Sospirai piano dopo aver chiuso la porta di casa e rimasi con le spalle al muro per qualche minuto.
Le mie piccole sarebbero ritornate l'indomani mattina, visto che la mamma di Louis ci aveva promesso di prendersi cura di loro per tutta la giornata; dunque sapevo che prima o poi io e Lou avremmo ritrovato occasione per discutere, anche e soprattutto perché non mi era ancora andato giù il comportamento così aggressivo che aveva riservato per Jason e per me durante quella breve lite avuta lungo il corridoio del palazzetto.
Salii in fretta le scale, ed entrando nella mia camera sentii che Louis stava parlando con qualcuno al telefono dando le spalle alla porta e guardando fuori dalla finestra.
- Chris, non è stata colpa mia. In più, avresti dovuto immaginare che non mi sarei fermato dopo la partita per ovvi motivi.-
Mi sedetti sul letto senza far rumore e cercai di costruire mentalmente il dialogo che Lou stava tenendo con uno dei suoi compagni di squadra. Quasi sicuramente, erano tutti incazzati con lui, specie perché non sapevano ancora cosa fosse successo di così terribile tra i due playmaker da far scatenare una reazione così violenta da parte del mitico giocatore di Doncaster. Probabilmente, Lou stava dando finalmente spiegazioni a Chris, il quale le avrebbe poi riportate a tutta la combriccola.
-Va bene, non ti preoccupare. Ci vediamo comunque domani mattina. Ciao Chris e grazie.-
Louis si girò e buttò il suo cellulare sul letto. Non era sorpreso nel vedermi già in camera nonostante non mi sembrava di aver dato alcun segnale della mia presenza, ma mi ero ormai abituata al suo comportamento da veggente.
-Era Chris?- domandai mentre lui si toglieva la maglietta.
-Come se non sapessi già la risposta.- rispose impassibile, senza sbilanciarsi né nel divertito, né nel brusco.
Mi innervosii ugualmente. Odiavo quando si comportava in modo così evasivo.
- Louis, ascoltami. Possiamo parlare un secondo di quello che è successo?-
- No, Desi. Non mi va e non c'è nulla che devi sapere, a parte che se farai ancora di testa tua come hai fatto oggi, non ci saranno né Harry né Zayn ad impedirmi di dartele di santa ragione.-
Le sue parole mi colpirono in piena faccia e mentre il mio viso raggiungeva il color rosso scarlatto, sentii un martello pneumatico iniziare a trapanare nella mia testa e diedi sfogo al nervosismo alzandomi in piedi di scatto e iniziando ad urlare.
- Louis! Mi hai proprio rotto le palle!- gridai, prendendo il suo cellulare e sbattendolo furiosamente per terra. - Tu ora ti siedi sul mio fottutissimo letto e mi spieghi daccapo tutto ciò che Jason ti ha detto. E ti giuro che se osi anche solo tralasciare una virgola, Louis, io ti prendo a schiaffi in faccia, perché mi sono rotta il cazzo di tutto questo. Sono stata fottutamente chiara?-
Ansimai rendendomi conto un po' troppo tardi di ciò che gli avevo detto. Guardai la sua faccia e non riuscii subito a capire che emozione gli stesse passando sul volto. Un misto di incazzatura, divertimento, stanchezza e, forse, anche un po' di eccitazione. Forse l'ultima, però, me l'ero immaginata. Sì, la conferma della mia fervida immaginazione arrivò nel momento esatto in cui si mise ad urlare anche lui. Anzi, non ad urlare. Lui non urlava mai. Lui ti parlava in modo calmo. Talmente calmo che ti metteva addosso un senso di inferiorità devastante, proprio come se le cose te le urlasse nell'orecchio.
- Desi. -
Ecco. Ero fottuta. Ciao mondo.
-Dimmi che ho visto e sentito male. Dimmi che non hai davvero lanciato per terra il mio cellulare e dimmi che non mi hai appena urlato contro, lanciato una minaccia discutibile e che non mi hai davvero detto per la seconda volta cosa devo fare.-
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Your Help ║Louis Tomlinson [𝐈𝐍 𝐑𝐄𝐕𝐈𝐒𝐈𝐎𝐍𝐄]
Fanfiction"-Vieni qui.- disse dopo qualche secondo, con lo stesso tono autorevole che avrebbe usato con una delle piccole, piantando il suo sguardo sul mio. Rimasi immobile respirando piano. - Desi, hai già fatto vacillare abbastanza la mia pazienza. Vieni fo...