Capitolo 8

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"Dove andiamo principessa?" Disse mio fratello sorridendomi.

"Lo sai che non mi piace quando mi chiami principessa, scegli tu comunque." Dissi accendendomi la sigaretta.

"Ma è successo qualcosa con Nate?" Disse mio fratello

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"Ma è successo qualcosa con Nate?" Disse mio fratello.

Perché questa domanda, pensai.

"Assolutamente nulla, sai come sono fatta, con le persone che non conosco sono fredda e scontrosa."

"Lo so, ti conosco bene io." Disse Thomas.

Si stava facendo già buio ed erano solo le quattro del pomeriggio, l'inverno era ormai alle porte. Appoggiai la testa sul vetro del finestrino, e mi misi a guardare fuori. Era da tanto che non passavo del tempo con mio fratello, mi sentivo stranamente bene.

"La mamma ancora non mi vuole vedere?" Mi domandò lui.

"No Thomas, non è ancora pronta." Risposi.

"Capisco, quando è pronta dimmelo allora!" Disse sforzandosi di sorridere.

Anche se faceva finta di nulla, io sapevo che lui soffriva molto di questa cosa. Mia madre non ne voleva più sapere di lui. L'aveva sbattuto fuori casa circa da un'anno e mezzo ormai, non potevo nemmeno biasimarla per averlo fatto, dopo quello che era successo era inevitabile che accadesse. Mio fratello e sempre stato difficile da gestire, forse anche più di me. Non scorderò mai quella sera che picchiò la mamma, solo due volte in vita mia l'avevo visto così, e per me era davvero dura vederlo ridotto in quello stato. Non volevo ricordare quel brutto momento, rifiutavo ogni ricordo che poteva collegarmi a quel giorno. Io l'avevo perdonato per quello che aveva fatto, anche perché io non potevo mai avercela con lui. Anche se sotto molti aspetti lui era considerato "cattivo", per me era la persona più buona del mondo, e gli volevo un gran bene. Per l'amor di Dio, gliene ho fatte anche io passare di ogni, per quello che aveva fatto. Addirittura una volta gli tirai un pungo in faccia così forte da rompergli persino il setto nasale. Ma il nostro rapporto era così, io lo rimproveravo e lui cercava sempre di farmi diventare matta. Non si può scegliere la famiglia, però io non avrei mai potuto desiderare un fratello diverso, a me andava bene il mio, con tutti i suoi mille difetti.

Cercai di spostare l'argomento su qualcos'altro

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Cercai di spostare l'argomento su qualcos'altro.

"Ti volevo chiedere dove avevi conosciuto Nate, non l'ho mai visto da queste parti." Dissi.

"È arrivato da poco più di un mese, è un nuovo coinquilino, dividiamo anche la stessa stanza ora, siamo diventati buoni amici, e stranamente non abbiamo ancora litigato!" Disse Thomas sorridendo.

Rimasi in silenzio.

Mio fratello mi guardò.

"Perché volevi saperlo?" Disse.

"Ero curiosa, tutto qui." -

"Ma pensa te la coincidenza, se voi due vi siete incontrati un motivo ci dovrà pur essere, non credi?" Disse ridacchiando.

"E quale sarebbe questo motivo? Già non andiamo d'accordo." Dissi come sempre con tono arrabbiato.

"Se per questo tu non vai mai d'accordo con nessuno!" Disse Thomas sorridendo.

Non potevo dargli torto su questo.

Mio fratello svoltò a destra, e lì per quella via c'era un parchetto semi abbandonato.

"Fermati, andiamo qui!" Dissi indicandoli il parcheggio più vicino.

Mio fratello si fermò.

Andammo sull'altalena e mio fratello dalla tasca tirò fuori una canna.

"Dai passamela, che voglio fare il primo tiro!" Dissi tirando fuori l'accendino.

Restammo in quel parco per quasi tutto il pomeriggio, solo io e lui, come ai vecchi tempi.

 AURA | Kaya Scodelario Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora