Daniel continuava a guardarmi spaventato, gli occhi erano fissi nei miei ma non osava muoversi di un millimetro.
Che cosa aveva visto da ridurlo a questo stato.?
"Emma come ti senti?" Mi chiese dopo qualche minuto in cui non si era mosso dal centro della stanza.
"Come pensi mi senta amore mio? Ho un virus che mi sta uccidendo, come vuoi che mi senta !" Strillai , non capivo perché si stava comportando così perché Daniel non mi diceva le cose.
"Si lo so ... Ma oltre a questo... Insomma..." Si grattò la nuca come se fosse imbarazzato.
"Daniel sputa il rospo"
"Hai le tue cose? Ceh ti sono..."
"Mi stai chiedendo se il ciclo mi è venuto?" Chiesi ridendo per quella strana domanda.
"Era più semplice così... Si ... Si tu..."
"Si Daniel io ho il ciclo non sono ancora incita se è questo che vuoi sentire"
Chiuse gli occhi e cacciò un sospiro di sollievo, tutti i muscoli si rilassarono.
"Perché questa domanda?"
Ma proprio mentre stava per aprire bocca qualcuno bussò alla porta , una sirena apparve sulla soglia è quella sirena la conoscevamo bene. Lexi. La figli di Poseidone entrò nella stanza portando con se tutta la sua bellezza.
"Emma ... Ma tu... Non eri.
Insomma tu non eri..."
"Morta? Già ma ora sono qui non vi libererete così facilmente di me" dissi e tutti e tre ridemmo.
"Sono contenta che tu stia bene" la sirena si avvicinò e mi abbracciò. Vedevo nei suoi occhi la tristezza per qualcosa , come se qualcosa in lei si fosse rotto, spezzato.
"Mi dispiace interrompervi però Daniel Poseidone vuole parlare con te e ... Con la tua regina" guardò Emma dritta negli occhi.
"Arriviamo subito" disse a Lexi che intanto uscì dalla stanza.
Daniel si voltò verso Emma e la baciò , la baciò con tutta la foga possibile , amava le sue labbra erano così morbide , calde e ogni volta che le baciava sentiva dentro di se il calore del loro amore.
"Sei pronta mia regina?" Daniel restava davanti a lei e gli teneva la mano.
"Si mio re" mi alzai sulle punte e gli baciai il naso.
quando la porta si aprì le guardie ci stavano aspettando , le lance strette in pugno e fermi nella loro posizione.
Avanzammo in quel lungo corridoio fino a raggiungere il gran salone che ora non era più come lo ricordavo, tutta la gente del popolo era ridotta uno straccio, malati, feriti e sangue ovunque.
Poseidone aiutava un bambino con la ferita alla coda che sembrava infettata era molto profonda.
Daniel mi strinse ancora di più la mano, sapeva che tutto questo dolore che ora c'era in questa stanza era opera del fratello e lui non se lo sarebbe mai perdonato.
Poseidone alzò lo sguardo su di noi e fece un inchino con il capo. Tutti in quella stanza si bloccarono appena ci videro e smisero di fare ciò che stavano facendo per inchinarsi a me e Daniel.
Il trono di Poseidone era distrutto , lo guardavo cadere a pezzi era un pezzo di roccia ora.
"Un affronto di brando" disse Poseidone seguendo il mio sguardo.
"Un affronto che voi spero farete pagare" dissi risvegliando in Poseidone una scintilla di ira.
"Io voglio la sua testa su un piatto d'argento così potrò darla in pasto ai pesci"sussurrò al mio orecchio.
Daniel si era allontanato da me e ora stava guardando la scena con un leggero fastidio , si vedeva chiaro in volto.
Poseidone alzò lo sguardo su Daniel e disse "venite mio signore e il momento di parlare"
Seguimmo Poseidone in una ala del castello che io non avevo mai visto fino a raggiungere una stanza.
Ma non era una stanza qualunque , quella era la Stanza dei ricordi, ricordi che Poseidone amava più di tutto.
La parete era piena di ritratti, erano dei suoi avi , ed in qualunque ritratto non mancava mai il tridente che veniva disegnato con un giallo accesso segno che quello che era un oggetto dall'enorme potere.
Su un altra parte della parete, c'era un ritratto di una bambina dai capelli neri corvini che reggeva in mano un giocattolo e sorrideva tra le braccia del padre. Lexi.
In un altro invece c'era un altra bambina con una folta capigliatura , aveva capelli ricci scombinati e si reggeva in piedi mantenendosi al braccio del padre. Emma.
E poi al centro quello più grande di tutti in quella stanza , una donna dalla coda verde come i suoi occhi , stava seduta su un uomo che la guardava come si guarda la cosa più bella sulla faccia della terra. Poseidone la stringeva tra le sue braccia e lei sorrideva mentre si rilassava per quel caldo abbraccio.
Daniel si avvicinò al quadro è lo accarezzo quasi potesse sentire la forza di sua madre, o potesse sentire la felicità che la madre provava in quel quadro.
Mi avvicinai a lui e gli misi una mano sulla spalla, lui si voltò e mi sorrise.
"Capisco il dolore del tuo re quando ti ha visto morta tra le sue braccia e capisco il dolore della perdita che stai provando perché lo sto provando anche io. Tua madre e l'unica donna che io abbia amato davvero, più di tutte quelle che ho avuto e perciò voglio riaverla con me"
"La riavrai" dissi "ma devi sapere che per farlo dovrai fare una scelta"
Il tritone rimaneva immobile mentre ascoltava le mie parole.
"Brando non vuole la pace e ha dichiarato guerra a te e al tuo popolo nell'esatto istante in cui ti ha portato via le due cose che tu più amavi. Lui usa le tue debolezze contro di te, ti spinge a cadere a essere debole e a sottometterti a lui.
Se ti unisci a lui la pace non ci sarà mai , il tuo popolo non sarà libero ma sarà solo schiavo della rabbia di quell'uomo.
Manderà qui il suo esercito solo per puro divertimento solo per sentire le grida del tuo popolo.
E tu non sarai più un re come lo sono stati tutti loro" indicai i quadri appesi, ognuno raffigurava un re e si vedeva dalla postura e dallo sguardo.
"Poseidone tu sei destinato a comandare e sarà così se ti unirai a noi , mentre se ti unisci a lui stai pur certo che non rivedrai mai più il tuo trono e la tua corona." Sapevo che gli occhi di Daniel erano puntati su di me e che in quel momento erano orgogliosi di ciò che avevo detto ma a me ora importava la decisone che il grande re avrebbe preso.
"Se mi unirò a voi loro le uccideranno" disse.
Era la paura a dominare negli occhi e nel cuore di quel re e come biasimarlo come dirgli che tutto sarebbe andato bene che loro sarebbero tornate vive era una promessa che io non potevo fare , io non potevo mantenere.
"Le salveremo, loro hanno dichiarato guerra al tuo popolo tu dichiari guerra al suo popolo" disse Daniel avanzando
"Tu sei il re dei re mai nessuno si è messo contro di te e ha vinto, ora non permetterai a un ragazzino di comandarti. So che hai paura e anche io ce ne ho ma è l'amore verso le altre persone che ti rende forte, che ti spinge a fare tutto pur di mettere a rischio la tua vita." Daniel si voltò verso di me e sorride "questo me lo ha insegnato lei , cosa ti farà pensare che tra qualche giorno non ritornerà e si prenderà Lexi lui e capace di tutto"
Il re sembro rifletterci un po su quelle parole mentre Daniel ora mi aveva raggiunto e mi avvolse la vita con le braccia.
"Siete due re saggi , entrambi mettete la vita degli altri prima della vostra ed è questo che un re dovrebbe sempre fare.
Signore oscuro..."
"Puoi chiamarmi Daniel"
"Daniel tienitela stretta a un buon re serve sempre una buona regina che lo aiuti e tu l'hai trovata , non pensare a quello che accadrà dopo pensa a quello che state vivendo adesso cerca di tenertela stretta tra le tue braccia il più possibile, cerca di baciarla, di fare l'amore con lei sempre ogni giorno e non guardare al futuro perché il futuro lo scrivete voi"
Sorridemmo all'unisono e Daniel mi baciò una guancia.
"È con questo mio re cosa avete deciso di fare?"
"Mi unirò a voi"
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Rapita da un vampiro 3
VampireDaniel ricorda tutto, si ricorda di Emma , del suo grande amore, si ricorda del suo regno ma sopratutto si ricorda di Brando suo fratello che è ritornato in vita e vuole distruggere Daniel e tutto quello che gli appartiene per formare un regno tutt...