CAPITOLO 4 - Gli orfani e i bravi bambini | Parte 2

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Tefi era euforica. Le era sempre piaciuto Thiago, dalle elementari; ma ora, davvero, era rimasta senza fiato. Non solo Thiago era bellissimo, ma, indubbiamente, era il ragazzo più bello del Rockland; e se lei riuscisse a conquistarlo, sarebbe un duro colpo per le invidiose di Dolores Castro Barros e Delfina Anchorena. Corse verso il negozio di abbigliamento della madre, Julia, una donna molto dolce, che tollerava i capricci di Tefi con un'infinita pazienza. Julia era avvocato, e aveva un negozio di abbigliamento praticamente per acconsentire la figlia, che era una dipendente di vestiti nuovi. Senza smettere di parlare per un secondo, le raccontò che Thiago era tornato in città, che era tornato al Rockland, che quella sera avrebbe dato una festa, e che sì o sì doveva essere divina e unica; e per ciò era disposta a provarsi tutto ciò che era presente nel negozio, visto che aveva bisogno di trovare il vestito.

Un mezzo isolato dal locale, i ragazzi della Fondazione erano arrivati per portare a termine un compito incaricato. Sapevano già come muoversi: mentre i più piccoli, Lleca e Alelì, vagavano per i tavolini dei bar chiedendo elemosina, Tacho e Rama approfittavano della distrazione dei clienti per rubare cellulari e portafogli. Mar e Jazmin erano nella fase di apprendimento e quindi si limitavano ad osservare.

-Come ti guardava il figlio di Barto, eh...- commentò Jazmin. Mar diventò estremamente nervosa e arrossì.

-Niente a che vedere! Sciocchezze! Guarda se quello si mette a... E a me cosa? Io... cioè. .. sciocchezze!- voleva essere naturale, ma a causa del nervoso, il suo tono risultò alterato, quasi aggressivo.

-Beh, mi sembrava- minimizzò Jazmin, pensando al carattere vacillante di Mar -Sicuramente avrà degli amici molto belli- commentò Jazmin, che pensava a fantasie da favola e sognava che qualche principe azzurro la salvasse dalle ceneri.

-Ma ti manca qualche rotella? Che pensi che uno di quei snob ti noti?- la avvertì Mar. In fondo era una prevenzione più per se stessa che per Jazmin.

-Beh, Thiago ti ha notata.. e tu a lui, mi sembra...- la provocò Jazmin, amichevolmente, ma Mar diventò ancora più nervosa.

-Io non ho guardato quel casanòva e lui non ha guardato me, smettila di mettere mattoni in mezzo perché cadranno!

-Cosa?

-Smettila di dire sciocchezze! O ti devo dire qualcosa su come vi guardate tu e Tacho?

-Tu dici che gli piaccio?- cambiò argomento Jazmin interessata a confermare il suo sospetto. Non è che Tacho le interessava particolarmente, ma a Jazmin le piaceva piacere alle persone.

-Tu dici che gli accendo la candela a Thiago?- Mar si animò a confessare la sua preoccupazione con quella domanda, ma che, ovviamente, l'altra non aveva capito. Di nuovo Mar dovette tradurre: -Se pensi che io piaccia a Thiago, domando!

-Non lo so, ti guardava molto.

-Bartolomeo non ci lascerà andare alla festa, vero?

-Credo proprio di no- rispose Jazmin mentre osservava come Tacho rubava un cellulare.

I ragazzi si spostarono verso l'altro angolo, e Mar e Jazmin, senza dare nell'occhio, li seguirono dal lato opposto della strada, osservandoli. Ma passando di fronte al locale della madre di Tefi, Mar si fermò davanti alla vetrina. Jazmin non vide e continuò il cammino. Mar osservò per qualche secondo un vestito bianco e anche il prezzo, una cifra impossibile da immaginare. In quel momento qualcuno prese il vestito dalla vetrina e, togliendolo, Mar vide Julia. Per un istante entrambe rimasero a guardarsi, qualcosa chiamò l'attenzione di ognuna nell'altra. Fu un secondo. Julia si girò con il vestito e lo diede a Tefi. Mar, da fuori, non la vide e corse verso Jazmin, che era quasi arrivata al secondo angolo.

Quando Tefi si provò il vestito... era un sogno. Decise di prendere quello e lo diede alla madre in modo che le facesse un piccolo arrangiamento, visto che aveva un piccolissimo foro sulla spalla, mentre lei andava dal parrucchiere, perché quella notte doveva essere divina. Uscì dall'angolo opposto, dove stavano i ragazzi, che ora si dirigevano verso una galleria. Jazmin li seguì e guardò Mar che era pensierosa: non smetteva di pensare alla festa, nella possibilità di andarci e nel vestito bianco che aveva visto.

-Andiamo, Mar?

-Vengo- rispose lei, e tornò al negozio di vestiti.

Julia stava aggiustando il foro del vestito quando la vide entrare. L'aspetto di Mar, chiaramente quello di una ragazza di strada, la fece sospettare delle sue intenzioni, ma dato che detestava avere quei pregiudizi, tolse dalla sua mente quel pensiero, sorrise e le disse:

-Ciao, in cosa posso aiutarti?

-Volevo provare quel vestito che era in vetrina- rispose Mar.

Non è che voleva proprio rubarlo, ma voleva almeno provarlo, contemplare per una volta come si vedrebbe con un vestito così.

-Il bianco? E' già stato venduto- disse tristemente Julia.

-Ah...- disse Mar delusa.

-Però...- disse Julia vedendo la sua espressione -credo che nel deposito ne ho uno simile, ti piacerà! Aspettami- Andò fino al deposito. Il suo pregiudizio le diceva che quella ragazza non poteva pagare il vestito, ma vedere un vestito bello e volerselo provare era un qualcosa che continuava ad essere gratis e per tutti.

Il cuore di Mar iniziò a battere con forza. La venditrice l'aveva lasciata sola e il vestito bianco era sul bancone. Se doveva farlo, il momento era quello. Perché dubitava tanto? Una cosa era rubare obbligata da Bartolomeo e un'altra era farlo per decisione propria. I suoi pensieri succedevano vertiginosamente. Il vestito, Thiago, la festa, la gentilezza della venditrice, Thiago, la festa, il vestito, la venditrice...

Alcuni secondi dopo Julia salì dal deposito con un altro vestito ed ebbe una triste delusione. La ragazza non era lì. E nemmeno il vestito bianco.

Casi Angeles - La Isla de Eudamon [ITALIANO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora