Capitolo 8: Close kisses.

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Sara's Pov:

" E' venuto bene." Commenta lui. Io mi giro verso di lui guardandolo con aria di sufficienza.

" Huh? Bene? E' magnifico. Specialmente la mia parte, tu devi fare un po' pratica." Ammetto snobbandolo. Il mio giudizio gli da su i nervi, proprio quello che volevo.

" Cosa? Vedi che io sono bravo, non ai tuoi livelli ma me la cavo benissimo." Io sorrido compiaciuta dal suo complimento sottointeso.

" Grazie di avermi detto che sono più brava di te." Affermo mentre finisco l'ultimo pezzo dello scheletro stilizzato. All'improvviso ricevo una chiamata. Guardo lo schermo confusa.

" E' mio fratello Hugo?" uno dei miei due fratelli sta chiamando, ma per quale ragione? Non mi vorrà mica dare la notizia di un altro assalto da parte di mio padre a mia madre? Non posso più sostenere questa situazione, dobbiamo fare qualcosa a riguardo. Specialmente per la sicurezza di mia madre e dell'altro mio fratello di 6 anni, Marc.

" Hugo che succede?" domando mentre lui sembra avere Marc in braccio che evidentemente piange.

" Sara, mamma e papà hanno litigato di nuovo, devi venire subito. A me mi hanno chiamato appena da casa e c'è un problema." Quello che mi aspettavo.

" Quale problema?" nel frattempo guardo Hayes che mi chiede in labiale cosa succede. Decido di rassicurarlo con un cenno, per non creare nessun legame tra noi solo per la sua compassione nei miei confronti; perché sono una vittima insieme alla mia famiglia, vittima del mio stesso padre. Inizio a camminare verso casa.

" Sto venendo subito... aspettami." Rispondo preoccupata, mentre la telefonata è ancora aperta. Io soffro di attacchi di panico e certe volte quando succedono queste cose non riesco mai a trattenermi, ho sempre paura che quell'animale tocchi mia mamma e la mandi all'ospedale.

" Sara, ti fermi? Che cosa è successo!" Hayes mi rincorre da più di dieci minuti, non faccio nemmeno attenzione alle macchine in strada, infatti una si ferma per miracolo, facendomi passare. " Sara ti stava mettendo sotto!" lui mi raggiunge, toccandomi la spalla, facendo si che mi giri verso di lui, avendo un contatto visivo e tranquillizzandomi.

" Calmati..." mi sussurra dolcemente.

" No, non riesco. Mio padre ha picchiato di nuovo mia madre e ho paura che questa volta sia andata a finire all'ospedale." Lui spalanca gli occhi, facendo crescere un'espressione di stupore nelle udire le mie parole, distoglie lo sguardo per qualche secondo, credo imprecando, e poi ritornando su me.

" Allora sbrighiamoci." c'è qualcosa di strano nel suo comportamento prima che iniziamo a correre insieme, sembra che lui abbia già vissuto questa esperienza. Con il mio passo accelerato dall'adrenalina che scorre nelle vene ad una velocità assurda e il mio stato mentale e fisico che vorrebbe solo scaraventare un pugno in faccia a quell'essere, arriviamo in poco tempo a casa mia. Sento un urlo e poi vedo mio fratello minore correre verso di me, impaurito.

" Sara!" Marc esce di casa e cerca conforto tra le mie braccia.

" Che cosa è successo?" gli domando alzando leggermente il tono di voce. Lui continua a piangere.

" Mamma sta male-" afferma singhiozzando, mi giro verso il ragazzo bruno accanto a me e cerco di far capire a Hayes di andarsene prima di poter vedere cose su cui potrei pentirmi. Non voglio di certo uno sconosciuto a spargere voce di mio padre che picchia mia madre. Ma nemmeno per sogno.

" Hayes, torna a casa... voglio che tu ti allontani da me perché mio padre potrebbe toccarti e non voglio che accada, perciò, vai...mi dispiace che ora tu sai tutto." l'espressione che ha è preoccupata, i secondi scorrono velocemente, la tensione sale e il suo subconscio evidentemente gli dice di rimanere, ma cerco di pregarlo con gli occhi " Ti prego..." scuote la testa convinto.

The Troublemaker.[Hayes Grier]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora