Capitolo 17

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Com'era buona quella ciambella.

Me la mangiai tutta.

Adesso con la pancia piena, decisi di alzarmi e chiamare mio fratello.

Dovevo dirglielo.

Anche se c'è l'avevo a morte con lui, aveva il diritto di sapere che papà era tornato.

Presi il telefono e lo chiamai.

Chissà se mi avrebbe risposto.

Dopo pochi minuti, però mi rispose.

"Aura.." Era proprio lui, con una voce così strana.

"Senti non voglio litigare, vieni a casa, ti devo parlare!" Gli dissi diretta.

"A casa? Ma sai che non posso?" Disse lui perplesso.

"Non importa, tu vieni!"

Gli staccai la chiamata, e mi incamminai di nuovo verso casa.

Lo aspettai davanti al cancello.
Era quasi da 10 minuti che lo aspettavo. Che due palle, poi ero io la ritardataria, pensai.

Ecco che da lontano vidi la macchina, c'era lui, con una faccia così spaventata.

Lo chiamai.

"Thomas vieni!" Gli feci cenno con la mano.

"Aura perché mi hai fatto venire, lo sai che la mamma non vuole che io stia qua, abbiamo un'accordo, sei per caso impazzita?" Mi domandò lui.

"No, ti stai sbagliando. Non sono io quella impazzita qui dentro. Quando entrerai capirai!" Dissi aprendo il portone.

Mio fratello timidamente entrò.

Era da una vita che non entrava in casa, era alquanto imbarazzato, e impaurito.

Dalla cucina uscirono mia madre, e mio padre entrambi con delle facce sconvolte.

"Cosa diavolo ci fa lui qui?" Disse mia madre cambiando espressione.

"Beh cara mamma, dato che papà è tornato, e tu l'hai perdonato non vedo perché non dovremo fare lo stesso con Thomas!" Dissi sfidandola.

Mia madre era nera. Era da parecchio che non vedevo quell'espressione arrabbiata sul suo volto.

Mi faceva ridere tutto questo.

Pensavano che sarebbe andato tutto liscio come l'olio?
Non mi conoscevano per niente, potevo diventare una persona davvero cattiva se volevo.

Mio padre sembrava come ingessato.
Non si muoveva, notai solo il modo in cui guardava mio fratello, fra di loro non c'era mai stato buon sangue.

"Smettila di fare la bambina, Thomas non vive più con noi!" Urlò mia madre.

"SEI TU UNA BAMBINA, NON IO! TU NON VUOI THOMAS? BENE IO ALLORA NON VOGLIO PAPÀ, COME LA METTIAMO ORA?!" Urlai a seguito.

Thomas non disse nulla, era triste e deluso allo stesso tempo. Rimase impassibile alla vista di papà, per lui era un'estraneo, come d'altronde lo era anche per me.

Mi prese per la mano.

"Aura lascia perdere, comunque sia sono io che non voglio tornare qui. Non siamo mai stati una famiglia, e fare finta di nulla adesso sarebbe così stupido, la realtà noi la sappiamo e sinceramente a me va bene così!" Disse Thomas tutto d'un fiato.

Gli lasciai la mano.

Lui mi guardava, ma non più con quel sorriso che tanto mi rassicurava.

Uscii senza nemmeno voltarsi.

Io guardai mia madre, e mio padre.

"Se davvero le cose devono andare così, allora non ci starò più nemmeno io in questa casa." Dissi duramente.

Prima di andare andai in camera mia, presi il borsone e ci buttai tutte le mie cose dentro. Presi Freddie in braccio e uscii da quella casa il più velocemente possibile.

Raggiunsi mio fratello fuori.

"Tom aspetta, vengo con te!" Dissi correndogli dietro.

"Aura, ma che fai?" Disse guardandomi stupito.

"Non ci voglio più stare in quella casa, voglio venire con te!"

Mi guardò un po stranito, ma non esitò un'attimo. Venne verso di me e mi abbracciò.

Non mi importava più di nulla, io volevo solo stare con lui

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Non mi importava più di nulla, io volevo solo stare con lui.

 AURA | Kaya Scodelario Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora