.

Non avevo amiche femmine.

Solo una, ma parliamo dei tempi delle medie e inizio superiori.

Ho dei brutti ricordi di quella amicizia, e finì male.

Come del resto ogni cosa.

Non ero brava con le amicizie. Nessuno mi riusciva a sopportare, e come dargli torto d'altronde.

Stranamente ero nervosa di incontrarmi con Claire.

Non sapevo bene come comportarmi, ero un po' arrugginita in queste cose.

Alla fine dovevo solo essere me stessa.

-

Arrivai in biblioteca, e c'era Claire già seduta con i libri pronti.

Era stata puntuale.

Andai dritta verso di lei.

"Ciao Claire!" -

"Ciao Aura!"

Mi fece un gran sorriso.

"Aura aspetta ma che ti è successo?"

Già è vero che avevo i punti sulla fronte.

Me ne ero pure dimenticata.

"Ieri sono caduta dalla bici, nulla di grave!" Dissi grattandomi nervosamente la testa.

"Guarda che per oggi potevamo anche rimandare.." Disse sentendosi a disagio.

"Scherzi? Devo rimettermi in pari, quindi basta parlare e studiamo!" Dissi tirando fuori carta e penna.

Claire rise e aprii il libro.

Dopo mezz'oretta di studio, decidemmo di fare una pausa.

Giù c'era la macchinetta del caffè.

"Dai siamo state brave!" Dissi sorseggiando il caffè caldo.

"Anche troppo!"

Cavolo, avessi avuto lei come insegnante, a quest'ora sarei sicuramente stata la prima della classe.

Era bravissima a spiegare.

Non potevo ignorare però il modo in cui mi fissava.

Era un po' strano.

Sarò paranoica io, ma boh mi trasmetteva qualcosa di strano il suo sguardo.

"Riprendiamo?" Disse poi Claire.

Guardai l'ora.

Cavolo, si era fatto tardi.

"Scusa, ma devo correre a casa!" Dissi.

 AURA | Kaya Scodelario Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora