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Il mio amore giaceva immobile mentre la sua pelle perdeva il colorito olivastro che aveva sempre avuto, mentre i suoi capelli diventavano spenti, mentre tutto in quella stanza stava diventando buio , morto.
La vita la stava lasciando lo sentivo, sentivo con dentro le ossa che niente sarebbe stato come prima che avrei perso la persona per cui avrei dato la mia vita per salvare la sua.
Stavo perdendo l'unica ragione che mi spingeva ogni mattina a combattere per rendere questo regno migliore, per portare la pace dove regna solo il caos.
Ma sapevo che non potevo farcela da solo, sapevo che qualunque cosa avrei fatto da questo giorno in poi sarebbero stati solo errori e basta. Non potrò mai pensare lucidamente se vedrò il letto vuoto e non sentirò più la sua risata riecheggiare tra le mura del mio castello.
Voglio raggiungerla, devo raggiungerla.
"So che questa è l'ultima cosa che vorresti , so che quando lo farò tu sarai così arrabbiata da non volermi più vedere ma io non posso vivere senza di te Emma, non ci riesco è un dolore troppo forte che parte dal petto e si ramifica in ogni parte del corpo" gli accarezzai il viso e gli diedi un ultimo bacio sulla fronte tra poco ci saremmo rivisti.
Avvicinai la mano tremante al mio cuore , avrebbe fatto male lo sapevo perché ogni volta che l'avevo fatto io ad un altro vampiro aveva urlato, anzi era morto dal dolore.
Era fatta ora dovevo solo prendere il mio cuore e strapparlo via... Ma... Una voce interruppe tutto è quella voce era l'ultima che quel giorno le mie orecchie avrebbero voluto udire.
"Per quanto vorrei vederti strappare il cuore dal petto questo non è un compito che spetta a te ma a me, quindi non azzardarti a farlo fratellino"
Brando era in piedi sul davanzale della finestra che reggeva in mano un qualcosa.
"Che cosa ci fai tu qui?"
"Ero venuto a fare una nuotata quando il pianto di qualcuno mi ha attirato fino a qui e..."
"Sai che potresti morire da un momento all'altro"
"E per quale motivo" disse scendendo dal davanzale con un sorriso a trentadue denti.
"Poseidone vuole ucciderti per quello che hai fatto hai rapito sua moglie e sua figlia"
"Ma se mi uccide non scoprirà mai dove le ho nascoste quindi non le riavrebbe mai accanto" lo diceva con così tanto entusiasmo che non so quali spiriti mi tennero incollati i piedi al pavimento.
Tenevo le mani strette a pugno dovevo farlo altrimenti la sua faccia sarebbe diventata piena di lividi e pugni ma qualcosa mi diceva che lui era qui per un motivo e il motivo era Emma.
"Che cosa sei venuto a fare?" E fu quando i suoi occhi si puntarono verso quella piccola figura stesa sul letto che fui sicuro che il motivo era esattamente quello che avevo pensato.
I suoi occhi avevano un qualcosa di diverso, ma non c'era pietà ne dolore in loro mentre lui si avvicinava al suo capezzale.
"Non doveva andare così" disse togliendogli una ciocca di capelli dal viso.
"Sarebbe morta comunque prima o dopo sarebbe morta e tutto questo per colpa tua" dissi avvicinandomi e prendendogli il polso che strinsi fino a sentire le ossa rompersi , sul suo viso comparve una smorfia di dolore ma rimase immobile, fermo mentre io non sapevo cosa fare ero disperso, addolorato e avevo così tanta rabbia da sfogare volevo che lui la pagasse ma non in questo modo dovevo essere io a ucciderlo non l'esercito di Poseidone.
"Condivido a pieno la tua scelta di non chiamare l'esercito di Poseidone anche perché altrimenti la vita della tua regina sarebbe attaccata ad un filo e sai chi è che tiene quel filo..." Disse girandosi per la stanza come se ci fossero altre persone. "Io" disse e cacciò dalla tasca una piccola boccetta con del sangue di aquila dentro.
"Tu l'hai uccisa e ora tu vuoi salvargli la vita? A quale scopo se dopo dovrò vederla di nuovo così?"
"Non merita una morte così lei deve morire in pace" disse alzando i suoi occhi verso di me . Fu in quell'istante che non riuscii più a contenermi e gli diedi un pugno che lo fece rotolare giù dal letto, gli saltai addosso e incominciai a dargli a pugni uno dopo l'altro senza fermarmi finché il suo sangue non schizzò verso il mio viso poi lo alzai da terra e lo sbattei contro la porta.
Il sangue gli scendeva dal labbro e dal sopracciglio spaccato.
Ma lui non soffriva dolore lui rideva.
"Che senso ha riportarla in vita quando dopo tu la ucciderai di nuovo perché sei venuto fino a qui per quale scopo?"
"Lei non ha ancora deciso e poi non posso smettere di guardarla mentre si comporta da regina, mentre mostra a tutti di che pasta è fatta lei è..."
"Si lei è diversa dalle altre Brando ma non può stare ai tuoi giochetti quindi perché sei qui"
"Perché io la amo" Brando teneva i suoi occhi puntati nei miei era determinati in quello che dicevano.
"Ma nonostante ciò l'hai condannata stesso tu a morte certa" quelle parole mi uscirono dalle parole come un sussurro ero più confuso che mai.
"Che c'è giovane re non capisci, per la prima volta il suo re non ha qualcosa sotto controllo"
Lo spinsi ancora di più contro la parete, era un pazzo.
"Tu sei pazzo , il tuo amore nei suoi confronti è malato ma non te ne rendi conto"
"Se lei non sarà mia non sarà mai di nessuno non starò a guardare mentre tu la stringi tra le tue braccia"
"È perciò la ucciderai gli strapperai la vita solo perché il suo cuore appartiene a me" ora o suoi occhi erano di fuoco, cupi come non mai e sapevo che parlare così di lei gli provocava una rabbia mia vista che lo spingeva a fare cose senza senso, lo disorientava dal suo piano.
"Gli strapperai la vita perché sai che mai gli provocherai le stesse emozioni che gli provoco io quando accarezzo la sua pelle, quando le sue labbra toccano le mie." Il viso di Brando cambio mi prese per il bavero della giacca e mi spinse contro al muro.
"Rammenta queste parole fratello alla fine di tutto questo il suo cuore , la sua vita apparterranno a me e quando ci rivedremo preparati a morire perché è questo il destino che ti spetta". Si allontanò da me e si diresse verso il letto , stappò la boccetta e versò il suo liquido sulla ferita di Emma.
"Dovrebbe risvegliarsi tra qualche ora , il veleno ha paralizzato ogni parte del suo corpo facendola sembrare morta ma in realtà il veleno non ha fatto ancora effetto o almeno l'ha fatto in parte" disse voltandosi verso di me.
Mi avvicinai anche io al letto e mi sedetti al lato opposto prendendogli la mano.
"Ci risiamo fratello la stessa identica storia"
"Questa volta fratello però c'è qualcosa di diverso" dissi voltandomi verso Brando che alzò gli occhi dalla ferita che sembrava diminuire man mano che il sangue veniva assorbito.
"Io non la lascerò a te"

Rapita da un vampiro 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora