La fine o l'inizio di un incubo?

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"Per Nadine..."

Nadine. Cosa centra lei ora. Non capisco come Alex possa conoscere la piccola Nadine. Poi il suo sguardo sbalordito mi pone dei campanelli d'allarme nella testa, fino a quando è lui stesso a parlare.

"Come diavolo conosci tu Nadine? Cosa sei... un suo ex o il suo ragazzo? Che vuoi da me eh? Cosa vuole soldi? Eppure lei ne ha in abbondanza e neanche tu te la passi male... Non so neanche che cazzo di fine ha fatto! Sono quasi due anni che non la vedo!"

Le sue parole fanno luce sui miei dubbi, infatti non è della bambina che sta parlando bensì di sua madre. Quindi anche Alex la conosceva. Ma come? Per quale motivo si è messo così tanto sulla difensiva....

"E' morta. La mia Nadine è morta." Sussurra Adrian con il viso sempre più spento, mentre Alex inspiegabilmente sollevato da questa notizia torna quasi a distendere il suo corpo dapprima teso.

"Beh mi dispiace amico, ma io non centro niente!"
"E' colpa tua.... E' solo colpa tua... lei era mia sorella..... era... lei era.. era anche la tua."

Che cosa?!

Nadine, la sorella di Adrian è anche sorella di Alex! Ma allora anche loro due sono fratelli!!! Come è possibile?! E per quale motivo Adrian lo accusa della sua morte.
Sto per chiedere spiegazioni ma i due sono così concentrati a darsi battaglia che i lori occhi non vanno al di là di se stessi.

"Che cazzo stai dicendo?! Io non ne sapevo niente?! Niente!"
"Forse lo avresti saputo se l'avessi ascoltata l'ultima volta che era venuta a dirtelo, invece di tapparle la bocca mentre la stupravi come un animale!!!"
"No! No. No.. Lei mi amava.. me l'aveva detto!"
"Lei ti voleva lasciare! L'hai perseguitata per mesi affinché tornasse da te perché ne eri ossessionato!"
"Io l'amavo!!!"
"Il tuo non era amore! Sei solo un malato psicopatico che merita di morire in galera marcendo tra quattro mura senza mai vedere il sole!"
"Non sapevo fossimo fratelli! Lei non me lo ha mai detto! Mai!"
"Ti amava e ti aveva chiesto di lasciare Lara... ma tu non volevi. Dicevi che non ne eri sicuro. Poi la illudevi ancora. Finché un giorno per caso, non ha scoperto una tua foto da bambino nel computer di mio padre. La conosceva perché è la stessa che tieni in casa tua nell'ingresso, vicino a quella dei tuoi nonni. Gli ha chiesto subito spiegazioni su chi fosse quel bambino e disperato ha confessato di aver avuto una breve storia di sesso con una donna quando era solo un ragazzo, ma di non aver fatto nulla a riguardo perché avrebbe creato scandali nella società di famiglia e avrebbe perso tutto. In realtà l'unica persona distrutta era proprio Nadine che vedeva scomparire anche l'ultima possibilità di stare insieme a te. Solo che per te non era abbastanza che lei tenesse da sola il peso di questo segreto. L'hai violentata più e più volte, l'hai picchiata e umiliata fino a privarla di ogni briciolo di dignità. Un mostro. Ecco che cosa sei... sei solo un mostro."
"Sta zitto. Io non sono un mostro cazzo! Era una puttana! Io l'amavo e lei mi voleva lasciare e.... io le ho dato quello che si meritava! Piangeva come una cagna e non sopportavo i suoi lamenti! Io li sento ancora! Dovevo farla stare zitta!!! Ma più la picchiavo più lei cercava di urlare! No. no. Lei respirava ancora. Non era morta! stai cercando di incastrarmi! Non l'ho ammazzata io!"
"E' come se tu l'avessi fatto. Dopo quel giorno di lei è rimasto solo un corpo senza anima, ma non hai mai fatto parola a nessuno di cosa fosse successo. Si è tenuta l'inferno dentro senza mai condividerlo. Fino a quando non ci ha confessato che era incinta, ma che non sapeva chi fosse il padre perché si era ubriacata ad una festa. Noi le abbiamo creduto e le siamo stati comunque vicini, anche se io sentivo in cuor mio che c'era molto di più.
Prima di morire ha messo alla luce una bambina bellissima, ma non ha voluto nemmeno guardarla perché aveva troppa paura che somigliasse a te e che fosse un mostro nato da un incesto... "Figlia del diavolo" come la chiamava mio padre.."
"Di quale bambina parli? Nadine era incinta? Come fai ad essere sicuro che fosse figlia mia?"
"E' qui che entra in gioco Becca. Volevo fartela pagare e rovinarti la vita. Volevo impedire che tu la rendessi un inferno a qualche altra povera ragazza. Ma mi servivano le prove... e a Becca servivano soldi per curare sua madre... Così è nato un accordo tra di noi. E' stato un rischio e non ne vado fiero perché so che ho fatto soffrire te Lara, e Alex su questo ha ragione, ti ho usata per arrivare ad avere giustizia. Ero accecato dal dolore credimi, ma poi..."

"Basta così. Ho sentito abbastanza."
Blocco Adrian con il cenno di una mano quando prova ad aprire di nuovo bocca. Faccio lo stesso con Becca che ancora in lacrime con i singhiozzi cerca di chiedermi scusa accennando a dei mi dispiace come fossero lamenti. Di Alex non riconosco più nemmeno l'ombra dopo quanto rivelato, penso che la sua coscienza sia venuta a chiedere il conto e che il fantasma di Nadine lo farà morire di pazzia.
"Non voglio sentire altro. Mi dispiace davvero tanto per tua sorella... Posso, anche se solo in parte, immaginare ciò che ha dovuto subire e come si sia sentita. Entrambi sapete cosa c'è stato nel mio passato e quanto difficile sia stato per me ricostruire un'altra vita. Scoprire oggi di essere stata un oggetto nelle vostre mani mi disgusta e mi ha umiliato abbastanza da non voler sapere cosa ci sarà alla fine di questo precipizio. Spero davvero Alex che tu possa vivere a lungo solo per essere perseguitato dal diavolo che hai in corpo. E tu Adrian... Mi auguro che passerai il resto della tua vita felice con la tua vendetta.. Che possa scaldarti la notte durante gli incubi e accarezzarti dolcemente riempiendoti il cuore.. Perché io certamente non sarò più lì a farlo."
A passo deciso spalanco la porta e faccio un cenno di assenso a Luke che con poche parole da il consenso ai poliziotti in borghese di entrare in quella stanza dell'orrore testimone della fine delle mie poche speranze di tornare ad essere felice.

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