Capitolo 54 - Shawn

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L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.

Avremo un maschietto; guardai la pancia di Mari e sorrisi sapendo che ora lì dentro c'è un maschietto. Ora possiamo iniziare a scegliere un nome e a comprare dei vestiti e degli oggetti. Desiderai che mia madre fosse qui e che mio padre fosse ancora vivo per poter vedere tutto questo.

Desiderai che avessimo più persone con cui condividere questa emozione perchè anche se questo bambino avrà due genitori, lui e Lex non avranno mai dei nonni o dei cugini o degli zii ma probabilmente per loro è meglio così; non voglio che il mio patrigno stia accanto a noi e Mari non vuole che ci siano i suoi genitori.

La dottoressa ci diede un altro cd e delle foto, il bambino è in salute e questo è quello che importa e poi tornammo a casa tutti felici.

Quando arrivammo a casa, mi sedetti in cucina con Lex mentre Mari riscaldò qualcosa da mangiare e Lex fece i suoi compiti, Mari continuò a guardarmi un po' preoccupata e un po' curiosa e capii che dovevo dire qualcosa è solo che non ci riuscivo, ho bisogno di assimilare il tutto.

So che Mari ha paura che dia di matto come l'ultima volta visto che sto in silenzio ma non andrò da nessuna parte. In realtà, anch'io avevo paura che lei iniziasse a dare di matto e che se ne andasse.

Durante la cena parlammo del più e del meno e Lex parlò così tanto che non notò il mio silenzio e quello di sua madre, ma Mari continuò a fissarmi e io non dicevo ancora niente, per ora mi permetteva di comportarmi così, probabilmente perchè c'era Lalexia nella stanza.

Più tardi sono sicuro che mi interrogherà e non sono sicuro che sia pronta per quel tipo di conversazione con me.

Ha già detto che si sarebbe trasferita da me prima della nascita del bambino e su questo non torno indietro ma è difficile capire quanto posso insistere con lei, quando devo smetterla.

Alcune volte è come se dovessi disattivare una bomba, non capirò mai come reagirà e non capirò mai quello che sta pensando. Stiamo insieme, ma per entrambi è come se non riuscissimo ancora a comprenderci, solo perchè stai per avere un bambino, non rende magicamente perfetta la tua relazione.

Dopo cena, l'aiutai a pulire sempre in silenzio e poi Mari mise a letto Lex mentre io lavai i piatti e quando andammo a cambiarci per metterci a letto, non avevamo ancora aperto bocca. Non riesco a credere come tutto questo sia ormai diventato normale per noi. Non ero quasi mai nel mio appartamento ma le permisi di vivere nell'illusione che non vivessimo insieme per aiutarla a non dare di matto.

Ma viviamo insieme, le mie cose sono qui, me ne vado da qui ogni mattina e poi torno sempre qui, vado nel mio appartamento solo quando ho bisogno di qualcosa in particolare.

"Okay che succede?" Finalmente chiese ed alzai le spalle; non è che volevo che me lo chiedesse ma non volevo neanche che non me lo chiedesse ma ora che me l'ha chiesto, desiderai che non l'avesse fatto.

"Niente." Dissi vagamente.

"Mi stai mentendo." Incrociò le braccia e non riuscii a trattenermi dal ridere quando cercò diversi modi di incrociare le braccia senza colpire la sua pancia o i suoi seni, so che è brutto che mi diverta il fatto che sia scomoda, ma è tenera.

"Non sto mentendo." Almeno non per una grave ragione, è solo che non so come affrontare questa situazione. Non so come riuscire a rassicurarla che venire a vivere da me non sia una cosa così male, che insieme saremo fantastici, che posso essere un padre per più di un bambino.

"Stai di nuovo avendo dei ripensamenti, voglio dire-" Capii che stava iniziando a partire come un treno, così misi le sue mani attorno al suo bacino e la baciai, di solito questo blocca ciò che stava per dire e anche questa volta funzionò perchè rispose al mio bacio.

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