CAPITOLO 8 - Lo spirito della verità | Parte 5

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Il lunedì successivo, dopo aver servito la colazione ai ragazzi, Cielo uscì dalla mansione per raggiungere la clinica specializzata in amnesia. Come promesso a Malatesta, non spiegò il vero motivo a Bartolomeo; disse semplicemente che doveva fare una commissione personale. La menzione di «commissione personale» lo inquietò un po', ma era così occupato ad organizzare i tavoli per la festa di matrimonio che lasciò perdere.

Cielo uscì dalla porta principale e guardò verso il loft di Nico, la finestra era chiusa. Vide che c'era qualcuno che lavorava nel locale del piano terra, e che le vetrate, coperte fino al giorno prima, adesso lasciavano intravedere alcuni pezzi d'antiquariato. «Avranno sicuramente affittato il locale», pensò.

Fece qualche passo per vedere la merce più da vicino. «Che bei gingilli», disse a se stessa nel vedere gli oggetti d'antiquariato. Rimase colpita dal fatto che Malvina stesse chiacchierando nel locale con un giovane dai capelli corti, di bell'aspetto e molto elegante. Accorgendosi di Cielo, Malvina le fece segno di avvicinarsi e le disse:

-Ah, Sky... ti presento James Jones. E' il proprietario di questo negozio, non è fantastico?

-Il negozio o James Jonses?- scherzò Cielo.

Il proprietario sorrise, e la salutò con un bacio presentandosi.

-Ha inaugurato oggi?- chiese Cielo.

-Sì.

-Mi stava dicendo James che è single, Sky... Anche tu sei single... Qualche volta potremmo uscire a quattro, no?

Cielo sgattaiolò dall'incomoda situazione con eleganza, augurò buona fortuna con il negozio al signor Jones, e proseguì per la sua strada verso la clinica. Quando arrivò vide un uomo sulla trentina, con capelli lisci, leggermente lunghi, castano chiaro, che camminava verso di lei, concentrato su dei fogli colorati che leggeva con la testa inclinata. Cielo avvertì che era così assorto che non l'aveva vista arrivare, e si spostò per non scontrarsi; lui, percependo il movimento, sollevò la testa e la osservò. E Cielo osservò lui. Aveva dei bellissimi occhi tirati e un sorriso malizioso, come se stesse ridendo di qualcosa che aveva ricordato. La guardò come se la stesse riconoscendo.

-Ciao- le disse, ancora colpito dalla bellezza di Cielo.

-Ciao- rispose lei, un po' sorpresa dal corteggiamento.

-Ci conosciamo?- chiese lui.

-No- rispose lei.

-Sono Alex- si presentò mentre allungava la mano.

-Cielo- disse lei, e gli strinse la mano.

Lui guardò la porta della clinica, di fronte alla quale stavano in piedi, e chiese:

-Sei appena entrata? O te ne stai andando? Lavori qui?

-Sono entrata- disse lei sorridendo.

-Ah, anche io- disse lui -Prego, avanti...

E aprì la porta per lasciarla passare. Andarono alla reception, dove Cielo fu indirizzata verso un ufficio alla fine del corridoio a destra.

-Bene, piacere di averti conosciuto, Alex- disse lei, salutandolo.

-Piacere mio, Cielo- rispose lui guardandola intensamente.

Cielo camminò fino alla fine del corridoio e aspettò qualche minuto davanti all'ufficio, fino a quando un giovane medico e molto gentile la fece entrare. L'ufficio del dottor Ambrosio era molto luminoso e accogliente.

-Il dottor Malatesta mi ha raccontato del tuo caso e mi ha mandato le tue analisi- iniziò il dottor Ambrosio -La buona notizia è che non hai nessun danno cerebrale.

Casi Angeles - La Isla de Eudamon [ITALIANO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora