Capitolo 20

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Era da almeno dieci minuti che ero seduta sul letto della mia camera a rileggere quel brevissimo messaggio di Jason. Chi gli aveva dato il mio numero? Perché mi aveva scritto? Cosa cavolo dovevo fare? Dirlo a Louis?

No. Dirlo a Louis era sicuramente fuori discussione: sarebbe andato in escandescenze e la situazione tra loro due si sarebbe ancor di più complicata, soprattutto perché di mezzo c'ero io. D'altra parte, però, cosa dovevo fare? Rispondere a Jason? Ignorarlo? E se si fosse presentato sotto casa? D'altronde, se aveva il mio numero senza che io glielo avessi dato, poteva anche sapere benissimo dove abitassi.

Prima che riuscissi a trovare una soluzione a quel grandissimo casino, il campanello trillò almeno diciassette volte al piano di sotto e sentii chiaramente dalla finestra una voce familiare che diceva: "Anne, smettila subito che farai arrabbiare Desiree."

Sorrisi e scesi velocemente le scale, aprendo poi la porta alle mie cucciole e ad una signora prosperosa e sorridente.

-Buongiorno, signora Tomlinson, che piacere vederla.- dissi sorridendo e invitandola ad entrare.

Mentre le piccole entravano in casa salutandomi, Johannah entrò appena sulla soglia, giusto per sporgersi verso di me e avvolgermi in un caloroso abbraccio.

-Tesoro, diventi più bella ogni giorno che passa.- disse dandomi un bacio sulla guancia. - Non posso fermarmi, tata. Devo correre al supermercato che poi devo andare a lavoro.-

-Mi venga presto a trovare, allora! E grazie davvero di cuore per aver tenuto queste pesti, spero non l'abbiano fatta dannare.-

-Sciocchezze. Louis mi aveva promesso che sarebbero state bravissime e così è stato. Anzi, portatemele più spesso che sono tutte di una dolcezza infinita e mi fanno un po' di compagnia. Mi hanno anche aiutato a fare il bucato.-

Alzai le sopracciglia. Louis doveva proprio averle spaventate se avevano addirittura aiutato la mamma di Louis a lavare i panni. Avevano sicuramente preso, come me, il tratto di famiglia della pigrizia che, in genere, le portava a non raccogliere nemmeno una cartina di caramella da terra, quindi non mi spiegavo questa loro improvvisa voglia di aiutare nelle faccende domestiche. Me lo sarei presto fatto spiegare da Lou.

Ringraziai ancora Johannah, che, frettolosamente, uscì dal cancelletto e salì in macchina, salutandomi e mandandomi un bacio volante. Richiusi la porta di casa ancora sorridente.

Adoravo letteralmente la mamma di Louis. Era dolcissima e mi voleva un gran bene ed era stata per me un po' la mamma che non avevo mai avuto, date le circostanze.

- Desi, ora cosa possiamo fare?-

Un gruppetto composto da Christine, Chantal, Jennifer, Cody e Lucy si era radunato davanti a me e ora, come al solito, dovevo trovar loro qualcosa da fare se no si sarebbero annoiati e mi avrebbero perseguitata.

-Beh, potreste mettere a posto le vostre camerette, per esempio.- risposi salendo le scale mentre le piccole mi seguivano. -Sono davvero un disastro.- conclusi, arricciando il naso davanti al casino tremendo che regnava nella stanza di Jenni, Lucy e Cecily.

Come immaginato, iniziarono le proteste.

-Mi spiegate allora perché ieri avete aiutato la mamma di Louis a fare il bucato e qui a casa, invece, non volete fare mai niente?- domandai abbassandomi sulle ginocchia. Cody si aggrappò alla mia spalla e rispose:

-Perché Louis ci ha promesso che tu ci avresti dato cinque euro ciascuno se avessimo aiutato la sua mamma a fare le faccende di casa. -

Strabuzzai gli occhi. - COSA?- chiesi incredula.

Your Help ║Louis Tomlinson [𝐈𝐍 𝐑𝐄𝐕𝐈𝐒𝐈𝐎𝐍𝐄]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora