Ancora una volta.

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21 marzo. Oggi.

P.o.v. Adrian
Sono passati i giorni e sono diventate settimane. Oggi è esattamente un anno dalla morte di Nadine. Oggi sarebbe dovuto essere il giorno del mio matrimonio e della mia rinascita insieme a Lara. So che Nadine è così che avrebbe voluto.
Non ho comunicato l'annullamento delle nozze. Ufficialmente oggi dovrei sposarmi.
Ho cercato di parlare con Lara ogni giorno in ogni momento, ma lei si è rinchiusa in se stessa e non ha permesso a nessuno di entrare. Sua madre ha detto che non vuole assolutamente parlarmi ne sentire le mie ragioni.
Ieri le ho inviato il suo abito da sposa. So che non è la tradizione ma l'ho scelto io. Semplice e con dei motivi floreali. Ricordo il fatto che non avrebbe voluto sposarsi in bianco e ho pensato che sarebbe stato perfetto per lei.
Quando ho chiesto a Virginia se le fosse piaciuto, mi ha confessato che ha pianto per ore stringendolo....
Probabilmente oggi farò la figura del fesso, lì in piedi sull'altare ad attendere la donna della mia vita che non verrà mai.
È molto presto. È appena l'alba e ho solo poche ore prima che si svolga la cerimonia al tramonto. Non rinuncerò a lei. Ci proverò fino all'ultimo.
Mi alzo motivato e dopo una doccia veloce percorro a tutta velocità sulla mia auto la strada verso la casa d'infanzia di Lara.

P.o.v. Lara
Che cos'è questo rumore? Dove mi trovo? Il cuore accelera il suo battito ma poi improvvisamente torna normale. Deve esser stato un sogno, o forse un incubo.
Il rumore continua. Non è un sogno allora. Deve essere mia madre.
Non mi alzo dal letto ne vado ad aprire la porta. Neanche lei però stranamente lo fa. Sa che non le risponderei. Non parlo più ormai. Non mi sforzo nemmeno a rispondere. Sono solo troppo stanca...
Stanca della vita.
Stanca anche solo di pensare.

"Amore......"
Oh no.
Conosco questa voce al di là della porta. Perché l'ha fatto entrare. Perché Adrian è qui?!
"Amore, sono io... Adrian. Ti prego ho bisogno di parlarti... Solo per oggi ascoltami..."
I miei occhi si caricano di lacrime e lentamente mi alzo dal letto portandomi appresso il piumone mentre mi siedo per terra appoggiandomi con le spalle alla porta chiusa.
"Sono qui."
È tutto ciò che riesco a sussurrare.

"Lara...Virginia mi ha avvertito che avresti voluto annullare le nozze, ma io non l'ho fatto. Oggi, se tu vuoi... Se mi ami ancora... Possiamo sposarci. Possiamo salvare tutto. Possiamo voltare pagina o cambiare il libro intero se tu lo vuoi. Ti amo piccola... E so che nonostante tutta questa merda, anche tu mi ami ancora. Io.. salirò su quell'altare tra poche ore e sarò ad aspettarti. Ti prego... solo... pensaci."

Non rispondo alla sua domanda. Sospiro e stringo le ginocchia al petto mentre socchiudo gli occhi cercando di cancellare tutto il dolore.
Non funziona. Il mio cuore è rotto e non riesco più nemmeno a sentirne il battito.
Il rumore dei passi si allontana.
È andato via.
E le mie lacrime scendono ancora...

Pochi minuti più tardi mia madre fa la sua comparsa mentre i singhiozzi ancora mi spezzano il respiro.
Mi aiuta ad alzarmi dal pavimento dirigendosi verso il bagno e aprendo l'acqua calda fino a riempire la vasca.

"Andiamo bambina... puoi farcela. Laveremo via tutto il dolore e sarai felice. Te lo meriti e ne hai bisogno."
La guardo con biasimo e la invidio per la sua forza perché la mia purtroppo mi ha abbandonata.
"Sistemeremo tutto. Farò di tutto per portarti lì. Sposerai l'uomo che ami e..."
Scuoto la testa e pur non emettendo alcun suono nego fortemente le sue parole.
"Lara devi perdonarlo... ha commesso tanti errori ma ti ama. Di questo ne sono certa. Devi perdonare te stessa perché non hai sbagliato nulla. Hai il diritto di essere felice..."
Nuove lacrime mi bagnano il viso e prontamente mia madre le asciuga.
"Forza, andiamo... abbiamo un vestito da indossare..."

P.o.v. Adrian

Sono ormai pronto da circa mezz'ora. Ho anticipato di molto i tempi ma ero troppo emozionato.
Lara è qui!
Virginia è riuscita a convincerla. Pare sia ancora molto turbata e non accenna ad un sorriso, ma so che al momento giusto cambierà idea.
Sento bussare alla porta della mia stanza e in un attimo fa capolino il volto di mia madre. Sembra un po' preoccupata...

"Mamma... tutto ok?"
"Sono passata da Lara poco fa..."
"L'hai vista? Sta meglio???"
"Io.. Adrian.. l'ho vista molto... triste."

Emetto un lungo e profondo sospiro mentre fisso il vuoto.

"Adrian, amore.. io penso che lei non stia bene. Penso che non sia ancora pronta a mettersi tutto alle spalle."
"Te l'ha detto lei? Ti ha parlato?"
"No.. nemmeno una parola. Non ha ancora indossato l'abito. Continuava a fissarlo senza espressione mentre le pettinavano i capelli. È molto smagrita e sembra stanca e.. vuota."
"Pensi che non mi ami più?"

La sua mano calda mi accarezza dolcemente il viso per rassicurarmi.

"No, non lo penso. Sono certa che lei provi ancora sentimenti molto forti per te. Solo che c'è qualcosa che la turba. Come se nascondesse qualcosa che ha paura di rivelare... È così silenziosa. Così fragile e senza vita. Lei... Dio Adrian... lei mi ricorda... lei è così simile a Nadine..."

La mia testa scatta verso l'alto alle sue parole.
"Cosa hai detto?"
"Io intendevo dire che lei..."
"Dov'è ora???"
"Era nella sua stanza poco prima di indossare l'abito, ma non aveva un bel colorito e Virginia stava pensando di farle prendere un po' d'aria..."
"Dove?!"
"Non lo so... ma che ti prende? Penso passeggeranno nella radura sul retro del castello.. è l'unica accessibile dalla sua stanza."
"Cazzo... c'è la scogliera! Tu sei sicura che sia lì?!"
"Io non lo so! Credo di sì! Mio dio Adrian non penserai..."
"Devo andare!"

Il cuore mi balza in gola mentre correndo cerco di raggiungere la stanza di Lara.
Ho un forte presentimento.
Un sospetto tremendo si è insinuato nella mia mente e la paura mi sta divorando.
Quando spalanco la porta incurante di ogni cosa, trovo la stanza vuota ma poco dopo dalla porta laterale esce Virginia.
È sola.

Inspiegabilmente sento una voce, ma non mi curo di scoprire da dove provenga.

...Corri....

Senza attendere oltre mi dirigo fuori alla radura in giardino correndo come un ossesso.
Da lontano scorgo una figura vicino al bordo dell'altura.
No.
Non di nuovo...

"LARAAAAAAAA!!!"

Cazzo fermati! Fermati!
Si volta verso di me dopo il mio richiamo ed è scioccante rivedere lei...
Nadine.
Scuoto la testa e i miei pensieri da quest'allucinazione. Non può essere...

Il suo abito fiorato le sta d'incanto e il suo corpo è diventato molto più minuto. Poi una forte folata di vento fa muovere sinuosamente il vestito aderendo al suo corpo e svollazzando libero.
Le mani si spostano sul suo ventre e da lì appare una rotondità.
Cazzo... lei è.. è incinta.....

"Lara! Piccola, tu... è il nostro bambino......"
Scoppia a piangere abbassando il volto e io mi sento ancora di più un verme per tutto quello che le ho fatto passare in questi mesi...
L'ho lasciata sola.. lei aveva bisogno di me e io non c'ero.. non ero lì con lei mentre stava male... no ero lì mentre combatteva contro tutta questa merda.
All'improvviso il suo viso, in parte coperto dai capelli mossi dal vento, si solleva e mi fissa con dolore.
Dal labiale riesco a scorgere poche parole che mi fanno tremare.

Sta succedendo ancora...

"Lara ti prego vieni qui! Non sporgerti.. è pericoloso! Vieni da me! Ho paura delle altezze.. lo sai.... ti prego non farmi questo!!!"
"Mi dispiace....."
"NO! NOOOO!"

Il suo corpo come un automa fa un passo indietro e si lancia nel vuoto.

...Buttati...

Di nuovo quella voce........
....
....

Nadine?!

...Buttati!

AMAMI e basta...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora