Nella tarda mattinata e dopo aver pianto molto, Cielo si addormentò e sognò un bosco buio dove qualcuno la abbandonava a morire. Si svegliò di soprassalto, e la prima cosa che le venne in mente fu la amara rivelazione della sera prima.
Doveva pensare molto bene a come agire. I ragazzi le avevano lasciato in chiaro le minacce di Bartolomeo e i rischi sul fatto che avevano raccontato la verità a qualcuno.
Cielo aveva una sola persona a cui rivolgersi: Nico. Ma i ragazzi l'avevano supplicata di non raccontarglielo, supponevano che Nico non sarebbe rimasto con le braccia incrociate, ma avrebbe attaccato subito Bartolomeo e gli attacchi di quest'ultimo non avrebbero tardato ad arrivare. Cielo si sentiva attaccata mani e piedi, con un'angoscia che la stava torturando; tuttavia, aveva fiducia nel fatto che avrebbe trovato un modo di risolvere tale atrocità.
In quel momento bussarono alla porta della soffitta. Indossò subito una vestaglia ed andò ad aprire. Era Nico, con il viso sofferente, gli occhi rossi dal troppo pianto e un'espressione di impotenza.
-Ho bisogno di parlare con te, Cielo.
-Certamente, Indi- disse lei, e lo invitò ad entrare.
Per un attimo pensò che forse i ragazzi avevano confidato il loro segreto anche a Nico.
-E' comparsa la mamma di Cristobal- annunciò terrorizzato.
Cielo si contenne dal trattenere il suo stato d'animo, lo accarezzò e gli chiese di raccontargli tutta la storia. Nico le raccontò i fatti: come i teppisti di Ibarlucia erano entrati in casa sua la notte scorsa, di come era quasi riuscito a prenderlo e smascherarlo, e di come poi Carla si era presentata minacciandolo di portarlo in tribunale per la tutela del bambino se non gli avesse consegnato quell'aggeggio.
-Cane che abbaia non morde, Indi. La stanno minacciando per ricevere quel coso lì...
-Abbaiano e mordono, Cielo- disse Nico mostrandole un documento –Questa mattina mi è arrivato questo, è una citazione in tribunale... Sono stato citato in giudizio, da entrambi.
Cielo rabbrividì. Prese il documento e non capì molto, ma era chiaro che una tale Carla Kosovsky e un tale Marcos Ibarlucia lo accusavano di appropriatore e usurpatore di identità e cose del genere.
-Ma lei non può perdere questa causa, giusto Indi? Cioè... quella bastarda contorta ha abbandonato il bambino, non l'ha nemmeno allattato... Una volta le ha chiesto soldi per non dire la verità... Voglio dire, qualsiasi giudice la caccerà.
-Io ho commesso un errore molto grave, Cielo. Ho registrato Cristobal all'anagrafe come se fosse mio figlio...
-Ma con lei, no?
-Sì, ma lei può dire di essere stata minacciata... che le ho rubato il figlio... Il fatto è che Cristobal porta il mio cognome in quanto io non sono il padre. Mi possono distruggere... Ed io incasso, Cielo... Incasso tutto; ho commesso un errore, lo pagherò... Ma Cristobal non merita questo, gli rovineranno la vita- spiegò e non poté più trattenere le lacrime.
Lei lo abbracciò, pensando a come la vita, che era così bella, potesse diventare così amara da un momento all'altro.
-Non so che fare... Se gli dò quello che mi chiedono , non sarebbe come comprare mio figlio? Non sarebbe riconoscere che ho fatto qualcosa di sbagliato? Inoltre, oggi mi chiedono questo, domani possono chiedermi qualsiasi cosa... Non posso permettermi di essere estorto, tantomeno con mio figlio. Se non gli dò il cubo, rovineranno la vita di Cristobal.
-Cos'è questo coso così importante, Indi?
-E' una pista... conduce a Eudamon. Anche Ibarlucia sta dietro l'isola... Eudamon nelle mani di Ibarlucia... sarebbe un disastro.
-Lei non deve dargli niente, Indi.
-Lascio che mi facciano causa?
-Io penso che prima della causa giudiziale, quello che deve fare è un'altra cosa.
Lui la guardò, immaginò di cosa stesse parlando, ma fino a quando lei non lo disse non lo realizzò.
-Deve parlare con Cristobal e dirgli tutta la verità.
Nico sospirò e si appoggiò sulle ginocchia di Cielo. Mentre lei gli accarezzava i capelli, Nico accettò che era arrivato il momento di aprirsi con Cristobal.
Alcuni minuti dopo, Cielo aveva finito di farsi la doccia e si stava cambiando, pensando alla verità di cui era venuta a conoscenza la sera prima, quando ad un tratto si spalancò la porta. Era Malvina, che era sconcertata e furiosa.
-Sei stata tu, vero? Sei stata tu, pezzo di stronza!
-Di che parla?
-Non fare la mosca morta che vi ho visti! Ho visto come è entrato ed è venuto dritto qui, è entrato piangendo ed è uscito piangendo, e poi è venuto a sospendere il matrimonio!
Cielo era scioccata, non immaginava che Nico avrebbe fatto una cosa del genere poco prima di sposarsi.
-Cosa gli hai detto?
-Non gli ho detto nulla, signora.
-Cosa gli hai detto, disgraziata? Sei l'amante, vero? Sei l'amante di mio marito.
-Non mi offenda!
-Non giocare alla miss honesty (signorina onestà) con me. Con quelle gambe e quelle tette non puoi essere una santa!
-Don Nico le ha detto perché ha sospeso il matrimonio?
-Scuse, bugie... Non so cosa con Cristobal.
-Non sono scuse né bugie, Malvina. Qualcuno vuole portargli via il figlio. Perché invece di urlarmi contro non va dal suo fidanzato che ha bisogno di lei?
-Lui è venuto a piangere da te, ha bisogno di te!
- Forse è venuto a piangere da me perché la fidanzata non pensa a nient'altro che a se stessa!- urlò, poi placò un po' la rabbia e si avvicinò a lei –Signora, davvero, Nico ha bisogno di lei. Vada da lui, sia la sua donna... Smetta di pensare a lei e si interessi a cosa ha il suo ragazzo.
Ma Malvina non poteva muoversi dal film in cui si trovava, dove il suo fidanzato era innamorato della cameriera. E forse se lo meritava, diceva una voce dentro di lei, visto che aveva ottenuto quel matrimonio a forza di mentire e inscenare un rapimento. Ma un'altra voce, che curiosamente parlava come Barti, le diceva di non essere stupida e che se il problema era Cristiancito, più che mai doveva essere lì ad aiutarlo di nuovo.
Malvina se ne andò e Cielo dovette, allora, affrontare il suo dilemma. Così come aveva consigliato a Nico, che la miglior soluzione nel mezzo di tanta sporcizia era dire la verità, lei sapeva che la miglior cosa, nella tragedia che era fuoriuscita nella Fondazione BB, era la verità. Porre fine al silenzio e alla complicità.
I ragazzi le avevano chiesto di non parlare ed era logico, avevano paura. Ma a lei toccava essere l'adulto, essere chi li avrebbe protetti da tanta paura. E così decise di seguire il suo proprio consiglio: avrebbe affrontato il problema con la verità.
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Spero vi stia piacendo e che siate soddisfatti della traduzione.Mi piacerebbe sapere cosa pensate del capitolo. Alla prossima! :)
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Casi Angeles - La Isla de Eudamon [ITALIANO]
FanfictionTraduzione [mia] del libro "La Isla de Eudamon" - Leandro Calderone. Il libro narra i fatti successi nella prima serie di Casi Angeles. - - [twitter: mesrandjlaw | instagram: mesr_ ] - - Una notte di febbraio del 1854 tre...