-Louis. Louis, ascoltami.-
Presi il mio ragazzo per una mano cercando di fermare la sua avanzata verso le scale. Non avevo assolutamente voglia di andare in camera con lui per parlare di quanto successo nel corso del pomeriggio, preferivo di gran lunga rimanere nel salone, con la codarda sicurezza che lì a pochi metri di distanza c'era la cucina dove le mie piccole e i ragazzi stavano finendo di cenare. Per lo meno, lì Louis non avrebbe potuto alzare la voce.
-Desi, ne andiamo a parlare su nella tua camera.- disse lui calmo ma con un tono che non ammetteva repliche.
Per tutta risposta, mi sedetti sul divano del salone. Non mi interessava niente di quello che avrebbe fatto; non mi sarei mossa di lì di un centimetro. O almeno, non di mia spontanea volontà.
-Come vuoi tu, piccola, ma è mio dovere ricordarti che quando mi incazzo, mi incazzo sul serio. E non ho la minima intenzione di fare sconti nonostante ci siano le piccole a pochi passi da noi, chiaro?-
Rimasi in silenzio e lui si mise accovacciato davanti a me, appoggiandosi al divano con entrambe le mani così da chiudermi tra le sue braccia.
-Desi, perché mi hai mentito oggi?- mi chiese guardandomi fisso con i suoi occhi azzurri.
-Come fai a dire che ti ho mentito?- gli chiesi di rimando.
-Primo: ti si legge in faccia. Non hai mai saputo mentire a nessuno e per me, che ti conosco da quando sei nata, è ancora più semplice capire quando stai dicendo delle cazzate. Secondo: ti sei lasciata sfuggire qualche errore che ti ha smascherata ancor prima che completassi le tue bugie.-
Ti pareva.
-Del tipo?- chiesi senza sbilanciarmi troppo e alzando le sopracciglia.
Louis tirò fuori dalla tasca il suo cellulare e mi mostrò il messaggio che gli avevo scritto nel pomeriggio:
"Ei, non tornare oggi pomeriggio; vediamoci direttamente stasera. Deve venire Marika ad aiutarmi con alcuni fascicoli per le iscrizioni alle audizioni di settembre."
-Fin lì nulla di strano.- continuò - Ma quando sono tornato a casa e ho trovato Harry con le bambine, mi è venuto il sospetto. Gli ho chiesto dove tu fossi andata e lui mi ha subito risposto che eri andata da Marika. Strano che tu mi avessi scritto che Marika sarebbe venuta qui e, invece, tornato a casa scoprire che in realtà sei tu che sei andata da lei, no? Per carità, magari vi siete poi messe d'accordo in un secondo momento per cambiare i piani e tu hai evitato di dirmelo perché non lo ritenevi importante. Ma mi sembrava strano che Marika, sapendo bene che dovevi badare alle piccole, ti avesse chiesto di andare da lei. E, se anche l'avesse fatto, perché non mi hai richiamato per venire a stare con le bimbe? Perché proprio Harry? Quando sei tornata, così, ho deciso di tenderti una piccola trappola, giusto per avere conferma delle mie ipotesi. Ti ricordi cosa ti ho chiesto?-
Mentre Louis parlava, mi rendevo sempre più conto di quanto fosse stronzo e mi tornarono alla mente le poche cose che ci eravamo detti poco tempo prima.
" -Ho saputo che hanno ricoverato sua madre in ospedale, ti ha detto come sta?-
-Sì, beh.. Mi ha detto che sta meglio e che uscirà a breve.-"
Impallidii ripensando poi al messaggio che Marika mi aveva scritto:
"Ciao piccola. No, Louis non mi ha scritto niente oggi, perché? Mia mamma sta benone, comunque hahaha, perché questa domanda?"
Il mio cuore perse un battito e iniziai a sentire un grande calore all'altezza delle guance. Sentivo la rabbia salire gradualmente dallo stomaco agli occhi, che stavano iniziando a riempirsi di lacrime, fino ad arrivare al cervello, che iniziava a prendere atto di ciò che Louis aveva fatto.
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Your Help ║Louis Tomlinson [𝐈𝐍 𝐑𝐄𝐕𝐈𝐒𝐈𝐎𝐍𝐄]
Fanfic"-Vieni qui.- disse dopo qualche secondo, con lo stesso tono autorevole che avrebbe usato con una delle piccole, piantando il suo sguardo sul mio. Rimasi immobile respirando piano. - Desi, hai già fatto vacillare abbastanza la mia pazienza. Vieni fo...