CAPITOLO 6 - Varie scoperte | Parte 4

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Sull'orlo del collasso, Bartolomeo si mostrava tuttavia molto tranquillo, anche se non aveva smesso di fulminare con lo sguardo Justina. C'era tra i due una guerra segreta che ancora continuava davanti a Cielo.

-Dai, Medarda, parla. Cielo chiede spiegazioni.

-Lei vuole che io parli, don Barrrto?- minacciò velatamente Justina, facendogli capire che con «parlare» si stava riferendo a tutti i segreti che avevano.

-Certo, raccontale i tuoi segreti- disse Barto con tranquillità, riprendendo il guanto di sfida che Justina aveva tirato fuori -A quest'angelo piacerà conoscerti meglio...

Cielo guardava dall'uno all'altro con crescente ansia, ignara della guerra segreta che stavano combattendo i due.

-Cosa dovete raccontarmi?!

Bartolomeo e Justina si guardarono con odio per alcuni secondi, e poi Bartolomeo continuò con la sua provocazione.

-Iniziamo dalla tua domanda... Quel posto che hai visto, il laboratorio di giocattoli, è un conflitto che ho con Justina- fece una pausa, osservando sempre la sua governante -Il vecchio Inchausti- continuò -era un bel pazzo, un inventore matto. E aveva una fabbrica di giocattoli... Data la crisi economica/finanziaria che stiamo attraversando, a questa donna le sembrò una buona idea riaprire la fabbrica per i ragazzi.

Justina rimase in silenzio, soppesando le proprie armi per il suo contrattacco. Cielo scoppiò.

-Per i ragazzi?! Farli lavorare?! Questo è più uno sfruttamento!- gridò, e diresse tutta la sua rabbia contro Justina -In quel posto c'è un forno e tutto! E' un pericolo, non è una cosa per ragazzi! Perché fa questo? E' pazza?

-Per amore!- disse finalmente Justina, confondendo completamente Cielo.

Si era sviluppato tra i tre un doppio dialogo, incomprensibile per chi non sapesse tutta la storia: Justina rispondeva a Cielo, ma le sue parole erano rivolte a Bartolomeo.

-Cosa?- chiese Cielo assorta.

-Sì, tutto ciò che ho fatto è stato per amore- continuò Justina, guardando in faccia Bartolomeo -Quelle povere creature... Volevo dargli un'opportunità... Un lavoro, uno strumento per il futuro... Quel laboratorio è l'opportunità per salvarli!- esclamò con crescente angoscia, e poi prese le mani del suo padrone: -Mi scusi, signore! Scusi se ho sbagliato, mi dispiace!

E senza dire altro se ne andò. Nel vedere che la porta si apriva, i ragazzi si nascosero molto rapidamente dietro le sedie della sala, evitando di essere visti da Justina, che uscì rapidamente alla ricerca degli antibiotici per Luz.

Nello studio, ancora agitata, Cielo guardava Barto.

-Lei era d'accordo con quell'idea?

-Inizialmente no, eh- mentì Barto, già padrone della situazione -Ho provato la tua stessa cosa... E' un pericolo quel laboratorio, ma l'intenzione non è stata male, vero?

Cielo era sul punto di dirgli che la sua era stata una completa incoscienza nel consentire quella barbarie quando, improvvisamente, si iniziò a sentire una leggera vibrazione, che rapidamente iniziò a crescere di intensità. Le pareti iniziarono a tremare, si udì un ronzio potente, come se ci fossero mille macchine in funzione, e tutta la casa sembrò tremare, come se stesse avvenendo un terremoto. Nella sala, tutti i ragazzi si spaventarono, i più grandi abbracciarono i più piccoli. Nella sua camera, Malvina la mummia sentì che tutto si muoveva e riuscì a sedersi, ma finì per cadere a faccia in giù.

Thiago dormiva profondamente e, come spesso gli succedeva, si alzò, sonnambulo, e iniziò ad urlare «donne e bambini per primi». In cucina, in cammino verso il seminterrato, Justina dovette afferrarsi a qualcosa per non cadere. Dal suo rifugio, Luz sentì come se la casa fosse sul punto di crollare su di lei. Tutta la casa tremava e sembrava crollare. Bartolomeo si alzò in piedi e si aggrappò come poté alla biblioteca e, nel farlo, sentì la vibrazione nelle sue mani, con ancora più intensità. Iniziarono a cadere libri da tutti gli scaffali, e un vecchia cassa, che si trovava molto sopra, cadde molto vicino a Bartolomeo che scosso strillò.

In quel momento, nel loft di fronte, la totecona girava e si posizionò indicando verso la mansione. Sopraffatto, Nicolas chiuse la scatola acrilica, e tutto si fermò. I cucchiai, le monete, i ganci, le chiavi, e tutti gli oggetti metallici che erano attaccati alla scatola, caddero immediatamente. Lo stesso accadde nella mansione: tutto si fermò e tornò alla normalità.

-What the hell was that?! [Cosa diavolo è stato questo?]- esclamò assorto Bartolomeo.


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P.S. Sto traducendo degli Off di Casi Angeles, in pratica sono delle frasi tratte dai Gran Rex e dalla serie. Spero possano interessarvi e piacervi. La storia è "Off Casi Angeles"

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Mi piacerebbe sapere cosa pensate del capitolo. Alla prossima! :)

-Non so se può interessare a qualcuno, ma ho tantissime foto, che una volta "collezionavo" [fino a qualche tempo fa la gente, anche io, scambiava queste foto con altre; alcune erano introvabili e non si potevano scambiare lol], dei Teen Angels|Casi Angeles. Devo eliminarle e liberare delle chiavi usb e invece di gettarle come se niente fosse, sto creando dei pack per regalarle. Se andate nel mio profilo, la storia si chiama "Foto Teen Angels". Se vi interessano potete scaricare il pack contenente delle foto.

Ah, se vi interessa qualche foto in particolare, potete dirmelo.
Come ad esempio, potreste farvi un giro dal mio vecchio profilo facebook: Chììna Suarez LoveDedicado

•Premetto che molte foto le regalai tempo fa in una pagina, e una ragazza l'ha eliminata e quindi queste foto non posso più recuperarle.

Casi Angeles - La Isla de Eudamon [ITALIANO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora