Capitolo 2: Street-Art Lifestyle.

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Ritorno a casa dopo una lunga giornata passata a leggere e studiare quell'odiosa chimica. Non l'ho capita sin dall'inizio della lezione, e non voglio finire come l'anno scorso che temevo il rimando della materia perciò se ce ne sarà bisogno, m'iscriverò ai corsi di recupero. Oggi esco con Sabrina per andare in giro con lo skate. Io e lei adoriamo spostarci da un posto all'altro in questo modo. 

" Ce l'hai la bomboletta?" La sua voce rimbomba tra le casse del mio cellulare.

" Si, però sbrigati. Oggi ho in mente di fare un enorme capolavoro. " affermo ambiziosa. Stanotte ho sognato di fare una grandissima scritta e di essere ammirata da tutti i miei amici. Ovviamente nel sogno erano centinaia, non come nella realtà, per questo era proprio un bel sogno.

" Arrivo, passo e chiudo. " ridacchia causando anche la mia, poi, la saluto e chiudo.

Prendo dalla mia camera il mio amato zainetto nero di pelle, molto piccolo e leggero. Metto le chiavi, la bomboletta, la mascherina e il telefono. Esco con il mio skate super figo, modestamente parlando. Le strade di Mooresville sono deserte nelle ore più calde, come per esempio in questo momento.
So già che morirò di caldo nel rifugio ma me ne importa un gran ché.

In meno di 5 minuti la mia migliore amica spunta con i suoi capelli lunghi e biondi, dalla vecchia entrata. Scavalca come tutti i giorni e ci salutiamo.

" Sempre la tua entrata di scena vero? " le sorrido sghemba. Le sue folte sopracciglia si muovono su e giù, fa sempre così per farmi ridere.

" Allora, iniziamo?" Prende il mio zainetto e fruga dentro prendendo la bomboletta. La sua espressione è pietrificata. " La mascherina è stropicciata e piegata! Come facciamo ora?" Il suo sguardo è preoccupato.

" Tranquilla, la uso io la mascherina. Tu fai una cosa, metti la manica della felpa come scudo dai vapori." Le suggerisco prendendo in mano la mascherina, non è messa così male. Ma di fatti, lei è sempre stata così precisa in tutto. Io forse sono una di quelle ragazze che se ne frega di più.

" Cosa avevi in mente di scrivere?" Mi domanda incuriosita. Intanto lei disegna qualche teschio e qualche penta-stella sul muro.

" Avevo in mente di scrivere ' Fuck the Sistem' tutto stilizzato. " lei mi sorride complice.

" Prima o poi diventeremo famose, lo sai questo no?" Annuisco sorridendo.

Portiamo con noi gli skate, alla ricerca del posto giusto. In poco tempo fanno le 4.30 di pomeriggio e il buio ancora non è sceso. 

Con Sabrina troviamo un muro totalmente lasciato a se stesso, mai stato toccato. 

Oro per i nostri occhi.

Appoggio il mio skate sulla parte inferiore del muro e con la mia bomboletta inizio a lavorare sulla prima lettera. Sabrina intanto dà un'occhiata alle mie spalle per vedere se qualcuno ci vede. La prima lettera è sullo stile gotico-dark con teschi e rose che la circondano meravigliosamente. Amo disegnare e farmi riconoscere per questo. La seconda lettera la cedo alla mia amica, che sembra più che emozionata del risultato finale. Anche lei è bravissima a disegnare e siamo una bellissima squadra. Con lei faccio di tutto, dai pigiama party alle fumate di nascosto ai nostri genitori.

Faccio la spia alle spalle dell'amica bionda, pronta ad avvisarla se qualcuno arrivi. Molte luci sono accese vicino a noi ma generalmente sono solo anziani. Non ci preoccupiamo mai di loro, sono sempre stati lì e mai se ne sono andati e fin ora non ho mai ricevuto denunce di disturbo alla quiete pubblica o abuso di spazi pubblici.

The Troublemaker.[Hayes Grier]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora