Capitolo 12

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Avevo un gran mal di testa.
Sapevo che James mi aveva dato qualcosa, perché ieri sera da quello che ricordavo avevo solo esagerato con i cocktail. Ero così arrabbiata, lo volevo uccidere, e soprattutto volevo uccidermi. La casa era piena di gente, chi dormiva per terra, chi era svenuto nei bagni, insomma c'era di tutto e di più.

Non riuscivo però a trovare mio fratello.

L'avevo del tutto perso.

Cercai il mio telefono nella borsa, ma non lo trovai.

Bene.

Avevo perso anche il telefono.

Ero messa troppo male per collegare tutto quello che mi stava succedendo in quel momento. Scesi per andare giù in sala, andai in cucina e presi una bottiglia d'acqua. Dovevo riprendermi.

Dalla cucina vidi scendere James dalle scale.

Se si avvicinava giuro che gli avrei tirato la bottiglietta d'acqua addosso.

Nemmeno a dirlo mi vide, e venne dritto verso la cucina.

Gli lanciai la bottiglietta di plastica che gli arrivò dritta in faccia.

"Oh ma che cazzo fai!" -

"VATTENE!" -

"Rilassati, stavo cercando il mio telefono, l'hai per caso visto?" -

"No." -

"Merda, me l'avranno fottuto."

Non lo guardai nemmeno.

Pensavo solo a quanto potessi essere stupida in quel momento.

Rimasi ferma lì davanti al lavello della cucina, quando all'improvviso tutto davanti a me divenne sfocato.

Da sfocato poi tutto nero.

Mi lasciai cadere per terra.

James mi afferrò all'improvviso.

"Aura che succede?!"

Queste furono le ultime parole che sentii.

Ero svenuta.

-

Mi risvegliai sul divano.

Mi risvegliai sul divano

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"Ehi.."
C'era James davanti a me.

"Ma cosa e successo?" Dissi alzandomi piano piano.

"Sei svenuta, ora come stai?" Disse James.

"Male, perché ti ho ancora davanti!" Dissi tenendomi la testa con le mani, mi faceva malissimo.

"Noto che nemmeno in questi momenti delicati, riesci ad essere carina con me." -

"Ma come te lo devo dire che non ti voglio vicino!" -

"Sono testardo lo sai!" -

"Perché ogni volta che mi risveglio devo ritrovarmi la tua faccia?" -

"Sarà il destino." Disse James sorridendo.

Lo fermai subito.

"Senti basta, devo trovare mio fratello e andare a casa!" Dissi con tono duro.

"Aspetta ad alzarti, potresti svenire di nuovo." -

"Sto bene." -

"Dai allora ti aiuto a trovare tuo fratello, chissà dove sarà in mezzo a tutto questo casino." Disse James.

"E perché mai dovresti aiutarmi? Chi sei tu scu.."
Non mi fece finire nemmeno la frase che mi interruppe bruscamente.

"Ma quanto parli? Dai che forse so dov'è, muoviti lagnosa." Disse James accendendosi la sigaretta.

Insieme salimmo di nuovo al piano di sopra

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Insieme salimmo di nuovo al piano di sopra.

"Oggi niente scuola a quanto pare.." Disse James mentre l'odore di fumo pervase l'intero piano.

"Immagino il tuo dispiacere." Dissi in modo sarcastico.

"Aura comunque io ho bisogno di parlarti di una cosa." Disse James prendendomi improvvisamente la mano.

Era davvero incredibile quel ragazzo, più lo rifiutavo, più lui cercava il contatto con me.

Come dovevo fare?
Era diventato il mio peggior incubo.

"James non mi sembra adesso il momento giusto per parlare." Dissi lasciandogli la mano.

James mi guardò male, e proseguii avanti.

"Ok, come vuoi.."

Non lo capivo proprio, ma cosa voleva da me?

Ero stanca, volevo solo andarmene da quella casa.

"Vieni forse è qui tuo fratello!" Disse indicando l'ultima stanza lungo il corridoio.

Aprimmo la porta e..

"Thomas

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"Thomas..?"

MA CHE CAZZO?

Oggi fu inaspettatamente una giornata ricca di sorprese per me.

...

 AURA | Kaya Scodelario Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora