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Andai avanti e indietro per quel lungo corridoio, volevo cercare Daniel volevo andare via da qui. Non so perché ma questo posto mi ricordavo qualcosa che non volevo ricordare , che avevo nascosto nei miei pensieri.
Andai a sbattere contro qualcosa o meglio contro qualcuno e conoscevo benissimo quei pettorali. Daniel. Alzai lo sguardo per incrociare i suoi occhi e lui mi fece un sorriso.
"Te l'ho detto che sarei tornato il prima possibile" disse prendendomi la mano.
"Già" dissi io prendendolo in giro, ripercorremmo quel lungo corridoi e passammo davanti alla finestra la luna era alta e grande in cielo illuminava tutto il corridoio entrambi ci fermammo lì davanti. Non volevo rivederlo, non volevo vedere i suoi iniettati d'odio quando l'avrei rifiutato.
Daniel mi strinse la vita con le sue possenti braccia e mi sussurrò all'orecchio.
"Io ci sarò sempre per te non lascerò che mai nessuno ci separi e quando il tuo cuore si fermerà ti prometto che io mi strapperò il cuore dal petto per raggiungerti amore mio" non appena Fini quella frase il sangue mi si congelò nelle vene.
Gli occhi mi si riempirono di lacrime e mi voltai ma Daniel si era già avviato nella stanza.
Indugiai se entrare o no, non potevo credere a quelle parole non poteva farlo davvero.
Entrai dovevo parlargli non poteva farlo no mi aveva promesso che avrebbe continuato a vivere anche senza di me.
Quando aprii la porta lo trovai seduto sul letto con un foglio tra le mani e mentre leggeva le mani gli tremavano.
Mi avvicinai e gli misi una mano sulla spalla per farlo calmare lui si voltò di scatto e i suoi occhi erano lucidi e pieni di lacrime pronti a riversarsi fuori, pronte a scendere e mostrare tutto il loro dolore.
Mi passò la lettera è quello che lessi mi lasciò senza parole.
Ciao fratellino,
Volevo solo dirti che il pernottamento di nostra madre e di nostra sorella sta andando più che bene certo sono ridotte un po male a causa del cambiamento di ambiente ma al sole stanno più che bene certo a volte la mia sorellina urla ma sono urla di gioia pensa un po'.
                               Tuo fratellino
Alla base del foglio c'era del sangue , quel sangue poteva essere di chiunque.
"Le sta facendo soffrire" disse con un filo di voce mentre aveva la testa tra le mani e i gomiti sulle ginocchia.
"Non siamo sicuri che questo sia loro ..."
"Lo sento , riconosco il loro sangue e il loro" si alzò in piedi aveva gli occhi rossi e iniziò a spaccare tutto, buttò per aria qualunque cosa gli capitasse a tiro e strappò gli arazzi dalle pareti.
"Voglio che soffra , voglio che soffra allo stesso modo mio ho bisogno che gli altri si alleino con me così potrò distruggerlo dobbiamo portare quella lettera a Poseidone" era quello che temevo pensai ora il suo cuore e accecato dall'odio più oscuro farà di tutto per convincere gli altri ad allearsi con lui e se da un parte questo mi fa stare bene dall'altra mi fa paura cosa succedere se nessuno si alleasse con lui o peggio se Poseidone lo rifiutasse.
"Ci andremo" dissi anche se l idea di ritornare ad Atlantide mi faceva paura rivedere di nuovo quel castello, quelle celle , la frusta contro la mia schiena ho ancora le cicatrici.
"Ora andremo" disse mi strappò dalle mani la lettera e si avviò davanti alla porta ma si bloccò , vedevo i muscoli tendersi per il nervosismo poi fece un sospiro lungo quando si fermò e si voltò verso di me.
I suoi occhi erano ancora rossi ma adesso sembravano calmi.
"Ci andremo domani ora riposati" disse e si voltò verso il letto per raggiungermi.  Si stese accanto a me e mi prese per farmi poggiare la mia testa contro il suo petto.
"Scusami" mi sussurrò mentre il sonno si faceva sentire.

La mattina era serena mentre ci allontanavamo da quella specie di istituto.
Daniel mi teneva stretta a lui e camminava spedito, sempre più veloce e quando si rese conto che io non riuscivo a tenere il suo stesso passo mi prese sulle spalle e iniziò a correre. Vedevo quanta forza e quanto coraggio aveva sapeva che se ci fossimo presentati la Poseidone si sarebbe arrabbiato con noi ma lui era determinato in quello che stava facendo.
Raggiungemmo il ponte di legno in un attimo e aspettammo che l'acqua si muovesse ma non succedeva niente , Daniel riprovò a chiamare la sirena ma quello che apparve sulla superficie dell'acqua ci fece indietreggiare entrambi, sangue. Una macchia larghissima sulla superficie dell'acqua, il mio respiro si accelerò come quello di Daniel.
Quando qualcosa apparve e mosse l'acqua era una testa , una testa ricoperta da capelli neri corvini che galleggiava.
Dietro di essa ne apparvero altee insieme a qualcosa di oscuro e spaventoso.
Faceva parte dell'esercito di Brando, era uno spirito oscuro. Era un vampiro dalla bocca sporca il sangue gli ricadeva dalle labbra ormai rosse.
Avanzava verso di noi e Daniel mi si parò davanti per proteggermi ma lo spirito lo scaraventò a terra in un lampo , non riuscivo a vedergli gli occhi poiché aveva il viso coperto.
Si voltò verso di me e avanzava piano, come se stesse assaporando quel momento.
Al suo fianco apparve una lancia , che alzò poiché io ero caduta a terra.
Ora ero bloccata tra un masso grande e quel mostro, Daniel era steso a terra e non si muoveva.
Il mostro stringeva la lancia ben salda , i miei poteri non riuscivano a funzionare.
La lancia calò e mi si conficcò nel fianco ma la mano era partita e lo spirito si era disintegrato sotto il suo tocco, lo spirito del bambino che era imprigionato in quel mostro fu liberato e si alzò nel cielo dove doveva stare.
Il sangue scendeva ininterrottamente dal mio fianco , la mano con cui avevo cercato di guarirla non funzionava r ora la ferita si stava  infettando di qualcosa di oscuro , qualcosa di nero si stava formando intorno alla ferita.
Daniel fu accanto a me subito e mi prese le mani, vedevo come oscillava , vedevo Daniel nel vampiro che era e avevo paura , mi allontani quel poco che potevo ma poi le mie forze crollarono. Sentivo come in lontananza le grida disperate di Daniel , il finale pensai , questo era il nostro finale.

Rapita da un vampiro 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora