Capitolo 43 - Mari

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L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.      

Stare con lui, fidarmi di lui, averlo attorno; mi sembra tutto giusto in un modo in cui non mi sono mai sentita con nessuno, probabilmente perchè non ho mai avuto in realtà un  fidanzato o un appuntamento prima ma c'è qualcosa che mi ferma. Pensavo che lo volessi ma è come colpire un muro invisibile.

Lui getta tutto fuori dal mio controllo ed è come se non sapessi più dove mi trovi, non so quello che voglio, non so quando colpirò il mio muro e mi fermerò.

Passammo il giorno successivo a letto, non facemmo sesso fino alla sera, guardammo solo dei film e restammo accoccolati insieme, era una cosa molto da coppia e lo sapevo ma allo stesso tempo mi andava bene e alla sera facemmo sesso ancora e ancora fino a quando nessuno dei due riuscì più a continuare e ci addormentammo.

Venne con me a prendere Lex e mi assicurai prima di iniziare a fare la lavatrice, dopo quello che abbiamo fatto su questo letto, non voglio che Lex ci salga fino a quando le lenzuola non siano tutte pulite. Restò per cena come sempre e restò per la notte con me dopo aver messo Lex a letto.

Ora è una cosa normale ma per qualche ragione non posso abituarmi, beh non è proprio una ragione, è solo una paura cieca.

Quando mi svegliai la mattina successiva, Shawn non c'era a letto e scesi le scale per vederlo che dava i cereali a Lex e che l'aveva già vestita.

"Beh, buongiorno." Dissi un po' irritata perchè nessuno mi aveva svegliata.

"Ciao mamma!" Lex è come sempre energetica.

"Ho cercato di svegliarti questa mattina ma ho visto che eri calda e non volevi alzarti così ti ho lasciata dormire."

"Sto bene." Dissi e subito dopo iniziai a tossire e Shawn alzò un sopracciglio e feci spallucce, iniziava a fare freddo, inizio sempre a tossire quando fa freddo.

"Torna sotto le coperte, la porto io a scuola." Si alzò e circondò le sue braccia attorno a me, Shawn mi sentì di nuovo la fronte e mi accigliai.

"Sto bene, sono stata una madre single per tutta la mia carriera da madre, devi semplicemente fartene l'abitudine." Dissi e sospirò.

"Ma ora sono qui e puoi per favore permettermi di aiutarti? La poterò io a scuola e ti preparerò una zuppa calda mentre tu torni a dormire prima di andare al lavoro. Devo vederti che stai meglio prima di andare via." Oggi dovrà essere valutato dal suo terapista e dal suo dottore per vedere se è completamente guarito.

Personalmente, non capisco perchè non dovrebbe essere ancora pronto, le sue ferite erano brutte ma loro ci hanno impiegato mesi prima di farlo riprendere.

Lui non dice niente a parte che è insostituibile nel suo lavoro cosa che trovo difficile da credere, potrebbe anche essere bravo ma c'è sempre qualcun altro più bravo. Lui mi stava nascondendo qualcosa ma va bene, è la sua vita privata.

"Bene." Non mi piace creargli stress e devo comunque prendere delle gocce per la tosse. Tornai a letto e mi addormentai appena andò a portare Lex a scuola e quando mi svegliai lo trovai con in mano la zuppa.

"Volevo assicurarmi che avevi il tempo di mangiare la zuppa e di prepararti." Mi baciò di nuovo la fronte e mi accigliai di nuovo. Tirai su con il naso e gemetti. Il mio naso è tappato e mi gira la testa quindi devo fare una telefonata, non posso andare al lavoro e preparare il cibo alle persone se starnutisco e tossisco dappertutto. Dannazione.

"Rilassati e basta e forse potrai andare domani." Il mio telefono iniziò a squillare e risposi.

"Pronto, Miss. Hansen?"

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