Valigie.

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Prendere una decisione radicale sul mio futuro stranamente è stato facile. Spiegarlo a mio fratello ha creato un po' di dissapori. Ma dirlo a mia madre... Ha iniziato a piangere e urlare come una disperata in preda ad una crisi. Mi ha chiamata ingrata. Egoista. Irrispettosa. Crudele e prepotente. Prepotente?! Io!? Da quale pulpito....

"Mamma, vado lì per lavoro. Non mi stanno arrestando per aver saccheggiato il Louvre! Non mi merito nemmeno uno degli insulti che mi hai riservato!"

Continua a piangere urlando "Cosa ti ho fatto di male?!" . Niente mamma, tu non hai fatto niente, ma se continui penso che sarò io a farti del male. Fisico anche.
Ma come è passato in mente a Jessy di spifferarle ogni cosa! Avrei dovuto essere io a dirle tutto. Con calma. Molta calma. Quando sarei stata pronta. Tipo cinque minuti prima di prendere l'aereo...
La saluto anche poco garbatamente perché davvero non ne posso più. Dopo il round ad armi pari con Jessy quello con mia madre mi ha messo KO.
Spunta il viso di Luke dall'uscio della mia camera.

"Anche tu qui per gettarti nel ring? Ti avverto che sono così stanca che getto la spugna ancora prima di cominciare."

Mi sorride avvicinandosi e prendendo posto a lato del letto. Mi solleva le gambe mettendole sulle sue e togliendomi le scarpe per massaggiarmi i piedi. Mmmh.. Mi ci voleva proprio per rilassare i nervi.

"Sei sicuro di essere gay Luke?"
Scoppia in una fragorosa risata prima di domandarmi innocente il perché.

"Potrei abituarmici a tutto questo..."
"Potrei farlo davvero se decidi di rimanere..."
"Ti prego Luke... Non cominciare anche tu."
Seguono attimi di silenzio in cui non sappiamo che dire.

"Così parti?"
"È meglio così... Credimi..."
"Preferisci scappare via......."
"Devo."

Sospiriamo all'unisono, come se fosse un tacito addio che stiamo iniziando a darci prima della mia effettiva partenza.
Non nego di voler scappare da qui. Ma chi nei miei panni non lo farebbe? Dopo quello che mi ha fatto Alex ho paura a rivederlo e mi sentirei sicuramente molto più al sicuro con un intero Stato a dividerci. Per non parlare della situazione ormai morta con Adrian che nonostante io nasconda piuttosto bene con sorrisi falsi, in realtà mi fa ancora parecchio male.


Ho passato gli ultimi tre giorni a riempire scatoloni e organizzare la mia partenza. Quando ho accettato il lavoro non immaginavo che il tutto sarebbe stato così imminente. Ho avuto un preavviso di due settimane. Passerò lì da sola il Natale e il mio Compleanno.
Continuo a sistemare e catalogare tutte le mie cose. Lo so, sono assolutamente una maniaca del controllo ma i giorni passano e la mia ansia aumenta esponenzialmente.
Sono le due di notte passate quando, rendendomi conto dell'orario, decido che è ora di andare a dormire.
Sono esausta e penso che appena poggerò la testa sul cuscino mi abbandonerò al sonno. Questo è quello che speravo dopo aver spento la luce, ma una chiamata ha catturato la mia attenzione.
È un numero sconosciuto, nascosto dall'anonimo. Non penso sia giusto rispondere. È notte in fondo e ho paura che possa essere ancora Alex! E se invece fosse Adrian? No, sarebbe impossibile. Che faccio? Rischio?
Ohhh, al diavolo! Se dovesse essere Alex gli chiuderò il telefono in faccia dopo averlo mandato affanculo!

"Pronto?"
"Lara sono io, Hanna.."
"Hanna! Sono le due!"
"Shhhh! Lara non urlare! Nessuno deve sapere di questa chiamata!"
"Che succede?"
"Il mio telefono e quello di Adrian sono controllati, per questo ti chiamo da un altro telefono. Adrian non sa niente e se sapesse che ti sto mettendo in qualche modo in pericolo mi strozzerebbe con le sue mani!"
"Io non capisco di cosa parli! Perché sarei in pericolo?"
"Non posso parlartene perché ho solo pochi minuti a disposizione, ma ho saputo che parti e non potevo permetterlo!"
"Hanna io... Ho già preso la mia decisione ormai. È tutto pronto per la partenza..."
"No! Non devi! Lo distruggerai più di quanto non lo sia già!"
"Mi ha lasciata lui! È lui a non avermi più voluta!"
"Ti ama Lara! Come fai a non capirlo! Ti sta solo proteggendo!"
"Ma proteggermi da cosa!? È in pericolo? Io lo sono?!"
"Non partire. C'è in ballo qualcosa di grosso ma ti ha promesso di tornare e tornerà. Tu però sta attenta! Guardati intorno e non fidarti di nessuno! Nemmeno di chi vuole starti vicino o finge di amarti. Ti prego... Abbi fede..."
"Hanna io non so davvero che fare.. Mi confon-... Hanna? Hanna! Cazzo!"

Odio quando fa così! Non mi lascia nemmeno parlare! Adrian certamente questo lato lo avrà preso da lei!
Merda! Che faccio ora?! Invece di tranquillizzarmi mi ha impaurito a morte! Che ci sia ancora Helena di mezzo? Eppure mi aveva detto che lei era ormai fuori dalle nostre vite.
Un momento. Ha detto che era fuori dalle loro vite. Non dalla mia. E se volesse vendicarsi facendomi del male? Spiegherebbe anche il fatto che Adrian mi abbia allontanato per proteggermi. Ma come faccio a fidarmi. In fondo non mi ha detto proprio nulla di nuovo. Sulla base di cosa non dovrei partire?! Sinceramente questo mi spinge ancora di più a fare le valigie e andare via.
Madre e figlio devono smetterla di smuovermi il mondo e pretendere che io me ne stia buona e muta in attesa. Questa chiamata non cambia nulla e non cambierà la mia decisione.
La valigia è già pronta.

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