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Era un angelo vestito da diavolo, i suoi occhi erano così chiari che sembravano grigi.
Ci guardava da testa a piede , mentre sorrideva. Le mani mi bruciavano come non mai e non smettevano di tremare, Daniel se ne accorse e le strinse tra le sue , i suoi occhi partirono per cercare i miei e mi sorrise. Un sorriso dolce che racchiudeva tutto il suo amore che aveva per me in quel momento e il dolore che provava nel vedermi così fragile.
Una risata risuonò per quelle ampie stanze del castello e quando ci voltammo per capire chi fosse la vedemmo lì sul trono che sorrideva come non mai aveva anche le lacrime agli occhi.
"Come siete dolci" disse tra una risata e l'altra, mentre puntava i suoi occhi prima su Daniel e poi su di me.
Daniel si piazzò davanti a me quasi a farmi da scudo e iniziò a parlare "mia bellissima, siamo venuti qui per parlarti..."
"Silenzio" e con un segno della mano allontanò quel discorso.
"Voglio parlare con lei" disse indicandomi , aveva le dita lunghe e affusolate.
Daniel si girò allarmato verso di me e poi verso la regina, ci riprovo "ma mia ..."
"Ho detto silenzio" gli occhi erano della regina erano felini verso Daniel che indietreggiò e si voltò per guardare me.
Io avanzai piano, quasi impaurita mentre la regina scendeva le scale per raggiungermi.
Avevo lo sguardo basso mentre avanzavo verso di lei e quando le fui davanti, vidi le sue dita saettare verso il mio mento per farlo alzare verso il suo.
E fu allora mentre guardai nei suoi occhi che mi persi, il mondo sembrò girare più velocemente, sembravo essere l'essenza di tutto, sentivo l'acqua scorrere ogni sua goccia , ogni suo fiume , ogni sua cascata , sentivo il vento accarezzarmi la pelle , un tocco delicato che mi rilassava, la terra sotto i piedi che mi solleticava.
Aprii gli occhi e mi ritrovai davanti ad una villetta, il giardino era ben curato con una stradina di ciottoli che portava all'ingresso, quella strada la riconoscevo era il mio quartiere mi voltai di nuovo verso la casa e ne vidi uscire due bambini.
Avevano i capelli castani come i miei ma i loro occhi erano tutto e per tutto quello di Daniel.
Corsero verso di me e si gettarono tra le mie braccia.
"Mamma sei tornata" li stringevo forte perché avevo paura che da un momento all'altro potessero scomparire, come scompariva il mio sogno tutte le notti.
Sentii qualcuno sorridere e quando alzai lo sguardo lo vidi lì davanti alla porta, indossava una maglietta nera attillata a maniche corte, i pantaloncini grigi che arrivavano al ginocchio e ci stava guardando , come si guarda qualcosa di fantastico.
"Sei tornata amore mio" mi disse scendendo i gradini.
Mi venne incontro e mi baciò , era sempre lui , lo stesso Daniel di sempre.
"Forza andiamo dentro i tuoi genitori ti stanno aspettando" appena sentii quella frase staccai la mano che lui mi aveva dato e lo guardai con due occhi spalancati.
"Amore stai bene?"
"I miei genitori... Sono dentro?" Non ebbi nemmeno il tempo di finire la domanda che mi scaraventai in casa, i miei genitori erano seduti intorno al tavolo che reggevano sulle ginocchia i miei bambini.
Quando mia madre si voltò verso di me , le lacrime sgorgarono dagli occhi e l'abbracciai , non ci pensai due volte.
La strinsi forte a me , annusando il suo profumo , usava lo stesso shampoo al miele era tutto perfettamente stupendo loro erano qui, i miei bambini erano qui quando mi voltai verso la porta Daniel mi guardava e quei suoi occhi erano così tranquilli così in pace.
"Allora cara come vanno le cose?" Disse mia mamma sedendosi a tavola.
Tutti si erano seduti solo io ero rimasta in piedi , li guardavo assaporando ogni attimo di quel...
Mi voltai di scatto verso i miei genitori , loro non potevano essere qui. Loro erano morti.
Fu lì che le loro voci si sentirono in lontananza come se stessero scomparendo.
Chiusi gli occhi e quando li riaprii ero in camera con Daniel che si stava spogliando, la camera era la stessa dalle pareti celesti era tutto uguale.
"Amore ma che hai?" Mi disse girandosi verso di me e mettendo in mostra i suoi addominali pazzeschi.
"Niente e ..." Non ebbi nemmeno il tempo di finire la frase che lui mi tappò la bocca con la sua , amavo le sue labbra , morbide , carnose. Il suo profumo di menta.
"Ah..." Disse fermandosi.
"Domani dobbiamo andare a Seattle" si mise di fianco a me steso a pancia in giù.
"Per fare cosa?"
"I miei genitori domani ci vogliono a casa , ci sarà anche Brando"
Brando, Brando quel nome fece vacillare tutto , per quanto quello fosse il mio sogno nel cassetto, quel sogno che portavo dentro di me.
Non era la realtà.
"No" dissi alzandomi e indietreggiando mentre Daniel mi guardava confuso.
"Tu odi tuo fratello, come lui odia te. I tuoi genitori sono morti li hai uccisi tu o meglio pensavi di averli uccisi ma sono vivi."
"Emma mi stai facendo preoccupare..."
"No , questa non è la realtà , tu sei un vampiro , noi non abbiamo mai avuto due bambini perché io... Io me ne sono andata" e su quell'ultima parola tutto fu cancellato.
Tutto era scomparso, ero tornata al castello della regina , mentre lei mi guardava con una mano davanti alla bocca e gli occhi spalancati.
"Come è possibile?" Disse risalendo sul trono e mettendosi seduta.
Io ero ancora confusa o meglio ero triste , ferita perché quello è tutto ciò che volevo, tutto ciò che desideravo fin da piccola.
"Come è possibile!" Urlò
la regina alzandosi.
"Non posso cambiare ciò che ho fatto, nessuno può farlo"
"Lui invece può , lui può darti tutto quello che vuoi basta solo che tu ti arrenda a lui, perché non tutti sono forti come te cara prescelta" e indicò qualcosa dietro di me.
Quando mi voltai Daniel era avvolto nel suo sogno, lo stesso che lei aveva fatto a me.
Ma lui combatteva , lui non riusciva ad uscire.
Mi avvicinai a lui e lo chiamai.
"Daniel amore mio questo è solo un sogno non è la realtà svegliati, Daniel" e come per incanto Daniel aprì gli occhi e cadde a terra stremato, aveva i capelli incollati alla fronte, aveva la camicia bagnata di sudore e respirava velocemente.
"Cosa volete voi , dosa desiderate più di tutto?" Gli chiesi avvicinandomi a lei.
"Vogliamo ritornare a casa nostra , queste terre non ci accettano combattiamo ogni giorno senza mai avere pace"
Mi voltai verso gli altri che ora erano tutti riuniti nel salone e ci guardavano incuriositi.
"E pensate che lui vi farà tornare e vi farà occupare il vostro posto come regina?"
"Lui ci ha detto che lo avrebbe fatto, che io comanderò le fate e avremo una casa sicura al castello come è sempre stato"
"Siete degli illusi " e mi scappo una risata "credete davvero che lui vi darà questo? Credete davvero che a lui basti così poco. No , lui non permetterà che tu comandi niente , lui vuole comandare su tutto lui vuole essere il re assoluto e se voi vi unirete a lui , se gli permettere di arrivare a quello scopo sarete distrutti , vivrete nella paura, la paura che da un giorno all'altro potrebbe liberare il suo esercito e uccidervi. Lui non ha pietà quando uccide , non ha pietà verso le donne ne verso i bambini , li uccide e ne è contento riderà sopra ad ogni vostro cadavere se voi vi unirete a lui"
"I bambini che sono morti al villaggio , non sono affari nostri"
"Ma cosa gli impedirà di fare lo stesso con i vostri bambini, con la vostra gente"
La regina fu titubante sulla risposta ma dopo trovò la scusa giusta da dire.
"Lui ci ha dato la sua parola , un patto di sangue non può essere violato"
"Nessun patto con lui è giusto , ci sarà sempre qualche via di scampo per non mantenerlo e credetemi se vi dico che lui la troverà e vi ucciderà uno per uno , e la prima a morire sarete voi. Voi siete un intralcio per il suo potere , voi siete una regina ma lui vuole comandare la vostra gente quindi deve eliminarsi di voi"
" la mia gente si rivolterebbe contro, sono qui da mille anni e mai nessun nemico ha avuto il coraggio di uccidermi"
" allora la vostra gente morirebbe , perché voi non conoscete la sua forza, non conoscete la sua malvagità"
Ero ormai vicina al trono e senza pensarci due volte gli misi le mani alle tempie e gli feci vedere tutto, tutto quello che io avevo visto.
Fino a quando due mani non mi presero per le braccia e quando mi voltai , Sitka mi scaravento giù.
"Non osare toccare la mia regina" disse digrignando i denti.
Quando qualcosa lo colpì al volto e lo fece cadere a terra.
"E tu non toccare la mia" disse Daniel tenendolo per il bavero della giacca che indossava.
"Allora regina" dissi mentre sentivo il sangue scorrermi dal labbro.
"Cosa farete, accetterete la nostra offerta di unirvi a noi e formare un regno unito dove la pace prosperi o trovare la via più semplice , avete ragione noi non siamo forti , noi non abbiamo un esercito che ha la stessa forza di quello di Brando ma insieme se ci uniremo tutti potremmo ucciderlo e sconfiggere il male.
Ma se vi unirete a lui, se troverete la strada più semplice quella in cui credete che nessuno della vostra gente potrà soffrire allora verrete sterminati" e mi voltai verso tutti per vedere i loro visi spaventati.

Rapita da un vampiro 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora