Avvisaglie. (Seconda parte)

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Dal capitolo precedente...
***.... apro la porta del mio nuovo ufficio da presidente e scopro con stupore che qualcuno è seduto proprio sulla mia poltrona mentre mi da le spalle. Chiudo la porta con una certa irruenza per avvertire il maleducato ospite della mia presenza e all'istante quest'ultimo si rivela.
"Che diavolo ci fai tu qui?!" ....***

"Buongiorno principessa..."
"Principessa un cazzo. Devi sparire da qui!"
"Non sei gentile a rivolgerti a me in questo modo."
Rido ironica. È forse impazzito del tutto?!
"Alex. Cosa. Cazzo. Ci fai. Qui!"
"Non mi piace il tono che stai usando."
"Ma davvero? Indovina un po'... Non me ne frega un cazzo!"
Si alza di scatto dalla poltrona che oscilla leggermente ma rimane comunque in piedi. È minaccioso e dovrei avere paura di lui ma il palazzo è pieno di gente e so che non può farmi niente. Non questa volta.
"Stammi a sentire principessa.. Non sono uno che accetta un no come risposta, dovresti saperlo. Non mi importa se lo vuoi o meno. Sarai mia ancora....."
Nella foga delle sue parole mi stringe il braccio e avverto un leggero dolore ma la rabbia è maggiore così lo strattono con forza.
"Stammi. Lontano."
"Non posso... Non dopo che mi hai chiesto di tornare da te. Non dopo che ansimavi in quel modo mentre facevamo sesso a telefono...."
"Ma che diavolo stai blaterando?! Non ti ho chiesto proprio un cazzo! E preferirei fare voto di castità piuttosto che scopare ancora con te!"
Ride alle mie parole e indietreggia fin quando le sue gambe non toccano la scrivania sulla quale si siede leggermente incrociando le caviglie con disinvoltura.
"E pensi che ti crederanno? Nessuno ti crederà Lara... Tutti sanno quanto io sia stato un fidanzato amorevole con te..."
"Certo... Prima di tradirmi con Becca!"
"Becca è solo una puttana. Mi sono solo divertito... Ma è te che voglio."
Si stacca dal tavolo avanzando nuovamente verso di me.
"Ma io non voglio te! Non ti voglio! Lo vuoi capire?!"
"Beh, quello non è un mio problema...."
Prova a toccarmi ma gli schiaffeggio la mano per allontanarlo.
"Tu sei pazzo! Devi starmi lontano o giuro che ti denuncio Alex! Non scherzo!"
"Non ti crederà nessuno...."
"Perché non dovrebbero credere a me eh?! Sono io la vittima cazzo!"
Cerco di temporeggiare e mi maledico mentalmente per non essermi accorta di non avere il cellulare.
Ed eccolo che appare dinnanzi ai miei occhi l'oggetto dei miei pensieri.
"Dove hai preso il mio telefono?!"
Cerco di afferrarlo ma lui è più veloce di me nel tirarlo via.
"L'ho preso a casa dei tuoi genitori. Mi sembravi strana e volevo saperne di più... Sai, è stupido da parte tua mettere la data di nascita di tuo fratello come password per il blocco. Andiamo.... L'ho indovinato subito."
"Come cazzo ti sei permesso!"
Mi ignora completamente mentre continua nelle sua follia.
"Non ho trovato niente di entusiasmante... Sei la solita ragazza noiosa in fondo. Ecco perché mi sono scopato Becca. Lei è una furia a letto. Ma a quella troia non bastava essere scopata... Doveva farsi mettere incinta. Che puttana!"
"Proprio tu parli così di lei? È la madre di tuo figlio cazzo!"
"Io quel bambino non lo voglio! Sono stanco di giocare alla famigliola felice. Non mi importa un cazzo di quel fottuto bambino né tantomeno di quella puttana di sua madre! Si sarà scopata mezzo mondo e vuole venire a inculare proprio me?! No grazie."
Mio dio, ma che sta dicendo... Ma chi è questo mostro?! Con che razza di essere sono stata tutti questi anni!
"Mi sono accidentalmente imbattuto nella galleria delle immagini. Ma l'unico album che ha destato la mia curiosità è coperto da una password. Astuto da parte tua ma...."
Cazzo! Ti prego non dirmi che ha scoperto la chiave per accedere. Ci sono le foto mie e di Adrian! E di certo non stiamo facendo un picnic....
"Ma... Ora mi dirai la password e vedremo cosa c'è dentro. Sono sicuro che ci sarà qualcosa di molto interessante...."
"Non ti darò mai quella password!"
"Scommettiamo?"
Allunga di scatto un braccio afferrandomi i capelli e strattonandomi con forza.
"Lasciami!"
Digrigno tra i denti.
"La password."
Sospiro affranta.
"6... 1.."
"Bene brava..."
"6 1 stronzo! Vai a farti fottere coglione!"
Lui sembra non gradire affatto la mia ironia ma nonostante ciò molla la presa e si scosta dal mio corpo come se nulla fosse.
"Voglio essere sincero con te Lara. Il fatto che tu mi rifiuti rende tutto molto più eccitante e sarà un piacere per me fottere te nei modi più sporchi che immagini. E la cosa più importante è che tutti penseranno che sei stata proprio tu a chiedermelo disperatamente!"
"Sei completamente pazzo! Nessuno ti crederà!"
"Mi crederanno invece perché io ho le prove....."
Sventola il cellulare davanti ai miei occhi e solo ora la mia mente elabora ciò che questo folle ha in mente di fare. A conferma dei miei sospetti è lui stesso ad esplicitare il tutto.
"Ho già inviato diversi messaggi dal tuo numero in cui mi supplicavi di vederci qui.... Ci sono conversazioni intere dove mi spieghi nei dettagli quanto ti piace essere scopata come una puttana... Di come vorresti il mio sperma in bocca... Mmmh.. Mi eccito al solo pensiero."
Il mio respiro accelera e i miei occhi iniziano ad inumidirsi.
"Que-questo non... Non dimostra niente..."
"Potrebbe non bastare... Hai ragione. Per questo ho anche registrato dei messaggi vocali in cui ansimavi per me mentre ti incitavo a fotterti da sola..."
"Non.. Non sono io! È tutto falso!"
Lo guardo inerme armeggiare con il telefono mentre fa partire uno di quei memo vocali.
"Aaaah.. Ahhh...mmmhh... Aaah ah!"
"Basta smettila! Non sono io quella!"
"Certo che non sei tu... Ma come farai a dimostrarlo?"
Spalanco gli occhi e non so che dire.
"Potresti farti scopare davanti al giudice... Mi offro volontario per la causa. Potrebbe essere eccitante farsi guardare non credi?"
Sono ormai sull'orlo del pianto e la mia mente cerca di elaborare una possibile soluzione ma non trovo vie d'uscita.
"Allora piccola.... Ti ho convinta?"
Una parola.
Una sola parola e sento nascere in me una strana forza e convinzione. Non può farmi del male. Non può farmi del male. Non può farmi del male.
Lo affronto. Alzo lo sguardo che troppo spesso ho abbassato in passato.
"Non sono la tua piccola..... Lasciami."
Strattono le sue sudicie mani che nel frattempo si erano spostate sul mio corpo mentre ero ancora in trans. Lui sembra non darmi ascolto fino a quando una voce fredda lo blocca.
"Ha detto di lasciarla."
"E tu chi cazzo sei?!"
Mi volto di scatto e trovo Adrian con una maschera di cera in volto.
"Sono il suo...-"
"È il mio prossimo cliente. Avevamo un appuntamento circa venti minuti fa..."
Alex ignora bellamente Adrian e rivolge a me il suo sguardo poiché non sembra del tutto convinto.
"La tua assistente Josephine ha detto che non avevi appuntamenti per oggi...."
"Josephine? Ma l'hai vista? La licenzierò presto!"
Questa volta Alex è me che ignora. Rivolge il suo sguardo ad Adrian e sembra scrutarlo più del dovuto.
"Ci siamo già visti?"
La mascella di Adrian si serra energicamente e so che sta per scoppiare.
"Lui è il Signor Anderson. Il proprietario del Tomten Silke. Organizzeremo una sfilata di beneficienza nel suo Resort. È venuto qui per i dettagli."
Questa volta Alex sembra essere piuttosto convinto della mia ferma spiegazione e pare ricordare che è esattamente nel luogo in cui si è svolta la cerimonia di nozze che ha visto il volto di Adrian.
"Bene. Io allora vado principessa..."
Mi da un bacio sulla guancia, quasi a sfiorare le mie labbra, a cui purtroppo non posso sottrarmi, e mi sussurra all'orecchio.
"Ricorda quello che ci siamo detti....."
Rabbrividisco ancora mentre lui mette tra le mie mani il cellulare che in questo momento è artefice di uno sporco ricatto emotivo.
"Tieni amore... L'hai dimenticato questa notte nel nostro letto."
Alza la voce questa volta per farsi sentire. Vedo Adrian pronto a far scoppiare la sua ira ma riesco ad intercettare il suo sguardo chiedendogli tacitamente di fermarsi e attendere semplicemente che Alex vada via. Ed è infatti subito dopo che si chiude la porta alle spalle lasciando me ed Adrian al nostro appuntamento di lavoro.

Fine Seconda Parte
(Continua...)

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