Un altro pezzo di verità.

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P.o.v. Adrian
Non ci credo. È tutto un fottuto incubo. Non può essere successo. Mi sembra tutto un cazzo di gioco del destino che si diverte a torturarmi.
Lara è mia! È solo mia e non doveva toccarla! Cazzo!
Ho fatto il pazzo e sono esploso come al solito contro di lei che ha subito tutto questo da quel mostro!
Lo odio.
Lo odio cazzo! E sono fottutamente spaventato.
Sono ora seduto con le ginocchia al petto fuori la porta dell'appartamento di Lara. Sono uscito da lì come una furia ma una volta realizzato davvero ciò che è successo mi sono sentito un verme.
Ho urlato e inveito contro di lei accusandola di avermi tradito. L'ho trattata come una puttana e le ho detto che si era fatta sporcare da lui.
Io non lo sapevo!
Non potevo sapere quello che era successo e sono stato uno stupido a non ascoltarla, a non farla parlare e non aver avuto avuto fiducia in lei.
Dio... Perdonami Lara... Sono un coglione. Non ti merito. Non merito il tuo amore ne il tuo corpo. E tu non meriti tutto questo. Non avrei mai dovuto....
"Che ci fai qui fuori?"
"Luke..."
Sollevo il volto verso di lui e solo ora mi accorgo che regge Alan per un braccio mentre il suo corpo sembra quasi del tutto incosciente.
"Ma che gli è preso?"
"Ah... Lascia stare..."
Sospira frustrato mentre adagia il corpo del suo ragazzo accanto a me per poi seguirlo.
"A te invece cosa è successo? Litigato con Lara?"
Ridacchio frustrato.
"Passo. Penso che la tua serata sia sicuramente stata migliore della mia."
Si volta verso di me mentre Alan si adagia di più lungo il suo fianco.
"Alan mi ha chiesto di sposarlo."
"Wow! È fantastico amico!"
"Sarebbe stato fantastico se avessi detto di si e lui non avesse dato di matto uscendo di casa e ubriacandosi in un bar..."
"E perché cazzo hai detto di no!? Tu lo ami!"
"Perché dovevo chiederglielo io! Avevo organizzato già tutto! Invece lui non mi ha fatto spiegare! Si è incazzato ed è scappato via! Ho avuto una paura assurda ed ero nel panico perché non riuscivo a trovarlo... Poi ho visto un ragazzo per terra rimettere da fare schifo ed era proprio lui!"
Sto per dire qualcosa ma Alan si ridesta un attimo dal suo torpore e si solleva dalla spalla di Luke.
"Ma io ti amo! Io ti amo! Tu dovevi dirmi di si!"
"Lo so amore, lo so. Anche io ti amo. Dormi ora..."
E così come si è svegliato si riaddormenta tra le sue braccia.
"Fa così da quando l'ho trovato. Mi ripete che mi ama e che dovevo dire di si... Allora... Qual è il problema tra te e Lara questa volta?"
"Io e Alan abbiamo molto in comune a quanto pare....."
"Le hai chiesto di nuovo di sposarti e lei ha detto no? Perché se l'ha fatto ancora giuro che io l'ammazzo."
"Diciamo che io e Alan non siamo tipi disposti ad ascoltare e scappiamo dalle situazioni. Lui si ubriaca, io spacco tutto. Forse dovrei iniziare a bere per contenere la rabbia!"
"Oh andiamo... Che aspetti a tornare dentro e riprendertela?"
"Non so se è il caso... Sono fuori solo da pochi minuti... Sarà arrabbiata come mai prima."
"Adrian. Lei ti ama e.."
"Ma io ti amo! Io ti amo!"
Di nuovo Alan che fa il matto.
"Certo amore, certo... Dicevo. Lei ti ama e credimi, anche se non so il motivo del vostro litigio, sta solo aspettando che torni da lei..."
Si alza dalla nostra scomodissima seduta portandosi appresso il sempre più ubriaco Alan.
"Io ti amo! E ti voglio sposare! Perché non mi ami? Tu non mi ami! Ma io ti amo!"
"Mio dio... È davvero fuori!"
"Sei ancora convinto che sia meglio cominciare a bere?"
Sorrido e lo aiuto a portarlo dentro e stenderlo sul letto.
La porta di Lara è socchiusa e dal suo interno non filtra la minima luce. Mi dirigo spedito verso la stanza. Stavolta entro senza bussare chiudendomi poi la porta alle spalle. Dalla finestra si riflette appena una luce pallida ma si vede abbastanza da evitare i mobili e i cassetti sparsi ovunque dalla mia furia. Lei è ancora lì dove l'ho lasciata, rannicchiata in un angolo e completamente chiusa in se stessa. Mi inginocchio davanti ai suoi piedi nudi rilasciando un enorme sospiro per incoraggiarmi.
"Ti va di raccontarmi cosa è successo?"
Nega con la testa che continua a tenere bassa sulle ginocchia.
"Vorrei che tu fossi così forte da darmi un pugno per quanto io sia stato stronzo con te prima. Scusami tanto piccola..."
Annuisce.
Prendo una delle sue minuscole mani richiuse e simulo dei colpi sul mio volto come a farmi picchiare davvero da lei.
"Non è stata colpa mia."
Finalmente parla.
"Lo so."
"Sono rimasta a casa. Sono uscita solo una volta per aiutare mia madre con la spesa."
"Lo so amore, lo so."
"Ero nel mio letto quando è arrivato. I miei erano fuori ed ha utilizzato la chiave di riserva per entrare. Io non mi sono accorta di nulla. Dormivo. Sognavo che tornassi presto da me."
Finalmente alza il suo volto e volge il suo sguardo verso di me. Ha gli occhi vitrei. I suoi bellissimi occhi sono così intensi e tristi.
"Ho avuto tanta paura..."
Scoppia a piangere e si tuffa letteralmente nelle mie braccia. Non posso fare a meno di stringerla e iniziare a baciarla ovunque per toglierle di dosso il sapore di quel viscido dalla sua bocca.
"È tutto ok... Sei mia... Solo mia.... Sempre."
"Ti prego non lasciarmi più da sola con lui. Non voglio che si avvicini mai più a me."
"Non lo farà. Dovrà starti lontano questa volta, che lo voglia o no. E tu... Che lo voglia o no, verrai a stare da me almeno fino al matrimonio."
Annuisce ancora preda della disperazione.
"Come farò con il lavoro... Ci sono le sfilate, i modelli, le scadenze... Non potrai stare con me tutto il tempo."
"Ehi ehi... Sei il capo adesso. Domattina passeremo a prendere tutto ciò di cui hai bisogno e lavorerai da casa per i prossimi giorni. Intanto penserò a qualcosa e vedremo il da farsi."
Le accarezzo il viso distrutto e sembra calmare i singhiozzi. Avvicino la mia fronte alla sua socchiudendo gli occhi.
"Andrà tutto bene vedrai..."
"Mi dirai cosa sta succedendo...... finalmente?"
La sua frase mi spiazza e mi stordisce. Come se avesse percepito che qualcosa di brutto sta ancora agitando le acque torbide. E questa volta non me la sento di mentirle. Ho bisogno che anche lei si fidi di me e per farlo devo confessarle cosa c'è dietro a tutto questo.
"Qualcuno -...."
Accenno solo una parola e i suoi occhi si spalancano dalla sorpresa mentre mi fissano esterrefatta. Probabilmente la sua era una richiesta buttata lì a caso, consapevole del fatto che non le avrei mai rivelato nulla. Stavolta però non ce la faccio a negarle la verità. Non dopo quanto le ho fatto subire, non dopo aver visto quegli occhi esageratamente persi. Perciò annuisco tacitamente e continuo.
"Qualcuno, tempo fa, ha fatto del male alla mia famiglia e vivo costantemente ogni giorno nella paura che possa succedere ancora."
"Si tratta di Helena?! Vuole ancora separarci?!"
Nego con la testa.
"No, no. Helena non rappresenta una minaccia per noi. Non è pericolosa..."
"Oh si certo! Hai dimenticato quello che ci ha fatto?!"
Ridacchio alla sua gelosia così sprizzante e genuina.
"Non ridere di me! Voleva separarci! Voleva i tuoi soldi ma soprattutto voleva portarti via da me!"
"Ma non ci è riuscita...."
"Solo perché è intervenuto tuo padre! E non la difendere... Perché la stai difendendo?! Tu sei mio cazzo! E quella lurida pu-.."
Le tappo la bocca con un bacio per impedirle di continuare e pare funzionare.
"Abbiamo una dolce ragazza che parla francese qui eh......."
Ironizzo.
"Oooh... Falla finita stronzo!"
Riempio il suo viso di baci fino allo sfinimento, avventurandomi con malizia verso il suo collo scoperto e a lei sembra non dispiacere affatto, anche se rimane lucida continuando a chiedere spiegazioni.
"Quell'uomo.... Quell'uomo vuole ancora farvi del male...? Perché non l'avete denunciato?"
"L'abbiamo fatto...."
"Ma allora..."
"Non ci sono prove che lo incastrino. Secondo la polizia l'unico modo per sbatterlo dentro è una confessione spontanea. Pfff..... Credi che qualcuno confesserebbe mai di aver rubato dei biscotti se non ci fossero prove che lo dimostrano?"
"Ma non si tratta di quello.... Lui... Lui non ha rubato dei biscotti... Ci deve essere qualcosa per incastrarlo... Io.. Potrei aiutarti! Se tu me ne parli potrei aiutarvi!"
"Non se ne parla. Ti ho già raccontato troppo e non posso permettermi di metterti in pericolo. Voglio proteggerti ricordi? Non usarti come detective o peggio ancora come esca."
"Mi dispiace... Qualsiasi cosa sia accaduta in passato io... Solo mi dispiace... Però.. Sono felice che tu me l'abbia raccontato e ti sia fidato di me."
"Mi sono sempre fidato di te piccola... È solo che ho un'ossessione inspiegabile di proteggerti continuamente. E mi sento un verme per ogni singola volta in cui non ci sono riuscito."
"Non è colpa tua... non è successo niente di irreparabile per fortuna. E penso che Alex sia irrimediabilmente passato nella lista nera di Virginia, il che, credimi, rappresenta di per se la certezza che non si presenti più in casa mia o di mia madre. Quella donna è il diavolo! Fa paura credimi...."
"A me sembra che sia spiritosa e pungente, deliziosa e caparbia e..."
"Ok basta. So che ti piacciono le donne più mature ma mia madre è davvero troppo cadente per te."
"Tua madre ti somiglia molto... Più di quanto credi."
"Vuoi dire che sono cadente?!"
Scoppio in una risata alle sue parole ma soprattutto nel notare il suo cipiglio imbronciato che trovo assolutamente adorabile e fottutamente eccitante. Mi mordo il labbro inferiore con i denti mentre la solita voglia che ho di lei mi fa indurire il cazzo all'inverosimile.
Mi avvicino al lobo del suo orecchio leccandolo e succhiandolo, graffiandolo con i denti.
"Voglio dire che sei meravigliosa....."

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