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È ora cosa gli avrei detto, cosa avrei detto a Daniel, per aiutarlo.
Non potevo dirgli granché , aveva ragione se aveva fatto quello che aveva fatto ma mi aveva nascosto la verità sulla mia famiglia.
"Daniel , avevi promesso che mi avresti detto la verità sempre e comunque..."
"Ma tu mi avresti lasciato , saresti andato da lui per cercarlo" disse urlando.
"Non è così , perché è questo che manca a noi , a te soprattuto tu non credi ancora in me , non credi nell'amore che io provo per te.
Come avrei mai potuto andarmene così senza dirti niente, come avrei mai potuto andarmene senza di te che sei la cosa più importante per me capiscilo..."
Daniel abbassò lo sguardo, aveva le  mani strette a pugno segno che era  più arrabbiato che mai.
Non parlava , non diceva niente se ne stava lì nel mezzo della stanza a guardarsi le mani sporche di sangue per le ferite che si era fatto poco prima che stavano scomparendo subito.
Mi sedetti sul letto, che avevo rimesso a posto da sola, e aspettai che lui parlasse o dicesse qualcosa.
"Quanto vorrei che si rimarginassero, come le ferite sul corpo. Quanto vorrei che le cicatrici che ho nel cuore scomparissero cosi..."
"Non puoi far scomparire il tuo passato Daniel , perché quelle cicatrici fanno parte del tuo passato e ne faranno sempre parte."
"Allora io non potrò mai essere felice" disse sedendosi sul pavimento freddo.
Non so perché ma scoppiai a ridere , quelle parole non avevano senso. Quante volte ne avevamo parlato e ancora non aveva capito niente.
"Cosa c'è da ridere?" Disse e dal tono di voce sembrava leggermente infastidito.
"Sei tu Daniel che non vuoi essere felic. Hai ragione il tuo passato e un buco pieno di segreti, dolori... E morte ma è il passato"
Daniel mi guardava con i suoi occhi rossi puntati nei miei , era arrabbiato con me lo sapevo ma se a Daniel non dici la verità in faccia lui crolla.
Lui sembra forte ma dentro e così debole che non riesco nemmeno ad immaginarlo e di certo questa situazione di Brando non lo aiuta.
"Ho fatto errori dopo errori hai ragione ma adesso guarda quanti progressi hai fatto, guarda quante persone ti voglio bene , ti amano e guarda quante ne hai salvate Daniel perche queste cose per te non contano.
Perché devi sempre considerarti pari a zero quando non è così" dissi il più dolce possibile.
Lui mi sorrise e si alzò da terra e si mise steso sul letto accanto a me.
Era l'alba  non ce ne eravamo accorti ma la cosa strana e che io non ero per niente stanca.
Quando sentii il mio stomaco brontolare , mi misi una mano sulla pancia per cercare di alleviare la fame ma non ci riuscivo.
Daniel si mise a ridere perciò mi prese per mano e scendemmo giù, non me ne accorsi nemmeno ma solo dopo guardandomi allo specchio vidi che non c'era più il taglio.
Lo guardai male , non doveva farlo sprecava energia. Lui se ne accorse perciò sorrise e mi strinse la mano.
Quando arrivammo al grande salone , c'erano tutti. Erano riuniti intorno alla tavola che sorridevano , si facevano forza tra di loro nonostante quello che stava succedendo.
Allison e Scott si stringevano in un abbraccio mentre il piccolo kai giocava con Jennifer, Caleb e Lisa si lanciavano degli sguardi dolci e di tanto in tanto si scambiavano qualche bacio.
Questa era la mia famiglia , ognuno di loro era forte grazie ad un altro.
"Vedi amore loro non si lasciano abbattere da niente , perché se c'è l'amore niente gli impedirà di essere felici" ed in quel momento ebbi un giramento di testa.
Le gambe mi cedettero all'istante e caddi all'indietro.
Pensai solo una cosa: le scale.
***
Non ebbi il tempo di prenderla in braccio, di prenderle la mano la vidi solo rotolare giù per le scale.
Fece tre o quattro scale poi Caleb la prese in braccio , io rimasi lì bloccato non riuscivo a muovermi quella scena mi ricordava così tanto , Leila.
Caleb aveva gli occhi rossi puntati verso di me.
Sentivo che mi urlava contro, ma non capivo nessuna parola .
Vedevo solo lei immobile , non sapevo se respirava se stava bene o meglio non sapevo se fosse viva o morta.
Caleb prese Emma tra le braccia e scomparve.
Allison e Scott mi guardarono meravigliato, non mi ero mosso di un centimetro.
Quando Scott mi passò davanti mi guardò con due occhi rossi e mi prese per la giacca e mi scaravento giù per le scale.
Si buttò addosso e iniziò a prendermi a pugni , io non feci niente per impedirglielo.
"Che cosa stai facendo? Cazzo Daniel cosa stai facendo" diceva mentre il mio viso si riempiva di sangue.
Quando smise di colpo così e per la prima volta volevo che continuasse volevo che continuasse a picchiarmi così che io svenissi e non mi svegliassi più.
Si alzò e mi diede una mano a rialzarmi.
Si sedette sulla scala e mi guardò , io non avevo il coraggio invece.
"Mi dispiace Scott , mi dispiace davvero tanto di non essere il re che voi tutti vi aspettavate"
Scott scoppiò a ridere e disse "non devi chiedere scusa a me ma a lei." Disse alzandosi e salendo di sopra.
Poi si bloccò e disse "per quello che vale io ti ritengo un gran re" e poi scomparve.
Uscii fuori e corsi nel giardino, il giardino che tanto piaceva a mia madre.
Mi sedetti sull'erba fresca , bagnata dalla rugiada e inizia a piangere.
Lei non se lo meritava , lei non meritava tutto questo. Il virus , il dolore , me.
Senza rendermene conto avevo strappato una rosa , era una rosa bianca, candida , stupenda quando una goccia di sangue ci cadde sopra.
Mi girai piano, pianissimo perché non osavo immaginare lo scenario che avrei visto.
Ed eccola lì attaccata alla torre del castello , una sirena con una Lancia piantata nel cuore e sulle braccia tanti tagli sembrava avesse scritto qualcosa.
Ma questo non era la cosa peggiore , la cosa peggiore era che ora Poseidone l'avrebbe visto e non   Avrebbe perdonato un uccisione del genere.
L'unica cosa da fare ora era davvero combattere , sentivo riecheggiare la sua risata nell'aria, le sue parole risuonare nella mia testa.
"Preparati fratello"

Rapita da un vampiro 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora