- Louis! - sussurrai bloccando la sua mano che stava salendo oltre i confini imposti dai pantaloncini blu che indossavo. - Siamo davanti alle bambine in un luogo pubblico. Contieniti.- gli dissi piano, schioccandogli un bacio sulle labbra.
Lui si mise a ridere e si raddrizzò sulla panchina, senza però spostare di un millimetro la sua mano dalle mie gambe.
-Come siamo pudiche oggi, signorina.- sbuffò lui mostrandomi un sorrisetto loquace.
-Dico, ma stai scherzando? Dopo tutto quello che mi hai fatto ieri sera, dovresti essere a posto, no?- gli bisbigliai piano all'orecchio. Louis si schiarì la gola per ritrovare la lucidità e spostò di nuovo i suoi occhi cristallini sui miei.
-Non dovresti mettere questi pantaloncini per uscire.- disse serio, facendomi corrugare momentaneamente la fronte. Rimasi in silenzio qualche istante, sorpresa del cambio irruente di discorso, ma poi notai i suoi occhi fare su e giù per il mio corpo, coperto dagli shorts blu e da una sua innocente maglietta nera.
-Hai ragione, Louis, vestita così corro proprio il rischio di essere stuprata.- dissi seria alzando gli occhi al cielo.
-Non vorrei che qualcuno si soffermasse troppo a guardare cose che non gli appartengono.-
-Beh, i succhiotti che mi hai fatto ieri penso diano una vaga idea del fatto che io sia zona privata.-
-Non si sa mai, piccola.- Mi fece l'occhiolino, ma la sua espressione contrariata non cambiò di un millimetro. Stavo per chiedergli ancora una volta che problema avesse, ma voltammo contemporaneamente lo sguardo verso lo scivolo giallo canarino del parco quando sentimmo delle forti urla. Mi alzai di scatto e corsi verso Christine e Chantal, che stavano furiosamente strattonando l'una la maglietta dell'altra.
Louis, senza tante cerimonie, si caricò fra le braccia Christine che continuava ad urlare come un'indemoniata, mentre io mi accovacciai di fianco a Chantal e, più dolcemente, la attirai in un abbraccio che non disdegnò. Sentii infatti che il tessuto della mia maglietta iniziava pian piano ad appesantirsi delle lacrime da coccodrillo della mia sorellina, che aveva nascosto il visino nell'incavo della mia spalla.
-Sei una brutta antipatica!- urlò a squarciagola Christine e sentii vagamente la parole di rimprovero di Louis mentre cercavo di consolare Chantal, chiedendole cosa fosse successo. A quanto pare il problema era sorto perché non avevano trovato nient'altro di interessante con cui rompere quella calma che dieci minuti prima regnava sovrana se non litigare per chi dovesse salire per prima sullo scivolo. Christine aveva spinto Chantal e lei, rialzandosi, le aveva afferrato senza troppa gentilezza la sua maglietta nuova. Quasi più emozionante delle litigate mattutine su chi dovesse beccarsi il Pangocciolo.
-Facciamo una cosa. – decretò Louis prima che dovessi sforzare la materia grigia per trovare un compromesso -Adesso giochiamo tutti insieme. Su, andate a chiamare tutte le altre.-
Così dicendo, posò Christine per terra e sospirò. Le due piccole pesti iniziarono a correre per tutto il parco chiamando, o meglio, urlando alle loro sorelle di andare da Louis.
- Che rompipalle.- Sussurrai a Louis, riferendomi a quelle pesti.
-Chissà da chi avranno preso.- mi rispose, mostrandomi il suo sorrisetto da perfetto stronzo.
Alzai le sopracciglia e, senza dirgli una parola, non appena tutte le piccole si furono radunate attorno a noi, dissi: -Pronte per giocare con Louis, bimbe?-
Le urla di approvazione delle mie piccole non furono nulla di eclatante messe a confronto con gli occhi di Louis puntati su di me. Mi avvicinai a lui e, schioccandogli un bacio sulla guancia, dissi:
STAI LEGGENDO
Your Help ║Louis Tomlinson [𝐈𝐍 𝐑𝐄𝐕𝐈𝐒𝐈𝐎𝐍𝐄]
Fanfiction"-Vieni qui.- disse dopo qualche secondo, con lo stesso tono autorevole che avrebbe usato con una delle piccole, piantando il suo sguardo sul mio. Rimasi immobile respirando piano. - Desi, hai già fatto vacillare abbastanza la mia pazienza. Vieni fo...