L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.
'Ci penserò'. Le sue parole mi rimbombavano in testa, parole che mi ha detto sei settimane fa. Le ho promesso che le avrei lasciato spazio, le ho chiesto di trasferirsi da me ed è scappata.
Le ho promesso che le avrei lasciato spazio per una settimana, che non mi sarei presentato e cos'ho ottenuto quando sono tornato venerdì sera? Niente, lei non c'era. Le sue cose erano impacchettate e la casa era vuota e per la prima volta da molto tempo tornai a casa e mi ubriacai, molto. Ero arrabbiato e infastidito.
Mi sono aperto con lei, ho fatto cose per lei che non ho mai fatto con nessun'altra ed è scappata, avevo finalmente trovato qualcuno con cui stare dopo aver pensato che sarei rimasto solo per il resto della mia vita e Mari mi ha fatto ricordare perchè non volevo stare con nessuno.
Non ho bisogno di nessuno.
Per sei settimane ho ricostruito tutte le mura che lei ha distrutto con tutte le sue stronzate e le sue bugie. Lei è mia, mi prendi per il culo?! Perchè diavolo mi ha detto tutte quelle cose e poi si è comportata così!? Non m'importa più, non m'importa più di lei e non me ne frega niente di sua figlia, ma penso che tutti noi sappiamo che si tratti di una bugia ma non voglio che m'importi.
Sono stanco di tenere alle persone a cui non frega un cazzo di me quindi ho iniziato a correre e ad andare in palestra per riempire le ore che ora ho libere durante il giorno, penso che questo sia l'unico lato positivo di questa situazione, probabilmente ho un peso forma che non ho mai raggiunto nella mia vita. Mi alleno il doppio di quanto facevo prima e probabilmente fumo e bevo anche il doppio di prima.
"Amico, lei non ne vale la pena, metti giù quella dannata bottiglia." Disse Kline e mi domandai da dove cazzo fosse uscito.
"Vattene dal mio appartamento." Dissi mentre lui e Yule entrarono nel mio campo visivo.
"Perchè ti stai riducendo in questo modo per quella puttana?" Impiegai dieci secondi a metterlo al tappeto dopo che quelle parole lasciarono le sue labbra. Non che mi sia mai importato di lui, lo potrei colpire e a me non importerebbe nulla.
"Non ti azzardare a chiamarla in quel modo." Sibilai. Non siamo neanche amici e viene nel mio appartamento a chiamarla puttana e a commentare le mie abitudini alcoliche.
"Ma lo è!" Cercò di liberarsi dalla mia presa.
"Domani ti farò penare agli allenamenti e desidererai non esserti mai arruolato." Mi alzai e mi allontanai da lui nonostante che questo sia il mio dannato appartamento, non penso che le cose andrebbero bene se lo colpissi, non che loro possano togliere il mio rango ma mi renderebbero la vita un inferno.
"Non l'ho detto per essere cattivo, l'ho detto perchè lei è una dannata prostituta Shawn, ti ha mentito e lei non merita tutte queste stronzate." Lui lo sapeva, è per questo che Mari si sentiva a disagio durante la cena.
"So che cosa faceva ma ora ne è uscita."
"E' questo che ti ha detto?" Chiese.
"Ora ne è fuori e non ho bisogno di sedermi qui e provartelo. Quello che era non è mai stato un segreto coglione e ora fuori dal mio cazzo di appartamento."
"L'ho scopata sei mesi fa." Disse e Yule mi afferrò per evitare che uccidessi quell'idiota.
"Basta!" Gridò Yule, era quello che ci divideva.
"Non m'importa. Non m'importa con chi è stata o che cosa ha fatto. E' una cazzo di persona Kline, non è il suo lavoro ed essere una prostituta non rende lei o nessun altro un umano senza sentimenti." A questo punto ero un po' ubriaco e non avevo il totale del mio autocontrollo.
"Seriamente?! La stai davvero difendendo dopo tutto quello che ti ha fatto?" Chiese e non saprei perchè la stessi difendendo, non se lo merita ma allo stesso tempo ero io quello arrabbiato e lui non ha alcun cazzo di diritto di ficcare il naso nei miei affari e di giudicare le persone che non conosce.
Mi ha fatto incazzare, è uno di quei coglioni che pensa di ricevere istantaneamente il rispetto solo per essere nell'esercito, senza neanche mai essere stato in missione. Non puoi semplicemente pretendere il rispetto, devi guadagnartelo così come io ho guadagnato il mio. Dieci anni di servizio, sette anni di missioni, il mio rango e le mie medaglie.
Sono già stato sparato, accoltellato e schierato nell'esercito prima ancora che si arruolasse e lui è uno che si crede di essere già nelle Forze Speciali.
"Tu non hai alcun tipo di spazio nella mia vita privata ed è meglio che ti ricordi che sei sotto di me, fai un passo indietro Kline." Dissi e vidi paura nei suoi occhi, bene. Non mi piace davvero e mi piacerebbe molto cogliere l'opportunità di sfinirlo e di mostrargli quale sia il vero lavoro.
"Tu non sei il mio Sergente." Rispose e sorrisi, vedrà che cosa gli accadrà.
"Esci fuori dal mio appartamento ora, Kline.." Guardai Yule.
"Ce ne andiamo." Disse.
"Mossa stupida portarmelo qui, non lo voglio più rivedere, mi hai capito?" Chiesi.
"Si Signore." Disse, Yule è un amico ma ciò non significa che può fare quello che vuole ed intromettersi nella mia vita privata. Idioti. Yule portò fuori Kline e feci una chiamata al Sergente di quest'ultimo. La sua mancanza di rispetto e la sua pigrizia non la faranno più franca. Non importa un cazzo essere il suo Sergente o meno, sono comunque al di fuori del suo rango e deve mostrare almeno un minimo di rispetto.
Gettai la bottiglia nel frigo e andai a sdraiarmi sul letto. Riesco a sentire come il mio corpo si senta disgustato, passando dalla buona cucina ai surgelati, devo seriamente provare a cucinare qualcosa o non lo so, mangiare una mela?
Ho preparato con Mari e Lex gli spaghetti alcune volte ma non penso di riuscire a ricordarmi come si facciano, dannazione mi manca. Mi mancano.
Perchè diavolo è scappata via? Perchè non ha parlato con me? Durante tutta la settimana abbiamo parlato e ci siamo mandati dei messaggi e durante tutto quel tempo lei stava impacchettando la sua roba e se ne stava andando dalla mia vita, come può qualcuno comportarsi in maniera così casuale mentre fa una cosa del genere?
Sospirai mentre mi stesi; devo andare a lavorare domani mattina; sono pronto a fare il mio dovere e domani dovrò anche fare degli esercizi così che la mia unità potrà assicurarsi che sono fisicamente in forma per fare questo lavoro; se non lo fossi, sarei solo un azzardo per loro.
Per questo devo esercitarmi molto. Devo dimostrare alla mia unità che sono pronto e questo include anche eliminare l'alcol e le sigarette, questa parte è un po' più difficile da fare.
La mia rabbia verso Mari l'ho indirizzata tutta sul lavoro. Ho avuto due mesi per raggiungere la giusta forma e ora dovrò attraversare l'inferno per i successivi giorni.
Sono stato lontano dal mio appartamento per una settimana mentre mi davano un esercizio dietro l'altro, hanno osservato come ho lavorato e come ho seguito gli altri soldati. Dovrò fare un test fisico sia prima che entro nel campo che dopo e dopo tutto questo valuteranno le condizioni del mio braccio e come me la sono cavata e avrò finalmente una risposta di quale sarà il mio destino.
Spero solo di fare a sufficienza per restare nella mia unità, la mia unità significa tutto per me e e se la perdessi, non so che cosa ne sarà di me. Sono un soldato, è tutto quello che so e ho sempre programmato di fare questo per il resto della mia vita, non so che cosa farò se il mio destino non sarà questo.
Non voglio che nella mia vita si distrugga qualcos'altro; penso che a questo punto ho perso già troppe cose.
L'esercito è quello che importa, Mari non importa più e devo smetterla di rovinarmi solo perchè lei non torna, cazzo non era neanche mia, non stavamo effettivamente insieme. E' solo una di quelle stronze che mi ha usato.
Mari ha smesso di importarmi nel minuto in cui ha deciso di fare quello che ha fatto.
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At your service - Italian translation
RomanceMari Hansen scappò di casa a 15 anni non riuscendo più a sopportare la sua famiglia radicalmente religiosa e nel disperato tentativo di non essere come loro, finì per vivere per strada, abusando di droghe, alcol e si mantenne con la prostituzione, f...