-Forza, entra.- mi incitò Louis facendo un cenno con la testa verso la porta aperta del bagno. Mi guardai la mano passando di fianco a lui e una striscia rosso fuoco percorreva tutto il palmo, continuando anche sulle dita. Pulsava terribilmente e mi chiesi come avrei fatto ad occuparmi delle piccole in quello stato.
Louis azionò il rubinetto sull'acqua fredda e mi prese delicatamente la mano, anche se percepivo dalla sua mascella serrata che era nervoso. Ero timorosa a passare il palmo sotto l'acqua scrosciante, mi avrebbe fatto male.
-Louis..- lo implorai quasi balbettando dal dolore.
Non mi diede retta e, abbassando la levetta ridusse lo scroscio dell'acqua ad un filo. Mi prese di nuovo la mano, lanciandomi un'occhiata, e la passò lentamente sotto al rubinetto. Arricciai il naso. Anche se sentii un leggero sollievo, l'ustione bruciava da pazzi.
-Stai lì e non ti muovere.- mi ordinò e uscì dal bagno dirigendosi verso la mia camera. Chiusi gli occhi dal dolore e spostai la mano dall'acqua, iniziando a soffiarci sopra cercando di alleviare quelle fitte terribili che sentivo per tutto il braccio.
-Ti avevo detto di non muoverti.- mi rimbeccò Louis, rientrando in bagno. Aveva tra le mani un rotolo di garza bianca bucherellata.
-No, Louis, fa troppo male, non riesco a tenerla sotto l'acqua.-
Rimase in silenzio alla mia lamentela ed era segno di obbedire punto e stop. Quando replicava, almeno, c'era margine di discussione, ma quando stava zitto bisognava eseguire e basta. Sospirai piano e lasciai che l'acqua tornasse a scorrere sull'ustione, dandomi di nuovo un leggero sollievo ma amplificando il fastidio alle piaghe che stavano iniziando a formarsi. Voltai la testa verso di lui e vidi che aveva recuperato anche un barattolo di Prep, probabilmente dal suo borsone di basket.
-Louis, non ha senso ora farmi una fasciatura. Le bruciature devono stare all'aria aperta.-
Continuavo praticamente a parlare da sola, mentre Louis prendeva un'asciugamano e chiudeva il rubinetto. Mi prese delicatamente la mano e tamponò sull'ustione per asciugarla. Respiravo piano cercando di far passare mentalmente quel dolore assurdo e quasi mi misi a piangere quando il mio ragazzo aprì il barattolino di Prep e iniziò a passare sul mio palmo la crema. Il sollievo, però, grazie all'azione infiammatoria, fu immediato e mi appoggiai con la testa alla spalla di Louis, continuando ad osservarlo mentre passava piano le sue dita sulle mie.
-Ti metto una garza perché ora andiamo subito in Pronto Soccorso.- disse calmo, rispondendo alla mia constatazione di qualche minuto prima. Al Pronto Soccorso? Forse voleva scherzare, non sarei andata in ospedale nemmeno con una gamba rotta, figuriamoci per una piccola bruciatura.
-Assolutamente no.- risposi di rimando.
-Ti aiuto a cambiarti, vieni.- mi indirizzò fuori dal bagno e mi condusse in camera. Sembrava proprio non ascoltarmi.
-Louis, ho detto di no. Io in ospedale non ci vado. Ci vorranno solo un paio di giorni e vedrai che passerà tutto.-
-Desiree. Sono ancora abbastanza calmo. Non abusare della situazione.-
"Calmo" era un parolone. Quando rimaneva in silenzio in una potenziale discussione era perché, in realtà, era incazzato come una belva, ma non voleva esplodere, altrimenti avrebbe fatto più casino di quanto era necessario. Sapevo quindi perfettamente che in quel momento avrebbe voluto disintegrarmi per essermi fatta male in modo così stupido e, soprattutto, perché quando mi aveva chiesto se ci fosse qualcosa che non andava, avevo risposto "Niente".
-Non mi interessa se sei calmo o meno. Non ha senso andare in ospedale per una cazzata del genere.-
Il dolore alla mano diceva tutto il contrario, ma non potevo lasciare le piccole così di punto in bianco per una bruciatura. Louis non mi degnò nemmeno di uno sguardo e aprì il mio armadio alla ricerca di un paio di pantaloncini da infilarmi. Si prese il cellulare dalla tasca e, dopo aver cercato velocemente un numero in rubrica, se lo avvicinò all'orecchio, tendendomi con l'altra mano un paio di jeans corti scelti a caso.
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Your Help ║Louis Tomlinson [𝐈𝐍 𝐑𝐄𝐕𝐈𝐒𝐈𝐎𝐍𝐄]
Hayran Kurgu"-Vieni qui.- disse dopo qualche secondo, con lo stesso tono autorevole che avrebbe usato con una delle piccole, piantando il suo sguardo sul mio. Rimasi immobile respirando piano. - Desi, hai già fatto vacillare abbastanza la mia pazienza. Vieni fo...