CAPITOLO 5 - Cadendo dall'alto di un'illusione | Parte 6

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Il lunedì seguente il cielo albeggiò tinto di una densa oscurità, enormi nuvole nere lo coprivano completamente. Si poteva sentire nell'aria, piena di umidità, l'imminente tempesta. Tutti nella casa si svegliarono molto presto, e per il nervosismo e le corse sembrava il primo giorno di scuola, anche se erano a metà dell'anno scolastico. L'unico che non sarebbe andato a scuola quel giorno era Monito, perchè non avevano avuto il tempo di iscriverlo a causa del suo recente arrivo, ma lo faranno quanto prima. Guardava tutti correre da un lato all'altro, mentre mangiava senza fermarsi vainillas° bagnati nel latte.

Il fine settimana era trascorso tra la costante evocazione dei minuti gloriosi che era durato il festival, le lezioni intensive che Nico fece a tutti per poter superare comodamente i test d'ingresso, e il suono incessante della macchina per cucire con la quale Cielo aggiustava le uniformi per i ragazzi. Thiago donò tutte le uniformi che non utilizzava più, e lo stesso fecero Tefi e Nacho, annunciandolo ad alta voce. Inoltre, Cielo si occupò delle altre cose utili: rivestì ogni quaderno e cartella comprata per i ragazzi, fece la punta alle matite e riempì di caramelle gli astucci.

Nicolas era quello un po' più calmo, si era sovrapposto. A partire dal presunto dubbio che Cristobal potesse essere malato, fece dei turni per aiutare i ragazzi con gli studi il prima possibile. Nel mezzo delle corse, riusciva ad intercettare Cielo in qualche angolo della casa e a darle qualche bacio furtivo, ai quali lei ricambiava, ma interrompeva rapidamente le coccole, le dava spavento l'idea di essere scoperti. Nicolas era ancora il fidanzato ufficiale di Malvina, anche se si trattava solo di una formalità, dato che la sua relazione si era raffreddata completamente. Nico le disse che il giorno dopo avrebbe parlato con Malvina per porre fine alla sua relazione.

-Non voglio che mi racconta, Indi. Il fatto che lei mi dica che vuole stare con me, mi dà una gioia che mi fa sentire male.

-Perchè?

-Perchè non mi piace essere felice per qualcosa che fa soffrire la donna Malvina.

Nicolas doveva combattere abbastanza con la sua propria colpa, ma capiva che era la cosa migliore per tutti. Cielo gli ha detto di fare quello che sentiva, e poi, con il tempo, avrebbero visto cosa fare con il loro "coso".

Tra i ragazzi si estendeva un miscuglio di allegria e nervosismo; tutti erano entusiasti all'idea di iniziare la scuola, ma li angosciava un po' il fatto di andare in una classe di ricchi che, senza dubbi, li avrebbero guardati come tipi strani. L'attenzione di Cielo fu attirata da Rama, che era così spento, quasi amareggiato; lui era sempre stato il più interessato allo studio e Cielo si aspettava che fosse esultante, tuttavia lo si vedeva angosciato.

-Stai bene, Rama?- indagò Cielo.

-Un po' stanco- rispose lui, allontanandosi. Cielo avrebbe giurato che si fosse allontanato in modo che lei non lo vedesse piangere.

Quel lunedì, alla mattina presto, nella casa erano tutti nervosi ed urlavano. I ragazzi si lavarono e indossarono le loro nuovissime uniformi. Ritrovarsi a fare colazione vestiti in quel modo provocò a tutti una risata. Una risata che nascondeva una grande emozione. L'unico che continuava a non partecipare alla festa era Rama.

Quando stavano per uscire per andare a scuola, Bartolomeo li fermò con un discorso che durò vari minuti. Ripassò la storia della Fondazione BB, dai suoi inizi fino a quel giorno, e celebrò la realizzazione di ciò, ringraziando tanto Nico come suo figlio per questa opportunità per i suoi bambini. Tornò ad omettere Cielo nei ringraziamenti, anche quando Nico glielo fece notare. Chiese ai ragazzi di comportarsi come avrebbero dovuto e che nobilitassero il buon nome della Fondazione BB. Mentre salutava tutti con le lacrime agli occhi, il suo doppio piano era già in corso.

Casi Angeles - La Isla de Eudamon [ITALIANO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora