Capitolo 32 - Shawn

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L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.

Mari si addormentò con la testa sulle mie gambe. Potrei abituarmi a tutto questo.

La presi in braccio e la portai a letto. Misi una sveglia per lei così che non farà tardi e potrà andare a prendere Lalexia anche se devo dire che non voglio che se ne vada, aveva ragione quando ha detto che mi stavo attaccando sempre più a lei ma non m'importa.

Si rannicchiò più vicina a me e la strinsi contento per poi chiudere gli occhi e svegliarmi quando la sveglia suonò. Mi pentì di avere messo la sveglia quando Mari si allontanò dalle mie braccia per prendere il suo telefono per poi realizzare che a suonare era stato il mio.

Grugnì e iniziai a sbattere la mano sul comodino accanto a me a caso per trovare il cellulare e una volta trovato lo spendi, il mio cellulare è fortunato che non l'ho lanciato dall'altra parte della stanza.

"No." Mormorai e la tirai di nuovo affianco a me e la sentì imprecare quando andò a sbattere contro il mio petto.

"Devo alzarmi." Disse e la strinsi più forte.

"Sono stanco, stai in silenzio." Le dissi e mi pizzicò il fianco facendomi contorcere e in seguito iniziò a farmi il solletico e caddi da quel dannato letto.

"Cazzo, stai bene?" Chiese divertita.

"Forse dovrei andare di nuovo in missione, mi sembra molto più sicuro di un fine settimana con te." Sospirai mentre restai sdraiato per terra sulla schiena, Mari si alzò dal letto e si sdraiò affianco a me, baciandomi dolcemente.

"Mi dispiace." Disse e la presi di nuovo e tirai le coperte giù dal letto per metterle sopra di noi.

"Shawn." Protestò.

"Ora tu mi appartieni." Disse e gemette per poi guardare l'orologio della sveglia, non uso mai quella sveglia alla mattina perchè amo lanciarla contro il muro, quindi utilizzo la sveglia del cellulare in quanto ci sono meno possibilità che lo faccia. Ho bisogno del mio cellulare ma ciò non significa che non l'ho mai lanciato; da quando sono in congedo ne ho rotti sei.

"Se mi lasci andare, ti preparo la colazione." Disse e ci pensai.

"Non è una buona ragione per lasciarti andare." La strinsi più forte e sospirò.

"Bene, se mi lasci andare ora, potrai venire con noi a vedere il film e se farai il bravo potrai restare da me per la cena." Aprì un occhio e la fissai.

"Promesso?" Chiesi e sospirò ancora una volta.

"Si ma devo andarla a prendere e mi mancano quindici minuti." Disse, non pensavo che fosse così tardi; onestamente non mi ricordo neanche a che ora ho impostato la sveglia.

"Affare fatto." La lasciai andare e si precipitò a vestirsi. Indossai un jeans e una maglietta mentre Mari si pettinò i capelli e si mise un po' di trucco. Mi piace questa ragazza, pronta in dieci minuti.

Andammo nella mia macchina e penso che era troppo distratta per realizzare che la sua macchina era davanti casa mia mentre mi disse la strada per raggiungere Lex. Mari bussò alla porta e dentro la casa si sentirono delle urla e una donna brunetta aprì la porta. La fissai e pensai che non fosse una brutta donna, i suoi seni sono sicuramente finti, ma oltre a quello stava davvero bene.

"Ehi ragazza, ti sei divertita?" Chiese la donna a Mari.

"E' stato un bel fine settimana." Dissi e i suoi occhi passarono su di me prima che si spalancarono per lo shock.

"Sei stata da lui nel fine settimana?" Chiese a Mari.

"Si." Disse lentamente, estendendo la parola.

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