CAPITOLO 1 - La casa Inchausti | Parte 6

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-Eudamon si scrive con l'acca?- domandò, così tanto per domandare, una giovane bellissima e frivola che si era seduta nella prima fila dell'aula magna della Facoltà. La ragazza si distingueva dal resto, non solo per la sua bellezza, ma anche per il suo vestito, più adatto ad un cocktail che per una lezione di archeologia.
-No, Eudamon si scrive senza acca, eh. Si scrive esattamente come sta scritto alla lavagna- rispose il dottor Bauer, il brillante archeologo che stava facendo la sua lezione.
-Ah, che stupida!- disse, ridendo, l'alunna, cercando di attirare l'attenzione del professore, ma lui nemmeno la guardò e continuò a parlare appassionatamente del tema.
La giovane era Malvina Bedoya Aguero, sorella minore di Bartolomeo e zia di Thiago. Da piccola, fu una bambina viziata, superficiale e capricciosa. Da grande, continuava ad essere così. Quando finì il liceo, due anni più tardi dalla norma, due volte ripetente, si iscrisse al corso di progettazione di moda, perchè le costava molto trovare una borsa che combinava con le scarpe. «Oh, my God, è così difficile abbinare una borsa con una scarpa?» Se iscriversi al corso le risultò difficile, fu molto più complicato trovare l'aula dove si svolgeva la materia che cercava. Aprendo porta dopo porta, trovò l'aula magna, dove c'era una lezione di archeologia. Quando guardò credette di sentire una frase chiave -«lavorazione del cuoio?»- e pensò che finalmente avesse trovato la sua classe. E lì lo vide, al centro della sala, con una camicia a quadri aperta -divina-, sopra una maglia verde militare -un sogno-, dei pantaloni cargo, delle scarpe di cuoio offuscate per l'uso e un cappello di cuoio marrone. «Muoio! Questo prof si che conosce la moda» pensò, e si sedette. Non poteva smettere di guardare i suoi occhi azzurri, i suoi capelli dorati, i suoi denti bianchi -«Dove si farà lo sbiancamento?»-, né smettere di ascoltare il suono della sua voce. Le piaceva ascoltare le parole che diceva, anche se non capiva niente. E naturalmente mai seppe che stava in una classe di archeologia. Niente di quello importava, perché alla fine della lezione sapeva due cose: che Eudamon si scriveva senza acca -o con l'acca?- , e che voleva essere la fidanzata del dottor Bauer. Andò puntualmente ad ogni lezione di archeologia e, anche se continuava a domandarsi quando avrebbero iniziato a lavorare il cuoio, le affascinava sedersi in prima fila e immaginare diversi modi per fermare Nick, come già lo chiamava intimamente. Lui, continuava ad ignorarla, non per scortesia, ma perché quando faceva lezione viaggiava nel tempo, nel tempo che lui parlava.
Erano trascorse poche settimane quando Malvina decise che era ora di farsi avanti. Sapendo che Nick dava un discorso al di fuori della Facoltà, decretò che quello era il momento di avvicinarsi a lui. Andò al museo con un vestito azzurro elettrico e ascoltò pazientemente tutto il discorso. Dopo, durante il cocktail, finalmente riuscì ad attirare la sua attenzione. Lui la vide e si abbagliò con la sua bellezza. Non associò quella donna con l'alunna che scriveva Eudamon con l'acca, ma immediatamente lei gli chiarì da dove lo conosceva e si congratulò con lui per le lezioni che dava, anche se si permise di criticarlo sul fatto che aveva poca pratica, che voleva iniziare a lavorare con il cuoio. Anche se lui non capì a cosa si riferisse, le annunciò che le prossime lezioni forse erano meno teoriche, visto che sarebbe stato rimpiazzato da un altro professore: era sul punto di fare un importante viaggio. Lei voleva morire. Due mesi senza vedere Nick? No way! Lui le disse che avrebbe viaggiato per la Francia, alla Cóte d'Azur, dove doveva fare un seminario. Due mesi con le francesi divine? No way! Viaggerà con suo figlio. Nick ha un figlio, è sposato e felice? No way! Lui le raccontò che era padre e solo, che la mamma non viveva con loro; e guardando l'ora si scusò, doveva affrettarsi perché avrebbe viaggiato quella stessa notte. Nick se ne era andato senza accompagnarla a casa, senza baciarla e senza chiederle di essere la sua fidanzata quella stessa notte? No way!

Bartolomeo protestò quando Malvina gli disse che esigeva un viaggio in Francia, come prima cosa ovviamente, come minimo voleva alberghi di lusso e una carta illimitata. Già parlava di Nick come se fosse il suo fidanzato. Bartolomeo ignorava ciò visto che avevano parlato una sola volta, quindi concluse: «Che te lo paghi il tuo fidanzato». Ma Malvina era insistente, persuasiva, e giocò la sua arma migliore. Anche se era abbastanza stupida, riusciva ad avere ciò che voleva. Era al corrente che l'eredità di zia Amalia era bloccata, ma sapeva anche che sua zia gli aveva anticipato una sostanziosa quantità di eredità, l'assurda clausola a cui poteva accedere solo quando si sarebbe sposata. Con questo argomento convinse Bartolomeo. Quel viaggio poteva essere l'occasione di un sicuro fidanzamento. Bartolomeo accettò con la speranza di far sposare sua sorella e, finalmente, avere qualcosa dell'eredità. Avrebbe viaggiato da turista, ovviamente. Sarebbe andata in un hostel con i bagni condivisi. E nessuna carta. Doveva solo mandare i bambini per strada qualche ora in più per pagare le spese.
Malvina partì verso la Francia. Grande e piacevole fu la sorpresa per Nicolas quando la vide lì. Iniziarono a frequentarsi: a volte lei andava alle sue lezioni, a volte andavano a passeggiare sulla spiaggia. Di notte lui la lasciava davanti alla porta di un grande hotel a cinque stelle. Lei lo salutava sull'entrata e quando lui se ne andava, lei camminava per 1 km fino ad arrivare al suo hostel. Ma Malvina raggiunse quello che voleva: avere l'attenzione di Nicolas. Continuò a conoscere la sua vita. Seppe che era stato molto innamorato della sua ex moglie, Carla. Seppe che lei lo abbandonò per andarsene con il suo nemico, Marcos Ibarlucia. Che lui rimase con Cristobal, suo figlio appena nato, e che manteneva vivo il grande sogno di suo padre e di suo nonno: trovare l'Isola di Eudamon. Una notte d'estate, Malvina era sorpresa del fatto che in Francia facesse così caldo a luglio, mentre camminavano sulla spiaggia, illuminati da una luna enorme che si rifletteva nell'acqua tranquilla del Mediterraneo, Nicolas le parlò delle sue fantasie e dei suoi desideri. E lei capì che aveva raggiunto il suo obiettivo. Nicolas Bauer era l'unico figlio del dottor Andres Eneas Bauer e Berta Gough. Cresciuto da piccolo come un adulto, si è trasformato da grande in un bambino adulto. Nicolas non ha mai saputo dire di no. Non sapeva dire di no a Berta quando gli tagliava i capelli a scodella, né quando lo vestiva con bermuda e bretelle. Non sapeva dire di no a suo padre quando, come unica passeggiata, lo portava ancora e ancora una volta al Museo Nazionale Archeologico. Mai potè dire di no a sua madre che entrò in depressione con la morte di suo padre. Ossessionato e accusato di delirare, il dottor Bauer morì in un naufragio, in una falsa pista che lo avrebbe portato a Eudamon. Berta cercò di evitare quel destino a suo figlio e lo convinse a studiare un'altra carriera: medicina. Nicolas non potè dirle di no e nemmeno potè confessarle che, in segreto, stava studiando anche la carriera di Archeologia. Berta aveva il terrore che anche suo figlio diventasse ossessionato con quella pazza idea di trovare l'Isola di Eudamon. Isola mitica della tribù dei prunios, la cui ricerca instancabile consumò le energie e il patrimonio del dottor Bauer, oltre a guadagnare un ridicolo e discredito nella comunità dell'archeologia. Non seppe nemmeno dire di no a Carla, l'esplosiva e bella donna che conobbe nella Facoltà. Carla era bellissima, appassionata... e libera. Giocava con lui, non si legava a niente e nessuno. Nicolas sapeva che doveva allontanarsi da lei, che era un veleno che lo avrebbe consumato piano piano. Ma lei non lo lasciava, lo teneva legato con una corda invisibile, lo allontanava e lo avvicinava, ma mai lo lasciava. E lui non seppe dirle di no. Non potè dirle nemmeno non mi lasciare quando lei se ne andò con Marcos Ibarlucia, un uomo che lui non conosceva personalmente, ma sapeva che era un trafficante di reliquie archeologiche, il peggiore dei crimini per Nicolas. Non seppe dire di no a Carla quando tornò tra le sue braccia, incinta e abbandonata. Lui la accolse senza rimproveri e per un tempo immaginò una vita insieme, un futuro, una famiglia. Non ebbe l'occasione di dirle non andartene, un giorno si svegliò con una lettera dove lei gli spiegava la sua impossibilità di legarsi a qualcosa. E un figlio era qualcosa che legava molto. Li abbandonò, a lui e a Cristobal, il figlio di Carla e di Marcos Ibarlucia, il quale Nicolas crebbe come se fosse proprio. E lì tutto cambiò. Essere padre lo fece tornare ad essere adulto immediatamente; come se lo avessero immerso in un lago gelato, si svegliò e smise di essere un bambino che non poteva dire di no. Lasciò la carriera di medicina e si dedicò a finire la carriera di archeologia. Contava sull'aiuto del suo fedele amico Mogli, un selvaggio della tribù zahori, il quale Nicolas aveva salvato dalla morte in una spedizione per l'Africa. D'accordo con la sua cultura, Mogli gli doveva lealtà e servizio al suo salvatore, e per questo lo assisteva così come detto. Nicolas non accettava ciò e lo trattava come un amico. Così costituirono una strana famiglia: un giovane archeologo da poco dottore, un selvaggio zahori che parlava uno stranissimo castigliano, e il piccolo Cristobal che cresceva felice, in un mondo di viaggi, spedizioni, leoni e mummie. La vita di Nicolas era diventata inaspettatamente felice. Era felice vedendo crescere Cristobal, o Cristobola come lo chiamava Mogli con il suo particolare dialetto. Era felice con il suo esito professionale. E era felice con la sua appassionante ricerca dell'Isola di Eudamon. Ma Cristobal stava crescendo. Aveva già sette anni ed era tempo di stabilizzarsi, di avere una casa, una scuola; di farsi amici e di mettere radici. E, soprattutto, Cristobal, aveva bisogno di una mamma. Allora seppe dire di no al suo desiderio di vagare per il mondo, decise di stabilirsi. E si rese disponibile a conoscere una donna con la quale poteva formare una famiglia. E appena cominciò a pensare a questo, apparve una donna bellissima che lo affascinò. Fu con un cocktail. Lei si avvicinò con il suo splendido sorriso, con quel vestito azzurro con cui si muoveva delicatamente, come un campo di grano alla luce della luna. E gli parlò con quella voce da bimba ricca. Gli parlava di borse di cuoio combinabili con scarpe, ma lui appena prestava attenzione a ciò che diceva. Molto più sorprendente fu quando, dopo pochi giorni, ritornò ad incontrarla ad Unte d'Azur. Pensò nel destino. Pensò nei segnali che non doveva ignorare. Condivisero vari giorni di passeggiate, di borse di cuoio e conversazioni sul quale era impossibile combinare dei pois con le strisce. Nicolas rimase incantato. Lei non era intelligente, ma gli sembrava divertente. Facevano una combinazione perfetta. Lei era bella, dolce e divertente. Lui era intelligente, appassionato e sognatore. Prima che Nicolas finisse di farle la proposta per essere fidanzati, lei già aveva detto di sì. Ai quattro mesi di fidanzamento, volle indagare sui suoi piani futuri; non smise di domandarle se lei sognava di formare una famiglia, quando lei gli disse che accettava di sposarsi con lui. Lui non riuscì a dirle che Cristobal aveva bisogno di una madre, quando lei gli promise che sarebbe stata la madre di Cristiancito con molto piacere, nonostante non lo avesse conosciuto né ricordava bene il suo nome. Quasi senza rendersene conto, aveva programmato un fidanzamento ufficiale, una presentazione in società con la sua partner. E la società era una questione importante; Malvina era una Bedoya Aguero, e loro davano molta trascendenza a questo. Conoscere Bartolomeo fece innamorare Nicolas ancora di più di Malvina. Era un uomo ricco che aveva trasformato una lussuosa casa in una fondazione che offriva tetto, cibo e studio ad un gruppo di ragazzi orfani. Nicolas sentiva, definitivamente, che era il suo posto.

Una traccia su un papiro, che poteva contenere dati preziosi sulla posizione dell'Isola di Eudamon, lo portò a Malasin, dove partì con Mogli e Cristobal. Intanto, Malvina continuò con l'organizzazione della festa di fidanzamento. Anche se la parola festa, aggiunta a fidanzamento, generò un certo timore in Nicolas, che cercò di non pensarci e continuò ad impegnarsi nel suo sogno. Lo ricordò solo quando scoprì che la traccia era irrilevante e ricevette una chiamata da Malvina per controllare che il suo volo di ritorno arrivasse in tempo. Il giorno seguente ci sarebbe stato il festeggiamento. Fu così che il 21 marzo 2007 Nicolas ritornò al paese, si vestì con il costume veneziano che Malvina aveva scelto per lui, vestì suo figlio e cercò di pettinargli, quella mattina, i capelli impossibili da sciogliere, e insieme si diressero alla casa Inchausti. Era arrivata l'ora di mettersi a posto e fidanzarsi ufficialmente. Era arrivata l'ora di dire sì.

Casi Angeles - La Isla de Eudamon [ITALIANO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora