Non ero riuscita a dormire bene.
Per colpa di Claire, avevo addirittura fatto gli incubi. Era davvero strano, perché venire fino a qui, solo per vedere dove abitassi. Quella ragazza mi convinceva sempre di meno, l'unica cosa positiva era il suo aiuto con lo studio. Oggi dovevo rivederla, e a dire la verità la cosa mi inquietava, e parecchio.
Notai che mio fratello era uscito presto questa mattina. Mi lasciò un biglietto però.
"Ci vediamo stasera per la cena, fai a modo peste!"
Oggi doveva fare più turni. Stasera quindi decisi di preparargli la cena, dato che non avevo mai fatto una cosa del genere, mi sembrava una bella idea, poi dato che eravamo rimasti solo io e lui, ne potevamo approfittare.
Deciso, stasera brucerò la cucina.
-
La campanella era suonata, e io corsi subito verso la classe. Appena varcata la soglia della porta, Claire agitò il braccio per farmi cenno di sedermi vicino a lei. La guardai, e cambiai direzione. Non volevo stare con lei, ci avrei passato l'intero pomeriggio, almeno la mattinata volevo starmene per i fatti miei. Tra l'altro non potevo che pensare a ieri sera, la chiamata, poi la visita sotto casa, e quel messaggio. Non la sopportavo già più.
Durante tutta la lezione, mi sentii gli occhi puntati addosso.
Ogni tanto mi giravo, e notavo lo sguardo fisso di Claire, che continuava imperterrita a fissarmi.
Che problemi aveva?
Mi stavo arrabbiando, e agitando.
Mordicchiavo le penne, e scarabocchiavo il quaderno di matematica. Odiavo essere fissata, per di più da lei. Cercavo di stare attenta alla lezione, ma non riuscivo a non pensare a Claire.
Ad un certo punto, il telefono, che avevo in tasca vibrò.
Feci un sobbalzo, mi spaventai.
La mia vicina di banco, mi lanciò un'occhiata. A mia volta la guardai anche io male.
Feci sfilare il mio telefono dalla tasca dei jeans, senza ovviamente farmi beccare.
*1 nuovo messaggio*
Pensai fosse Nate.
Ma quando sbloccai il telefono, il nome che mi comparve era quello di Claire.
Spalancai gli occhi.
Mi aveva mandato un messaggio, con allegato una foto.
Ero io.
Aveva una mia foto.
"In questa foto sei bellissima!"
Rimasi un'attimo perplessa da ciò.
Come faceva ad avere una mia foto?
Mi voltai, e la guardai con uno sguardo da killer. La fulminai. Appena sarebbe finita la lezione, dovevo assolutamente parlargli.
"Professore, Aura sta usando il telefono!"
Sentii improvvisamente una voce.
Era la voce della mia compagna di banco. Che aveva fatto la spia.
"Aura, vieni subito qui!"
Merda.
Mi alzai dal banco, e mentre raggiungevo la cattedra, non potevo che notare il sorrisetto compiaciuto della mia compagna.
Non sapeva contro chi si era messa.
"Consegnami il telefono, è sequestrato!"
Non dissi nulla, in quel momento ero davvero arrabbiata.
Mi diede una nota, e tornai al mio posto, senza fiatare.
Finalmente la lezione finì.
Aspettai fuori dalla porta Claire.
Una volta uscita, l'afferrai per il braccio, e la portai nel bagno delle femmine.
"MI SPIEGHI QUALE CAZZO È IL TUO PROBLEMA?" -
"Aura perché urli? Non ti è piaciuta la foto?" -
"Come fai ad avere una mia foto?!" -
"Te l'ho scattata io, mentre eravamo in biblioteca ieri a studiare, solo che non te ne sei accorta!" -
"Perché cazzo mi hai fatto una foto?" -
"Sei molto bella, per questo!" -
"Aspetta.. Sei per caso lesbica?"
Da lì non disse più nulla, abbassò lo sguardo, e notai del nervosismo nella sua espressione.
"Aura tu mi piaci!"
Disse poi Claire, diventata nel frattempo rossa come un pomodoro.
Io rimasi paralizzata.
Era una situazione del tutto assurda.
Ma che cazzo stava succedendo?

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AURA | Kaya Scodelario
Novela Juvenil"Io penso che mia madre mi abbia fatta al contrario. Cioè, mi abbia partorita dalla parte sbagliata, e le parole a me arrivano sempre al contrario. Le persone che vorrei amare, le detesto." NOTA: Non spaventatevi se vedete tanti capitoli, io li facc...