Labbra calde e umide sulla mia pelle. Braccia forti strette al mio corpo. Gambe intrecciate mentre i piedi si sfiorano sensuali. Il suo respiro sul collo. Non abbiamo nemmeno iniziato a toccarci intimamente e io mi sento già ubriaca del suo profumo. Sono così sensibile in questo periodo. Forse sarà per colpa dell'influenza, ma tutto sul mio corpo mi sembra amplificato, ed è bellissimo.
I suoi baci sono stranamente così dolci ed allo stesso tempo erotici e bagnati. Le nostre lingue giocano continuamente a rincorrersi, le labbra si sfiorano, a tratti si scontrano frenetiche con i denti, mordendo e succhiando, producendo schiocchi oscenamente rumorosi che non fanno altro che spingere l'eccitazione sempre più in alto.
"Ho sempre così voglia di te... Non penso ad altro..."
Gli sorrido senza rispondere, mentre le sue mani scendono lungo il mio corpo ancora completamente avvolto dagli indumenti.
Il suono di un telefono che squilla rompe il silenzio fatto di respiri e ansimi. Mi accorgo velocemente essere il mio.
"Non rispondere..."
"Voglio solo vedere chi è.. Potrebbe essere importante..."
Allungo il braccio verso il comodino mentre Adrian continua a riempirmi il collo di dolci baci. Quando leggo il nome di Alex comparire sullo schermo ho un sussulto. Merda.
"Chi è?"
Mi chiede Adrian mollando per pochi istanti il mio orecchio vittima della sua lingua.
"Nessuno amore.. Nessuno..."
Cerco di distrarlo dal mio telefono che continua ad emettere bip fastidiosi afferrandogli il viso con entrambe le mani e coinvolgendolo in un bacio vorace e bisognoso. Quando alzo il bacino strusciandomi con il suo sesso già eretto lui sembra gradire così tanto che smette di pensarci e si sistema meglio in mezzo alle mie gambe. Il piacere dura pochi minuti perché subito dopo il cellulare si accende palesando l'arrivo di una chiamata.
Merda. Merda!
"Ma chi cazzo è?!"
Adrian si scosta dal mio corpo e afferra il cellulare gettato via poco prima sul comodino. I suoi occhi si spalancano furenti e si spostano nei miei.
No. Il cellulare no!
Il mio povero telefono parte come un missile verso la parete di fronte al letto dove ora riposano in pace le sue spoglie in frantumi, accanto ai cocci rotti di quel povero vaso con i fiori bagnati sparsi ovunque sul pavimento.
E che cazzo! Il cellulare però me l'ero comprata da sola! E ancora devo finire di pagarlo!
Do un buffetto ad Adrian esasperata dalle sue reazioni esagerate, soprattutto quando si tratta di Alex.
"Domani te ne comprerò un altro...."
"Pensavo che avessimo superato i tuoi problemini di autocontrollo!"
Abbassa i viso colpevole come un bambino appena colto a fare una marachella. Un rumore deve averlo ridestato, perché di colpo alza la testa mettendosi in ascolto. Non mi ero accorta che qualcuno avesse bussato alla porta, fin quando una voce purtroppo familiare proveniente dall'ingresso non ha interrotto la mia sezione punitivo-educativa con Adrian.
"Lara! Aprimi lo so che sei in casa! Rispondimi cazzo!"
Oh mio dio. Adrian è una furia e prima che parta come un treno per ammazzare Alex lo blocco circondandogli la vita con le gambe tirandomelo addosso dopo aver intrecciato le braccia intorno al collo.
"Lasciami Lara! Io lo ammazzo quello stronzo!"
"No! Ignoralo! Non mi importa un cazzo di lui... Ti voglio qui con me..."
Ancora pugni sulla porta e urla per richiamarmi.
"Ti prego Lara! Tu devi perdonarmi! Ti prego!"
Sono terribilmente tesa per quello che Alex potrebbe urlare da quella porta. Non ho mai rivelato ad Adrian il modo in cui mi ha trattata quel giorno. Ripensarci mi fa nascere di nuovo un moto di nausea, ma cerco di scacciarlo via. L'ho messo in un angolo della mia mente e non ho più voluto farlo uscire, ma ora ho paura che possa essere proprio lui a rivelarlo e sinceramente non voglio affrontarlo. Ne lui ne tanto meno la mancanza di autocontrollo di Adrian.
"Io devo spaccargli la faccia!!!"
"Shhhh... Non serve. Ascolta me amore. Guardami."
Metto le mie mani sulle sue orecchie per cercare di ovattare quei rumori molesti. Avvicino la sua fronte alla mia muovendo il bacino contro di lui per tornare ad eccitarlo e distrarlo.
"Scopami...."
Sospiro mentre i nostri respiri caldi si scontrano affannati. Finalmente inizia a muoversi su di me completamente in trans. Entra nel mio corpo eccitato in un solo colpo fluido e lo sento fino in fondo inarcando la schiena incontrollata dal piacere. Non mi lascia nemmeno il tempo di abituarmi cominciando a spingere senza sosta guardandomi dritta negli occhi. Sono così verdi, ma lucidi e scuri dall'eccitazione. Sono incredibili. Inizia un mantra di continui ti amo come una cantilena che possa servire a coprire quei fastidiosi rumori all'esterno. E all'improvviso succede davvero. Non so se Alex ha realmente cessato di bussare molestamente all'ingresso, o se le auto hanno smesso di camminare per strada. Forse il tempo intorno a noi si è fermato e l'unico suono che giunge alle mie orecchie è il suo ti amo e il respiro affannato che si fonde col mio. Sudati e stravolti esplodiamo insieme nel massimo piacere dopo quelle che mi sembrano ore. Il suo corpo si accascia a peso morto sul mio sfilandosi via dentro di me, mentre strofina il suo viso sul mio corpo prendendo grandi respiri come se volesse inspirare il mio odore.
"Rimani qui con me stanotte?"
Non mi risponde ma in silenzio fa qualcosa che piacevolmente mi sorprende. Sollevandosi da me mi fa voltare di spalle mentre si posiziona vicino al mio corpo avvolgendomi stretta al suo petto come se volesse proteggermi dal mondo fuori da questo letto.
Ho sempre subito ciò che le persone ma soprattutto gli uomini mi hanno fatto. Sono rimasta inerme oppure ho ignorato. Non ho chiesto aiuto e mi sono confinata nel mio dolore non facendo entrare nessuno. Mi sono fidata di un unico uomo che a distanza di anni e consapevole del mio passato mi ha umiliata ancora una volta facendomi provare quella paura demone della mia vita. Lo odio. Odio quello che Alex ha cercato di farmi. Odio essere stata così debole da non riuscire a reagire e odio me stessa per non aver avuto ancora una volta il coraggio di affrontare il dolore parlandone con qualcuno, provando a chiedere aiuto e protezione.
E poi eccolo. Di nuovo lui. Non più bambino. Ecco il mio uomo pronto a proteggermi. Pronto a sussurrare ti amo più rumorosi di pugni che sbattono ferocemente per reclamare diritti su di me che non esistono più. Pronto a difendermi e poi distrarmi da un ex fidanzato fin troppo molesto. Il mio uomo che mi stravolge e rassicura col suo corpo e le sue parole. Così pieno di fragilità ma così forte quando l'obiettivo delle sue premure sono proprio io. Ho sempre pensato di dovermi difendere da sola. Di subire in silenzio e rimettermi in piedi come potevo. Forse, però, ho scoperto che a volte è piacevole lasciarsi proteggere, perché è più bello sentire l'amore di qualcuno sorreggerti piuttosto che piangere mentre cercavi di rialzarti da sola.
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AMAMI e basta...
RandomDopo l'ennesima bugia di Adrian, Lara vedrà in se stessa un forte cambiamento. Cercherà di cambiare vita e ricominciare ma non troverà un Adrian disposto a lasciarla andare. Non questa volta. Nuove scoperte metteranno a dura prova il loro rapporto...