Capitolo 31

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-Atto III.-

Entrai in sala e trovai Jason accovacciato davanti alla cassa intento ad armeggiare con il cellulare. Si era cambiato e indossava una calzamaglia completamente nera che gli metteva perfettamente in risalto il fisico slanciato e muscoloso. Si girò a guardarmi mentre cercava di regolare il volume del famoso atto del cigno nero da "Il lago dei cigni". Ero sinceramente contenta di aver messo in chiaro la situazione con lui. Era stata la scelta migliore e avrebbe reso le cose più semplici quando avrei dovuto spiegare il tutto a Louis.

Mi sedetti per terra vicino a lui e incominciai a tirare le punte dei piedi per iniziare con calma a scaldarmi dopo due mesi interi di inattività.

-L'hai scelto tu?-

-Sì, per te va bene, vero?-

Adoravo quel passo a due, era probabilmente il pezzo più bello che avessi mai preparato. Il più bello e anche uno dei più complicati.

-Ho pensato che molti porteranno l'atto II de "Lo schiaccianoci" o l'atto IV del "Don Chisciotte", in pochi si cimenteranno con questo.- mi spiegò Jason. 

Annuii piegando la schiena in avanti per tirare i muscoli delle cosce.

-Scommetto che l'hai già montato questo passo a due, giusto?-

Jason ripose il cellulare per terra e si posizionò di fronte a me iniziando ad imitare i miei esercizi di riscaldamento.

-Sì, ma ero in coppia con un incompetente. Mi sono rifiutata di eseguire il pezzo al saggio di fine anno.-  risposi ripensando a quello spettacolo di almeno dieci anni prima. Mi ricordavo perfettamente quanto mi aveva fatto dannare il ragazzo con cui Sophie mi aveva messo in coppia. A suo dire, l'aveva dato a me per farlo diventare più bravo, ma sarebbe bastato notare che al terzo anno non sapeva nemmeno la differenza tra un battement tendu e un battement tendu jeté per capire che di danza classica non ne sapeva un accidente.

-Stai scherzando.- disse Jason, ma l'affermazione sembrava quasi attendere una risposta.

Alzai gli occhi per guardarlo. -Niente affatto, Jason. Io non scherzo con la danza. Se un pezzo non viene, non si fa, punto.-

Risi mentalmente. Forse Jason non si rendeva bene conto di cosa gli avrei fatto passare in quei mesi. Sarebbe stata più una tortura che altro. Mi alzai in piedi per iniziare a scaldare la parte superiore del corpo e Jason mi seguì a ruota tenendo gli occhi fissi su di me.

-Hai fatto saltare tutto il saggio di fine anno perché il tuo ballerino era un incompetente?-

Sbuffai in una piccola risata.

-Non è saltato il saggio. Semplicemente, la nostra parte è stata tagliata dieci minuti prima dell'inizio dello spettacolo. Non ti dico le facce degli spettatori che erano venuti appositamente per vedere il terzo atto.-

-Non si fa così.- decretò Jason fermandosi. -Sei stata davvero una stronza.- 

Mi bloccai e tornai dritta per squadrare il ragazzo che mi stava di fronte. Alzai un sopracciglio e incrociai le braccia. Dovevo assolutamente chiarire come stavano le cose.

-Ascoltami molto bene Jason. Hai presente Desiree, la ragazza dolce che hai conosciuto al palazzetto? Quella con cui hai chiacchierato amabilmente al parco? Dimenticala. Quando entriamo in questa scuola io non guardo in faccia a nessuno. La danza è la mia vita e non permetto che venga rovinata. Men che meno  da te. Se ti dimostrerai un incompetente, ti calpesterò con le mie punte da ballo, sono stata abbastanza chiara?-

Dissi tutto questo guardandolo dritto negli occhi. Non scherzavo per niente e volevo che a Jason fosse chiaro il modo in cui lavoravo. Per tutta risposta, accennò un sorrisetto. Lo interpretai come il tipico atteggiamento di chi non credeva alle mie parole, ma se ne sarebbe accorto presto senza che continuassi a dare aria alla bocca, quindi lo ignorai e mi posizionai di fianco alla sbarra della sala.

Your Help ║Louis Tomlinson [𝐈𝐍 𝐑𝐄𝐕𝐈𝐒𝐈𝐎𝐍𝐄]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora