CAPITOLO 6 - Varie scoperte | Parte 5

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Quella specie di terremoto fece svegliare finalmente Thiago, che stranito scese per vedere se fosse successo qualcosa. Arrivato sul pianerottolo delle scale, vide come Cielo, suo padre, e tutti i ragazzi si dirigevano verso le loro rispettive stanze. Li seguì. Ma arrivando nel cortile restò sbalordito davanti a ciò che incombeva: una delle pareti del cortile era aperta, lasciando vedere il laboratorio nascosto. Lì c'erano Cielo, che stava segnalando ogni cosa che nominava, suo padre che stava camminando meditando sul luogo, e tutti i ragazzi che restavano immobili a testa bassa.

-Le sembra che questo sia un posto per i ragazzi?- esclamò Cielo indignata -Dica qualcosa, andiamo- continuò senza dargli il tempo di rispondere, mentre si avvicinava al forno di ceramica e lo apriva -Un forno! Chiusi in un posto con il fuoco!- esclamò, e poi andò verso il tavolo da taglio e prese delle grandi forbici -Guardi! Per far sì che si tolgano un occhio! Le sembra che questo sia un modo di imparare un lavoro? Non mi dica che non è stata un'incoscienza da parte sua, don Barto!

-E' difficile avere tanti bambini a carico, Cielo...- cercò di difendersi Bartolomeo -E poi... Cos'è meglio? Lasciarli giocare o dargli uno strumento per la vita? Il lavoro ci rende liberi, Cielo!

-Strumenti per la vita erano le lezioni di don Indi, o le mie lezioni di ballo, o il taglio e cucito e la falegnameria che avrebbe dovuto insegnargli Justina e che non ha mai fatto...

-Giustamente, ha deciso di cambiarle per fare questo, Cielitis...

-Non posso credere a come lei sia stato d'accordo con ciò!- urlò Cielo.

-Immaginerai che non è stata una decisione arbitraria... Ne abbiamo parlato molto con i ragazzi stessi- disse cinicamente e li congelò con lo sguardo, convocandoli ad essere vittime e complici allo stesso tempo della sua bugia -Vero, piccolini?

Mar e Rama si guardarono, e poi si guardarono con Tacho, sapevano che Bartolomeo stava solo fingendo davanti a Cielo; quando lei sarebbe andata via, le punizioni sarebbero state severissime. Allora decisero di assecondarlo, e annuirono concordando con lui.

-E a me cosa importa se ne ha parlato o meno con i ragazzi? Questa è una cosa da grandi, don!

Sul punto di perdere la pazienza con le proteste di Cielo, Barto stava per replicare, ma in quel momento vide Thiago che osservava tutto dal cortile.

-Thiaguito!- esclamò, e il cuore iniziò a battergli ogni volta sempre più forte.

-Cos'è questo, papà?- chiese suo figlio, sbalordito davanti al laboratorio.

-Idee di Tina! Lei lo ha proposto ed io ho pensato che sarebbe servito per convogliare i miei ragazzi... Ok, sono rimasti senza borsa di studio per la pagliacciata di Ramita, ma non potevo lasciarli così, eh... Qualcosa dovevo insegnargli, un mestiere, qualcosa per quando non starò più con loro, così che possano guadagnarsi la vita...

-E beh... l'intenzione è stata buona...- disse Cielo a Thiago, vedendo che questo punto poteva far confrontare ancora di più padre e figlio.

-Si, sufficiente per oggi, è già tardi- si affrettò Barto, credendo che così Cielo chiudesse la questione.

-No, sufficiente niente, abbiamo tutti gli occhi come il due d'oro°, finiamo di parlare adesso. Qui l'importante è vedere se i ragazzi vogliono imparare questo mestiere- disse e li guardò -Parlate, volete o non volete?

I ragazzi si guardarono tra di loro, possibilmente riflettendo sul fatto che Bartolomeo era in una posizione di debolezza davanti a Cielo, e ancora di più davanti a Thiago. Tacho pensò che non potevano approfittare di quella situazione per smascherarlo, sarebbe poi arrivato il momento; allora disse, compiacente:

Casi Angeles - La Isla de Eudamon [ITALIANO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora