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Il patto era stato stretto e il piano era pronto , Daniel aveva fatto un sacco di storie perché non voleva lasciarmi andare ma dopo essersene andato dopo la nostra litigata è tornato e senza troppi giri di parola ha detto "va bene ci sto ma al minimo segnale di pericolo io vengo a prenderti"
Poseidone ci riportò in superficie, sapevo per certo che Brando sarebbe ritornato per sapere la mia risposta è lì avremmo attuato il nostro piano.
"Confido in voi" disse Poseidone con un cenno di capo prima di andarsene e sprofondare negli abissi del mare. Mi voltai verso Daniel ancora arrabbiato, non riusciva ad accettare che quel piano era la cosa migliore da fare per avere Poseidone dalla nostra parte e per salvare sua madre e sua sorella. Sapevo quanto gli mancassero ma lui non l'aveva mai fatto vedere.
Mi prese per mano e ci avviammo per quel deserto immenso fino a quando qualcosa non mi atterrò sulla mano fino a squagliarsi , il cielo stava diventando grigio, e il caldo stava smettendo di bruciare la pelle.
"Che sta succedendo?" Dissi guardando il cielo, sembrava che da un momento all'altro potesse cadere.
"Sta iniziando l'inverno, sai le terre solitarie hanno sei anni di caldo e sei anni di inverno. La neve sta iniziando a cadere tra qualche giorno qui sarà solo ghiaccio e neve.
Daniel continuò a camminare mentre io mi bloccai sentendo quelle parole.
"Ghiaccio e neve" mi voltai indietro verso il deserto tutto questo sarebbe stato ricoperto di neve e ghiaccio , era questo il luogo.
"Amore che hai?" Daniel era già accanto a me e mi metteva una mano sulla spalla.
"È qui , qui Brando combatterà la sua battaglia.
Il freddo e il suo posto preferito"
Daniel alzò lo sguardo verso il deserto immenso e si strinse ancora di più nelle spalle, strinse le mani a pugno e strinse i denti.
"Freddo come il suo cuore" lo guardai e non riuscii a dirgli niente, so quanto vorrebbe che suo fratello cambiasse ma un cuore oscuro così può essere salvato? Una persona come lui troverà mai la pace?
Riprendemmo a camminare , dovevamo tornare a casa per raccontare agli altri del nostro piano ma sopratutto dovevamo parlare con una persona , con una piccola persona che ormai era stata dimenticata.
Un ombra ci copri mentre stavamo riposando dietro un grosso masso, un ombra dalle grandi ali. Atterrò accanto a noi, e affondò i suoi artigli nel terreno. Artigli affilati che avrebbero tranciato il nemico in un solo colpo.
Era un aquila ma non un aquila qualunque un Aquila dalle penne bianche e gli occhi azzurri. Ci guardava mentre dietro di lei altre due scesero.
"È un aquila reale sono loro che comandano le altre non scendono quasi mai a terra lasciano sempre che gli altri facciano il lavoro ma quando lo fanno vuol dire che anche i cieli hanno qualcosa che non va"
L'aquila si avvicinò a me mentre gli artigli rigavano la terra , ormai umida dalla temperatura che stava decisamente calando.
"Emma attenta loro..."
"Shh" dissi con un gesto della mano a Daniel , sapevo quello che stavo facendo l'avevo comandate già una volta sapevo come farlo.
Mi avvicinai al becco dell'Aquila e vi poggiai una mano sopra, accarezzai le penne morbide sotto il palmo della mano che mi facevo il solletico e scesi fino al collo dove notai un profondo taglio.
Guardai il corpo e ne trovai altri tre, quando guadai le altre sue dietro notai gli stessi graffi ancora più profondi.
Guardai la grande aquila negli occhi e come se fosse stata una connessione riuscii a capirla , riuscii a parlarci.
"Mia prescelta vi prego abbiamo bisogno d'aiuto , ci stanno massacrando aiutateci a distruggerli
"Chi vi sta facendo del male?"
"Brando, mia prescelta. Vogliamo unirci a voi per sconfiggerlo , non abbiamo mai visto un nemico annientarci così come se fossimo niente , il nulla"
Quando un grosso tonfo ci fece trasalire, scendevano in picchiata una dopo l'altra come pesi morti. Riuscivo a sentirle fin dentro  di me le urla e il dolore che provavano perciò mi misi le mani sulle orecchie e mi piegai per il forte dolore che provavo.
Era come una pioggia di meteoriti, urlavano dal dolore.
Mi rannicchiai dietro il grande masso e mi strinsi le gambe al petto.
Quando tutto finì, mi alzai mentre la polvere che si era alzata stava svanendo , le vidi muoversi , contorcersi dal dolore.
Il terreno era macchiato del loro sangue, e niente avrebbe potuto salvarle.
Daniel mi strinse tra le braccia mentre le lacrime mi scendevano sulle guance ormai fredde, mi voltai verso l'Aquila e annuii.
"Vi aiuteremo e sconfiggeremo il nemico insieme"
L'aquila fece un verso che fece scattare sull'attenti le altre due e parti verso il cielo.
"Che cosa ti ha detto?" Chiese Daniel , mentre ci lasciavano alle spalle quell'orrore.
"Che loro sono con noi, voglio distruggerlo"
Quella non era una cosa buona ma sapere che anche qualcun altro era dalla nostra parte mi faceva stare bene perché non sapevo se io ci sarei stata , se ci sarei stata per assistere alla guerra che stava per arrivare.
Un tuono squarcio il silenzio del deserto, e le nuvole erano diventate nere.
Quando una goccia mi calò sulla fronte, era calda e densa più che mai non sembrava acqua normale sembrava più...
"Sangue" disse Daniel mentre altre gocce ci bagnavano il corpo.
I lampi illuminavano le nuvole mostrando quello che stava accadendo le aquile stavano combattendo contro degli spiriti oscuro, contro l'esercito oscuro che brandiva delle lance.
"Il loro sangue sta bagnando il terreno" disse Daniel mentre il suo volto incominciava a cambiare vedevo chiaramente i segni della fame , il viso iniziava a tirarsi per lasciar spazio all'uscita dei canini  e gli occhi erano tendenti al rosso.
Daniel si volto verso di me e nei suoi occhi vidi come una specie di permesso, come se mi stesse chiedendo posso mangiare?
Io annuii anche se sapevo che quelle povere aquile non meritavano tutto questo.
Si piombò come l'avvoltoio sulla sua carcassa, sentivo il grido disperato dell'Aquila mentre Daniel gli strappa quei pochi minuti di vita.
E poi il silenzio, il sangue continua a bagnarmi i capelli e l'odore metallico che c'era stava riempiendo l'aria rendendola irrespirabile.
Un conato di vomito sali su per la gola e non riuscii a trattenerlo.
Vomitai anche l'anima, e subito quella sensazione di debolezza mi investi era da giorni che non mangiavo.
Quando una mano fredda mi accarezzò la schiena.
"Stai bene?"
"Ho solo bisogno di riposo tutto qui" dissi mentre mi toccavo la pancia.
Mi sedetti a terra mentre quel sangue continuava a scendere imperterrito.
Faceva freddo e iniziai a tremare, quando iniziai a tossire e non riuscivo più a fermare, quella era una tosse che bruciava , mi bruciava la pancia come non mai.
Misi la mano davanti alla bocca e un ultimo colpo di tosse mi fece capire che non sarei arrivata alla battaglia oscura.
Quando tolsi la mano la mia mano era totalmente sporca di sangue. Il mio sangue.

Rapita da un vampiro 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora