CAPITOLO 2 - Due fidanzamenti | Parte 5

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Dalla cima della scala Thiago aveva visto Marianella insieme al resto dei ragazzi mentre Justina li conduceva verso le loro camere. Corse verso la fine del corridoio del piano superiore, dove c'era la scala di servizio, scese per quella scala e attraversò la cucina; percorse il corridoio che comunicava direttamente con la camera di servizio, senza dover passare per la sala, e avanzò verso il patio coperto. Da lì sbirciò, attraverso la finestra interna, la camera delle ragazze, e vide come Marianella iniziava a svestirsi, mentre una piccola bambina parlava con l'altra ragazza, della stessa età e bionda, che stava già a letto.

Thiago sentiva che non doveva continuare a sbirciare la fuggitiva che si svestiva senza sapere che la stessero osservando, ma una porta scorrevole, che comunicava con entrambe le camere, si aprì e entrarono Rama, Tacho e Lleca, che erano riusciti a rubare alcune delizie dalla festa e volevano condividerle con le ragazze. Rapidamente iniziarono un picnic sul pavimento della camera, e divisero equamente il bottino. Thiago pensò che era sicuramente un'idea di Justina che i ragazzi non potevano mangiare con il resto degli invitati.
Non sapeva con precisione perché era sceso, aveva solo l'impulso di parlare con lei. Ma ora era circondata dal resto dei ragazzi e lui non voleva presentarsi davanti a loro; lo metteva a disagio essere il bambino ricco della casa. E si allontanò. Se fosse rimasto, avrebbe ascoltato molte rivelazioni impensabili nella conversazione che era iniziata nella camera.

Su richiesta di Justina, che aveva incaricato Tacho, i ragazzi avvisarono Marianella delle attività che si realizzavano lì. Cercavano di parlare di ciò con naturalezza, ma l'angoscia era presente sui loro volti. Non potevano esprimerlo con le parole, anche se tutti sapevano che erano vittime sottomesse senza molte possibilità di ribellarsi. Raccontarono a Marianella che lì avevano una casa e un pranzo assicurati. In cambio, dovevano solo fare alcuni lavori per Bartolomeo. I più facili erano fabbricare le bambole antiche e chiedere elemosina. Il più difficile, rubare. Ma non tutto era brutto; le raccontarono che da ogni bottino che prendevano, Bartolomeo prendeva una piccola parte per loro e la depositava sul conto bancario di ognuno di loro. Quando avrebbero raggiunto la maggiore età, avrebbero avuto una buona quantità di denaro in banca per realizzare qualsiasi attività. Lleca disse che lui avrebbe aperto un chiosco con quei soldi. Tacho se ne sarebbe andato da lì, avrebbe viaggiato lontano. E Rama confessò, senza vergogna, che avrebbe frequentato l'Università. La informarono anche che non era permesso andare a scuola, ma Rama era l'unico che era riuscito a studiare; e si offrì di insegnare qualcosa a Marianella, se lei lo desiderava, ma lei rifiutò la proposta, no perché non voleva, ma perché aveva vergogna di confessare che a quattordici anni ancora non sapeva leggere né scrivere.

Quella notte Cielo dormì nella sua roulotte, aspettando ansiosamente che si facessero le nove di mattina, orario nel quale doveva presentarsi per iniziare a lavorare. Non poteva non pensare a Nicolas, e si addormentò desiderando di sognare con quel principino.

Lo stesso succedeva a Nicolas mentre nel suo hotel leggeva una storia a Cristobal; assorto nei suoi ricordi e fantasie, non notò, se non diversi minuti dopo, che suo figlio si era addormentato. Pensava solo a quegli occhi incredibilmente azzurri.

Malvina si applicava il ghiaccio sulla mascella mentre pensava, inutilmente, a quel mistero che non riusciva a spiegarsi: chi aveva usato il suo vestito, la sua maschera, e aveva ballato con il suo Nicky?

Ma per Bartolomeo non era una notte di riposo. Stava ripensando a tutto. La festa era stata praticamente un fallimento. La stupidina era ferita e persa, non era riuscita ad ufficializzare il matrimonio, con i rischi che questo comportava. E, per coronare il tutto, quel ficcanaso di suo cognato gli aveva assunto una cameriera ambiziosa.

«Non si preoccupi per quel rrratto biondo, signore. Domani stesso uscirà corrrrendo quando la prenderrrrò. Ma ora, mio signore, c'è qualcosa che deve sapere», gli aveva detto Justina, quando cercava di informarlo che il piccolo Thiago era tornato. Ma Bartolomeo non l'ascoltò, era furioso e aveva bisogno di scaricare la sua ira. Cosa c'è di meglio che mortificare un po' i ragazzini per togliersi di dosso quella rabbia e quella sfiga. E si diresse verso le camere dei ragazzi, deciso a dare quel che si meritava a quella mocciosa che aveva picchiato sua sorella. Marianella si era alzata per andare in bagno; come sempre, il freddo le dava voglia di fare pipì. Uscì a piedi nudi nel cortile, e fece appena un passo verso il bagno quando vide arrivare Bartolomeo, e di conseguenza capì ciò che stava per succedere.

Bartolomeo pensò e gustò le parole con le quali l'avrebbe torturata, ma riuscì solo a dire...

-Così ti piace la box, eh?

Stava per continuare con la sua perorazione quando ad un certo punto si bloccò: in fondo al patio coperto c'era suo figlio, Thiago, che lo osservava, e con un sorriso gli disse:

-Ciao, papà.

Casi Angeles - La Isla de Eudamon [ITALIANO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora