CAPITOLO 8 - Lo spirito della verità | Parte 4

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Quando arrivò il sabato, erano tutti ansiosi e con grandi aspettative per l'addio al celibato. Lo spirito della festa era parte della casa. Rama e Tacho supponevano, da un lato, che Lleca li avrebbe infastiditi, insistendo di essere incluso nella serata e, dall'altro, che Barto cercasse di impedire l'uscita con suo figlio, ma entrambe le supposizioni si rivelarono infondate. Lleca non menzionò la serata e andò a dormire presto, e Barto non gli disse niente, al di là di alcune raccomandazioni sul non bere alcolici.

In realtà, Barto trovava insopportabile che suo figlio uscisse con i rognosi, ma non poté dire di no a Nico quando gli assicurò che si sarebbe preso cura di loro e, inoltre, era così felice per il matrimonio che aveva il sì facile.

I ragazzi avevano organizzato passo per passo la serata, ed erano tutti ansiosi di conoscere Samira, un'odalisca che Nacho si era occupato di contrattare.

La serata iniziò nel loft di Nico, dove lui li aspettava con una certa trepidazione; sapeva che il suo addio al celibato avrebbe avuto alcuni elementi rituali forniti da Mogli, per il quale un addio al celibato non era una festa ma una cerimonia, e sarebbe stata anche carica dell'euforia adolescenziale degli invitati. Nico si chiese cosa sarebbe uscito da quel miscuglio.

I ragazzi arrivarono con una certa emozione, ciò superava quello che aveva immaginato Nico. Lo fecero sedere su una sedia ed iniziarono la trasformazione. Gli tolsero i vestiti e lo travestirono da bambino, anche se dovettero accettare che Mogli gli mettesse una collana tradizionale fatta di denti di iena (animale zahori sacro) e coda di lucertola. Poi, senza dargli tregua, gli ruppero uova in testa e sul petto, e lo cosparsero di farina. Diventato ben sporco e ridicolo, lo portarono fuori dal loft e lo fecero salire sulla jeep di Nico, che Mogli guidò fino al posto scelto per la festa: un bar con il karaoke. Durante il viaggio non smisero di cantare e saltare sulla jeep.

Quando raggiunsero il bar, salirono sui tavoli e cantarono ogni canzone, mentre aspettavano il loro turno per salire sul palco; e l'euforia continuò fino a quando una cameriera si avvicinò a loro e Nico decretò che nessuno avrebbe bevuto alcolici quella sera. Tutti si lamentarono, la birra era una delle bibite che speravano di bere. Ma Nico insistette, e Nacho disse che agli altri poteva impedirlo, ma a lui no, al che Nico rispose che, sì, poteva invece decidere chi sarebbe rimasto al suo addio al celibato.

-Micola avere ragione, no bere alcolol, ma sì bere bruetura... bibita sacru.

Nico tradusse che tutti avrebbero dovuto bere «bruetura», una bevanda tradizionale zahori per la cerimonia prematrimoniale. Mogli estrasse dal suo zaino un piccolo vaso di ceramica e sei piccole tazze, anch'esse di ceramica. Versò una piccola quantità in ogni bicchiere e poi ordinò a ciascuno di prendere il suo. Tutti lo guardarono frustrati e un po' disgustati; la bevanda aveva un colore poco carino, ma Nico gli spiegò che non potevano rifiutare Mogli e le sue tradizioni. Allora i ragazzi presero il bicchiere e lo alzarono per brindare.

-A Nico!- propose Thiago.

-A Nico!- gridarono tutti.

E bevvero in un solo sorso la piccola quantità di «bruetura» che Mogli aveva servito loro. All'inizio non sentirono nulla, nemmeno il gusto; la bevanda sembrava acqua, ma pochi secondi dopo iniziarono a sentire un calore salire nello stomaco e che gli usciva da ogni poro della pelle. Quando Nico vide i volti dei ragazzi arrossati e gli occhi che sembravano uscire dall'orbita, afferrò Mogli per il collo.

-Cosa ci hai dato, Mogli?

-Bruetura... Tira fuoiri il spirito dela festa.

-Lo spirito della festa?- disse Nico, terrorizzato, vedendo i ragazzi che salivano suoi tavoli, si toglievano le magliette per poi farle ruotare nell'aria, e capì che sarebbe stato meglio un bicchiere di birra che quel bruetura.

Casi Angeles - La Isla de Eudamon [ITALIANO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora