L'incontro con Adrian nel parcheggio ieri mi ha un po' destabilizzata ma fortunatamente mi sono gettata a capofitto nel lavoro il che ha catturato la maggior parte delle mie energie. Sono venuta a conoscenza solo pochi minuti fa che una mia collega è incinta e che la gestione del suo posto a Marsiglia è venuto meno. George è incazzato nero perché oltre ad offrirsi volontaria in principio, si ritrova con un posto vacante nella gestione della sede francese della società. Probabilmente dovrei offrirmi volontaria, mi servirebbe per lo meno per cambiare aria, ma non so se sono pronta a mollare tutto. Dovrei cambiare Paese, lingua, allontanarmi dalla mia vita e dai miei amici. L'unica cosa positiva forse sarebbe prendere le distanze dai drammi che mi hanno travolta in questi mesi e soprattutto da Adrian.
Mentre sono presa da questi pensieri bussano alla porta del mio ufficio, direi per l'ennesima volta da questa mattina."Avanti!"
Dalla porta spunta la testa di Alex.
"Alex! Cosa ci fai qui!?"
"Avevo voglia di vederti.... Ho sbagliato a venire?"Mi sorride dolcemente e non posso fare a meno di gettare la spugna e farlo entrare.
"No.. Entra dai..."
Si accomoda di fronte a me e non mi stacca un momento gli occhi di dosso tanto da mettermi in imbarazzo.
"Pranziamo insieme oggi, ti porto in un posto..."
"Alex sai che non è il caso...."
"Un caffè?"Sospiro rumorosamente facendogli notare il mio disagio, ma lui continua a guardarmi sorridendomi in modo innocente. Non dimentico che ha cercato di baciarmi l'ultima volta e non dimentico ciò che mi ha detto e le conclusioni che ne ho tratto.
In fondo è solo un caffè..."Un caffè. Niente di più."
"Forza andiamo!"Si alza scattante sulla sedia mentre mi prende per mano strattonandomi fuori. Sembra davvero entusiasta e io sono davvero troppo stanca per protestare.
Dopo aver preso un frullato da Starbucks decidiamo di camminare un po' e considerato l'imbarazzo che ne sarebbe derivato a stare seduti uno di fronte all'altro è stato meglio così.
Gli ho chiesto di Becca e della gravidanza ma mi ha risposto velocemente dicendo che il bambino sta bene, evitando però l'argomento. Quando mi ha chiesto se stessi uscendo con qualcuno mi sono rabbuiata ma gli ho detto la verità, che non c'era nessuno. Non più ma questo lui non deve saperlo necessariamente.
Presa dai discorsi non mi sono accorta che ci siamo allontanati parecchio. Non riesco ad orientarmi nemmeno su dove siamo, non mi sembra di aver mai visto questa stradina."Alex forse è meglio tornare indietro, si è fatto tardi."
Faccio dietro front ma mi sento afferrare di colpo per le braccia e spingere verso il muro interno del vicolo. Ma che succede. In un attimo sento il calore delle sue labbra sulle mie e spalanco gli occhi dalla sorpresa. Mi distacco dal suo bacio cercando di poggiare le mani sul suo petto ma la presa sulle mie braccia si fa più insistente e il suo corpo mi schiaccia. Faccio uscire un lamento ma questo sembra dargli modo di approfondire il bacio. Sento la sua lingua accarezzare la mia e la sua erezione strofinarsi sul mio basso ventre. Una sensazione di disgusto sale su tutto il mio corpo e cerco come posso di allontanarlo da me. Che sta facendo!? Cerco di spingerlo via ma mi tiene ferma sovrastandomi fisicamente e con le mani scende freneticamente verso l'orlo del mio vestito cercando di palparmi e abbassarmi l'intimo.
No! Fermo! Lasciami! Lasciami! Perché fa così.
Sono paralizzata dalla paura e inizio a tremare e piangere silenziosa. Non riesco nemmeno più a reagire quando lui si sbottona i pantaloni calandoseli per metà e strusciandosi a me. Quando il mio pianto sfocia nei singhiozzi e i miei slip non sono ancora del tutto calati lui come scottato molla la mia presa spalancando gli occhi nel vedermi in lacrime."Cazzo Lara... Scusami... Io.. Io non volevo..."
"La-lasci-ia-mi-mi a-anda-rrrre..."
"Ehi ehi... Lara mi dispiace ok? Vieni qui.."Senza rispondere gli nego con la testa di avvicinarsi e si riveste velocemente. Sono terrorizzata da lui e mi guardo intorno per cercare di scappare ma cerca di avvicinarsi ancora. Sta lontano!
"Lara.. Ehi principessa... Pensavo lo volessi anche tu... Io non mi ero accorto che piangessi...."
"Non ti a-avvicinare."
"Cazzo ho rovinato tutto! Vieni qui ti prego! Non ti faccio niente... Lara sono io. Sono Alex! Non ti farò del male!"
"H-ho biso-gno di sta-are da sola."Continuo a singhiozzare e stento a farmi capire ma non voglio stare qui con lui. Io voglio andare a casa e non voglio averlo davanti a me.
Affranto abbassa la testa e si sposta per lasciarmi passare. Mi ricompongo come posso e scappo via fino a sentire dolore al fianco. Rallento la mia corsa e mi guardo intorno. Il parcheggio è nelle vicinanze e la mia auto è qui. Ignorando i fastidiosi conati di cui sono preda apro la vettura e mi chiudo al suo interno. Sbatto la testa sul volante piangendo ma il mio stomaco non ce la fa più a resistere e sono costretta a riaprire l'auto per rimettere ai piedi della portiera. Ho così paura che Alex possa avermi seguito che richiudo con la sicura dall'interno e prendo una salvietta dal cruscotto per rinfrescarmi il viso. Quando apro di nuovo gli occhi un rumore cattura la mia attenzione. Qualcuno ha bussato sul vetro posteriore ma alzando lo sguardo verso lo specchietto retrovisore non vedo nessuno. Volto lo sguardo e quell'ombra è proprio al mio fianco!
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AMAMI e basta...
RandomDopo l'ennesima bugia di Adrian, Lara vedrà in se stessa un forte cambiamento. Cercherà di cambiare vita e ricominciare ma non troverà un Adrian disposto a lasciarla andare. Non questa volta. Nuove scoperte metteranno a dura prova il loro rapporto...