Capitolo 29 - Mari

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L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.

In questo momento mi trovavo ad un appuntamento dopo aver fatto del sesso non protetto con Shawn nel pavimento della mia sala.

Altre regole che non ho rispettato e a questo punto non ce ne sono molte ancora.

Penso che, visto che non è più un cliente, non è poi chissà cosa, ed io ero protetta, entrambi siamo puliti e lui è già stato a casa mia.

La parte peggiore è che a me non importa di tutte queste regole che non ho rispettato. Sono felice di fare qualcosa per me stessa, stare con qualcuno che è onesto e che sappia quello che io faccio e a cui non importa.

"Allora da dove vieni?" Mi chiese e aggrottai la fronte, dobbiamo proprio iniziare da lì?!

"Da dove vieni?" Chiesi senza rispondere.

"New York ma non la città." Mi disse e aggrottai nuovamente la fronte.

"Louisiana." Dissi con quell'accento con cui sono cresciuta.

"Accento del sud." Commentò ed annuii.

"Si, sono stata molto brava per tutto questo tempo a nascondere l'accento." Non riesco a nasconderlo solo quando mi arrabbio con Lalexia. Quando sono infastidita o arrabbiata, parlo con l'accento del sud e Lex lo trova divertente.

"Posso farti una domanda personale?" Chiese e alzai un sopracciglio.

"Di solito tutte le domande che mi fai lo sono e solitamente non mi chiedi se puoi farmi la domanda." Presi un morso del mio papino mentre lui parlò.

"Ma so che a questa domanda non vorresti rispondere."

"Puoi farmi la domanda, non ti prometto che risponderò ma questo significa che poi potrò farti anch'io una domanda personale." Mi sporsi in avanti e lui abbassò lo sguardo.

"Come ci sei finita in questa vita?" Mi chiese.

"Sono scappata di casa e mi sono ritrovata per la strada." Distolsi lo sguardo, odio pensarci perchè quella è stata la mia introduzione alla vita sessuale; stuprata, picchiata da uno sconosciuto che poi se n'è andato senza neanche preoccuparsi in che condizioni ha lasciato una quindicenne.

"Questo lo so, ma cosa ti ha spinto a farlo?" Chiese e mi iniziai a sentire a disagio.

"Ero una bambina problematica, ho iniziato a bere quando avevo dodici anni e, nonostante che non abbia mai fatto sesso prima di essermene andata di casa, uscivo con molti ragazzi e mia mamma pensavo che io facessi sesso con loro. Ha cercato di purificarmi dai peccati lasciandomi senza cibo, picchiandomi e quasi affogandomi e così sono scappata e mi sono ritrovata per la strada."

"Hanno cercato di affogarti?" Chiese scioccato.

"Molte volte." Distolsi lo sguardo perchè odio ricordare quei tempi.

Chi vuole ricordare quelle volte in cui tua madre, una persona che dovrebbe amarti e prendersi cura di te, ha cercato di affogarti.

Mi ricordo ancora la sua pelle sotto le mie unghie mentre cercavo di allontanarla da me e mi ricordo che mia madre mi tirava fuori dall'acqua il tempo necessario per riprendere un po' di ossigeno prima di rimettermi la testa sotto l'acqua.

"Sarei scappato anch'io. Il mio patrigno mi picchiava ogni volta che ne aveva l'occasione e mia madre amava fottutamente tanto quell'uomo che si rifiutava di credermi." Disse.

"Che cos'è successo durante la tua ultima missione? Non voglio che mi spieghi tutto nei dettagli ma che mi accenni almeno qualcosa." Dissi e sospirò.

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