Capitolo 24: Real talk.

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(esemplare di Hayes' faccia di minchia su, who cares )

Sara's Pov:

Al pronunciare quelle parole per un istante penso di continuare a parlare per vedere cosa accade ma alla fine niente di tutto questo succede, perché lascio solo che i miei istinti parlino con i movimenti.

E si, lo spingo via.

" Tu e i tuoi metodi si vanno a fare fottere." Premo le mani sul suo petto facendolo allontanare.

" Si ma non il mio bel faccino, signorina. E poi lo so che ti piaccio." Ora usa la carta del modesto corteggiatore.

" Ma fammi il piacere almeno di non comportarti come un bambino, che perdi punti." Muovo i capelli finiti davanti al viso con una mossa snob e decido di allontanarmi dal bruno, continuando a camminare.

" Non ti riesce male fare la ragazza sicura di te, diventi in qualche modo... attraente." Nel momento preciso in cui dice attraente, sento una strana morsa prendermi su tutto il petto. Forse ho fame.

" Hayes, ti sbrighi che ho fame!" faccio completamente finta di niente e penso se ne accorga dal fatto di aver cambiato discorso con un tono leggermente nervoso. Lui mi raggiunge con due grandi passi e inizia a camminare a passo veloce come me. Mi osserva svariate volte nel percorso di arrivo alla famosa casa dei Grier, una delle famiglie più facoltose di Mooresville.

" Casa mia è di qui, dove stai andando?" improvvisamente, persa nei miei pensieri di quindicenne, non mi accorgo di aver preso una via stretta, pensando di riavere Hayes alle spalle ma poi mi accorgo che lui prende una via più grande che porta direttamente a casa sua. Mi volto raggiungendolo e questa volta, seguendolo fino al punto di arrivo.

Mi ricordo quando per la prima volta sono salita su quella scala di legno fino ad entrare nella sua stanza, cosa molto imbarazzante dato che il ragazzo mi guardava il culo da sotto. Perciò questa volta salirà lui per primo.

" Sali prima tu." Eccolo, il pervertito che cerca di fare il gentiluomo.

" Ah ah, questa volta non mi freghi, prima sali tu." Sto già immaginando la mia splendida faccia espressiva che dice tutto, infatti il ragazzo davanti a me, con le braccia incrociate al petto, scoppia a ridere.

" Come vuoi." Detto ciò sale effettivamente prima lui, senza nessun trabocchetto o gioco per cercare di farmi cadere. Cosa che farebbe solo Hayes.

Entro nella sua camera con la sua mano d'aiuto e un sorrisetto dispettoso che tiene da un bel po' al viso.

* * *

" Non so perché ma credo che la febbre stia scendendo." Ormai sono lunghi minuti che siamo sul letto, distesi a guardare il soffitto. Che come può sembrare è una cosa alquanto noiosa. Qualcuno improvvisamente bussa e io salto giù dal letto con una persistente paura attaccata alla gola.

Il ragazzo mi rivolge uno sguardo alquanto annoiato per poi guardare dietro e sbuffare.

" E' Peyton." Sussurra con tono profondo e ruvido. Mi giro di scatto al sentire quel nome. Lui mi guarda poco stupito, come se già sapesse prima del piano di Hayes di trovarmi casualmente e portarmi a casa sua. Il bruno si alza svogliato dal letto comodo e va ad aprire la finestra.

Strano che ancora sua madre non sappia niente di me e lui qui in stanza. Questo mi preoccupa un po'.

" Hayes, ma ci sono i tuoi in casa?" domando nel silenzioso unirsi del ragazzo alla nostra compagnia. Lui scuote la testa. Bene, allora siamo soli. Dovrei preoccuparmi nei prossimi minuti di qualche strano attentato alla mia pura e sacra verginità? Perché sono ufficialmente una sola ragazza con due ragazzi che non sembrano del tutto lucidi.

The Troublemaker.[Hayes Grier]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora