Capitolo 39: "To my special one"

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La ragazza è bionda e ha gli occhi azzurri, è un po' più bassa di me e ha un fisico a dir poco perfetto. Indossa una minigonna scozzese con sotto le calze nere e un maglioncino grigio che le arriva più sopra il sedere. Esamino l'espressione che le rivolge il bruno, e sembra compiacersi di quella presenza.

Mettitelo in testa Sara, ormai è troppo tardi. E' colpa tua se lo hai fatto aspettare e ora non gl'interessi più. Continua a ripetersi la mia mente ottusa.

Io immobile a fissarli non mi rendo conto del loro avvicinarsi proprio a me, con un enorme sorriso e parlottando nel mentre.

" Piacere, Astrid." La bionda tende la mano, rivolgendosi a me mentre Hayes da dietro ci osserva far conoscenza.

" Sara." La stringo mantenendomi fredda. Hayes se ne accorge e la sua espressione facciale mi dice di spingermi ad essere più sciolta.

" Bene, ci sediamo?" Elizabeth e mia madre entrano in scena facendo sedere tutti quanti. Noto che le persone che sono appena arrivate non sono tutte quelle che dovrebbero occupare i posti, quindi suppongo ci siano altre persone che dovrò conoscere ergo, altre persone a cui rivolgere sempre un tono molto garbato e finto, cosa che mi dà fastidio. Sì, sono una asociale di merda. E allora?

Mi avvicino al posto che mi spetta, quello tra i miei due fratelli, ma Marc si sposta, sedendosi vicino a mamma, lasciando un posto vuoto.

" Puedo?" sento la voce antipatica di un Hayes prezioso, che si rivolge con garbo ma con una pronuncia spagnola di merda.

" Claro que sí." Rispondo con indifferenza. Poi lo vedo sedersi al mio fianco e prendere il suo telefono, iniziando a messaggiare con qualcuno. " Chi deve venire ancora?" domando in generale.

" Ora vengono i Mare." Sbianco sul momento. Nash lo nota e corruga la fronte per la mia reazione.

" Qualcosa non va?" chiede con un velo di preoccupazione. Io scuoto la testa mentre Hayes sghignazza per i fatti suoi.

I minuti passano lentamente e sembra che non arrivino più, fisso il fondo bianco del piatto, pensando a tutto ciò che dovrò affrontare e dove sarò fra pochi mesi, come si evolverà la mia storia, se potrò avere successo o se rimarrò una semplice ragazza che ci ha provato.

" Cosa c'è?" domanda mio fratello. Io alzo lo sguardo verso di lui facendo cenno di non avere niente, lui con un gesto gentile mi accarezza i capelli sorridendomi.

" Ti voglio bene." io annuisco toccandogli la spalla, girandomi successivamente.

Il campanello finalmente suona. Il cuore inizia a battere velocemente senza che me ne accorga.

" Vado io." Annuncia Hayes, alzandosi da tavola e raggiungere con finto entusiasmo la porta, aprendo ad una famiglia che avrei voluto non ci fosse.

Sento che qualcosa oggi capita e quando Sara ha delle predizioni per il 90% si verificano. Appena incrocio lo sguardo con Tristan cado in un imbarazzo incontrollabile. Lui pensava avessi lasciato perdere il suo vecchio migliore amico. Osservo con disappunto ogni tipo di contatto fra Hayes e Barbara, mi dà fastidio che si frequentino ancora anche dopo tutto quello che gli ha fatto. Credo che la cotta di Barbara non sia svanita e che voglia ancora rubarmelo, come pensa lei. Crede ci sia una sfida fra noi due, ma io sono tranquilla perché lei non ha stile nell'essere meticolosa e guadagnarsi con astuzia l'interesse di Hayes mentre io, benché sia attratta da lui, non lo do a vedere e non mi butto sfacciatamente a corteggiarlo con le toccatine al cavallo dei pantaloni proprio come lei sta facendo ora, all'ombra dei suoi genitori.

The Troublemaker.[Hayes Grier]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora