Capitolo 19 - Mari

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L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.

Trascorsi un po' di tempo con Paul e poi trascorsi il resto della giornata con Lex. Sta crescendo e trascorre molto tempo a scuola, a danza, a ginnastica, ai pigiama party e tutto questo non mi piace.

Lei è la mia bambina e voglio che lo resti per sempre, non voglio che cresca.

Sospirai mentre Lex si stese sul divano con me così da poter vedere Lemonade Mouth; cresce anche sotto questo punto di vista, prima guardava i cartoni Disney ora i programmi della Disney Channel. Feci correre le mie dita tra i suoi capelli mentre i suoi occhi erano catturati dalla TV e quando finì mi pregò di uscire fuori e di giocare.

"Per favore mamma, possiamo andare fuori?" Chiese.

"Sta piovendo." Guardai fuori dalla finestra ma non riuscì a resistere ai suoi occhi, mi fregano ogni volta. Si mise gli stivaletti da pioggia e la giacca a vento ed io indossai le stesse cose e uscimmo fuori.

Camminammo al parco, mi fece andare sullo scivolo insieme a lei, corremmo e giocammo ad "acchiapparella", eravamo solo noi due e finimmo per sdraiarci sull'erba bagnata.

"Ti voglio bene mamma." Mi sorrise.

"Anch'io ti voglio bene tesoro." Mi prese la mano e la tenne stretta.

"Sarai sempre la mia migliore amica." Mi disse e ciò mi fece venir voglia di piangere. Spero che non cambierà mai questa opinione. Non voglio che mi odia o che si senta come se non potesse parlarmi o che abbia il bisogno di nascondermi le cose, spero che quando crescerà, riuscirà ad essere onesta con me.

Sta crescendo davvero in fretta e ha capito ciò che le piace e non le piace e soprattutto sta iniziando a formare le sue proprie opinioni.

Sarà forte e intelligente e questo è solo l'inizio e già mi sta uccidendo. Non ho esperienze con questo genere di cose, lei è la mia prima bambina e potrà anche essere l'ultima.

"Possiamo fare i biscotti?" Chiese.

"Che ne dici di preparare i cupcakes che non abbiamo mai fatto?" Chiesi.

"Possiamo fare entrambi?" Alzai gli occhi al cielo perchè preparare entrambe le cose richiederebbe troppo zucchero che io non ho, deve scegliere o uno o l'altro.

"Devi sceglierne uno tra i due tesoro, e dobbiamo sbrigarci, stasera facciamo gli spaghetti." Dissi per distrarla e funzionò.

"Amo i tuoi spaghetti!" Disse entusiasta.

"E puoi aiutarmi a preparare il sugo." Ama farlo, le permetto sempre di mettere le mani dentro alla ciotola dei pomodori per schiacciarli. È sia una cosa divertente che un vero e proprio casino.

"Può venire Shawn per aiutarci?" Chiese e sospirai.

"No piccola. Shawn è occupato stasera." Le dissi.

"Ma è proprio lì." Puntò con il dito qualcuno che stava correndo un po' distante da noi e mi venne voglia di sbattere la testa contro il terreno.

"Lex, è impegnato." Le dissi ma saltò in piedi e corse da lui, grugnì prima di alzarmi e correrle dietro. Doveva proprio trovarsi nei dintorni in questo momento? Shawn guardò Lex quando lo raggiunse e gli sorrise.

"Per favore." Sentì mentre mi avvicinai a loro e imprecai nella mia testa visto che se avessi detto la parolaccia ad alta voce, Lex l'avrebbe immediatamente ripetuta.

"Lalexia, ti ho detto che Shawn è impegnato."

"Ma mamma, è proprio qui." Prese la sua mano e guardai le loro mani prima di alzare lo guardo verso di lui. Perchè? Perchè fra tutte le persone, si è dovuta legare proprio a lui?

"Tesoro, solo perchè vedi qualcuno fuori, non significa che non sono impegnati."

"Ma è venuto a casa con noi la scorsa volta." Protestò, bambina intelligente.

"E lui non era tutto bagnato." Ora stavo discutendo con una bambina di sette anni.

"Ma hai altri vestiti, giusto?" Chiese con gli occhi grandi a Shawn e lui mi guardò per poi riguardare Lex, poi ripassò lo sguardo verso di me e già riuscì a capire quale sarebbe stata la sua risposta. Lui sa qual è la giusta risposta per la situazione ma solo che non è la verità.

"Li ho." Disse lentamente.

"Visto!" Dichiarò Lex.

"Lex tutti devono fare la doccia e noi ne abbiamo solo due." Le dissi.

"Ma lui può farla con te come faccio alcune volte anch'io." Mi strozzai con la mia stessa saliva e sembrò che la stessa cosa fosse successa anche a lui vistò che iniziò a tossire.

"Lalexia, non è la stessa cosa." Dissi.

"Va bene, allora la faccio io con te." Disse felice e desiderai non essere mai uscita fuori con lei. Un giorno saprà chi è Shawn e scommetto che troverà il mio disagio di questa situazione divertente quando sarà più grande.

"Lex, mamma vuole trascorrere del tempo con te." Shawn si inginocchiò al suo livello e sorrise.

"Ma è la serata degli spaghetti, non ti piacciono gli spaghetti?" Chiese.

"Mi piacciono ma è la serata tua e di tua madre, di voi due insieme." Cercò di spiegare e trattenni il fiato e i miei occhi si spalancarono quando Lex mise le sue piccole mani sulle sue spalle.

"Ma per favore." Pregò.

"Lalexia." Sospirai e mi abbassai anch'io al suo livello.

"Mamma." Spostò una mano dalla spalla di Shawn e la mise sulla mia come se fosse lei la madre che stesse affrontando due piccoli bambini in difficoltà.

"Lex, non posso."

"Shh." Mise un dito sulle labbra di Shawn e restò zitto e l'angolo del mio labbro si alzò mentre lo guardai scioccato dall'azione di mia figlia.

"Tesoro deve andare a casa e devo portare a casa anche a te prima che ti ammali."

"Mamma, per favore." Disse e poi guardò Shawn e mise le mani sulle sue guance. "Shawn, per favore." Guardò me, poi lui, poi di nuovo me.

Ero una mamma orgogliosa ma alcune volte la sua insistenza era una spina nel fianco.

Shawn mi guardò straziato, chiedendomi silenziosamente che diavolo avesse dovuto dire a quello sguardo di mia figlia che io stavo ignorando.

Lei non cede mai e finì che Lalexia vinse. Andammo alla macchina di Shawn così da prendere uno zainetto dove sono sicura ci siano i suoi vestiti asciutti per poi andare a casa, nella stessa casa in cui mi assicurerò di rinchiudere Lex per tutto il resto della sua vita così da non correre dietro a Shawn e da non mettermi mai più in una situazione del genere.

Portai Lex nella mia stanza per farci la doccia insieme e poi mi vestì mentre lei era avvolto nel suo asciugamano tutta felice mentre prendeva i suoi vestiti.

Quando uscì fuori dalla stanza trovai Shawn appoggiato allo stipite dell'altro bagno in una delle sue magliette dell'esercito.

"Mi dispiace; non sapevo che sareste state al parco e ho provato a dirle di no." Disse e gli sorrisi.

"Lo so, va tutto bene. E' una bambina molto testarda." Dissi prima di andare tutti in sala. Lex si sedette così da poterle asciugare i capelli e poi fece la stessa cosa con me mentre Shawn ci guardò.

"Pronti per preparare la cena?" Chiesi.

"Si!" Urlò, prendendo sia me che Shawn per mano e ci portò in cucina.

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