L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.
Quella notte con Mari fu perfetta e probabilmente avrei dovuto nascondere i miei sentimenti per lei almeno un po' ma non volevo. Non voglio nascondere più niente, io la voglio e basta e voglio anche Lalexia nella mia vita. Non ho mai provato nulla del genere per due persone e questo mi spaventa ma sto lottando con me stesso per non tirarmi indietro.
Se mi tiro indietro la perdo.
Ma io posso, io posso amarla se solo me lo permettesse, cavolo forse una parte di me già lo fa, lei non è una di quelle persone felici e fortunate, ha passato l'inferno e ha fatto quello che ha fatto per sopravvivere, si è lasciata alle spalle un fratellastro e si odia per questo e ha scelto un lavoro che non è esattamente l'ideale ma è servito per pagarle le bollette.
Io non mi sono mai dovuto preoccupare di pagare le bollette con tutti i soldi che i miei nonni mi hanno lasciato, loro mi hanno dato tutto e il mio patrigno mi odia per questo, ma capisco Mari e lei è così irritante e fastidiosa che mi fa venire sia voglia di ucciderla che di baciarla.
Tira fuori il meglio e il peggio di me. Voglio solo che quest'altro uomo venga così che dopo posso portarla a casa mia e mostrarle a chi appartiene per tutto il fine settimana.
Cazzo, pensare a lei con un altro uomo mi fa salire il sangue al cervello ma so che si tratta di qualcosa che devo accettare, non posso fare in modo che Mari smetta semplicemente il suo lavoro visto che è l'ultima volta che lo vede ma lo vorrei tanto.
Si rannicchiò tra le mie braccia e la strinsi forte. Amo la sensazione del suo corpo nudo contro il mio e non vorrei mai lasciarla andare, non voglio che pensi a niente stanotte e anche alla mattina, cosa che probabilmente farà. In questo momento mi sembra un gattino messo all'angolo.
Sospirai e le baciai la fronte per poi chiudere gli occhi cerando di addormentarmi.
Quando mi svegliai la mattina successiva, Mari non era affianco a me e sentii molto fastidio, se ne è andata proprio come pensavo che facesse. Presi i miei pantaloni dal pavimento e cercai nella tasca il mio cellulare e ascoltai un messaggio lasciato in segreteria mentre indossai i boxer e iniziai a sistemare il casino che avevamo fatto durante la notte.
"Ehi, mi dispiace essermene andata. Marla mi ha chiamato per dirmi che Lalexia è caduta e si è fatta male il polso e l'ho dovuta portare dal dottore. Se per te va bene possiamo passare da te con la colazione, beh forse con il pranzo, o potremmo uscire, non so se ti va bene però se ci sia anche Lex. Ti chiamo più tardi quando so qualcosa di più e avrei voluto lasciarti un post-it ma non avevo idea di dove metterlo per fare in modo che lo avresti visto." Allora non se n'è andata e basta.
"Ehi, sono ancora io. Dannazione sembro una fidanzata pazza o una stalker. Beh a Lalexia le hanno messo una fascia al polso, grazie al cielo non le hanno messo il gesso, ma è comunque arrabbiata per questo. Con questo atteggiamento non so se la porterò da qualche parte, provo a darle dell'ibuprofene ma se non si calma, andrò a casa." Finirono i messaggi vocali ma subito dopo ricevetti una chiamata e questa volta risposi.
"Buongiorno bellissima." Dissi e la sentì gemere.
"Dimmi se posso venire da te perchè Lex ha fame e le ho promesso il gelato." Mi disse.
"Puoi venire."
"Okay, sarò da te tra mezz'ora con qualcosa da mangiare, fatti una doccia per favore e assicurati che non ci sia casino da te, ho sistemato più che ho potuto, ma c'eri tu che dormivi e non ho fatto molto."
"Mezz'ora, posso farcela." Dissi e riattaccammo. Fu così che trascorsi il resto del mio fine settimana. Restarono da me per pranzo e cena prima di portare Lex fuori a prendere un gelato ed entrambe dormirono a casa mia e per la prima volta la sentii una vera e propria casa. Ho due bellissime donne che dormono con me e vorrei che fosse così tutte le notti. Sto andando lentamente ma penso che loro siano una buona ragione per lasciar perdere tutte le stronzate.
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At your service - Italian translation
RomansMari Hansen scappò di casa a 15 anni non riuscendo più a sopportare la sua famiglia radicalmente religiosa e nel disperato tentativo di non essere come loro, finì per vivere per strada, abusando di droghe, alcol e si mantenne con la prostituzione, f...