"Scordarlo."
Al meno per questi mesi di recupero psicologico.
Troppi problemi per il mio povero cervellino. Ha detto la dottoressa.
Da un lato le do la ragione di pensare ciò, ma dall'altro quanto la vorrei riempire di botte per avermi tolto l'unica persona che mi alleggerisce dai pensieri.
Credo però che gli sia passata la cotta per me, dato che ha specificato di esserci come amico. Questo mi tranquillizza, almeno non lo ferirò.
Devo trovare un modo di dirglielo chiaramente, senza ma o però.
" Si può?" mia madre entra con un sorriso che scalda la stanza e mi viene ad abbracciare.
" Mamma, allora frequenterò qui la scuola? Io non ci voglio venire. So che nella mia scuola attuale ci sono persone che fanno di me un oggetto e che si comportano da bulli, ma c'è comunque Sabrina che mi difende." bugia "Io voglio continuare la mia vita normale, però sempre con l'aiuto esterno di alcune sedute e di un dietologo che mi segua nella mia riabilitazione. Ti prego!" piagnucolo.
" Amore, sai che è difficile per me esser presente a pranzo e a cena e tuo fratello non è abbastanza responsabile per seguirti passo dopo passo, perciò non facciamo questioni su questo per favore..." rimango subito delusa dall'affermazione di mia madre, credevo cedesse.
" Però sono qui per dirti che possiamo tornare oggi! L'unica cosa che dovrai sopportare è la presenza di Elizabeth che ci aiuta con gli addobbi." Esclama con gioia.
So quanto ci tenga a lei, ma ho paura che si presenterà anche Hayes con lei e la psicologa mantiene il segreto professionale con tutti indifferentemente se sono parenti o amici, quindi mia madre non sa niente di questa cosa.
Ma fottesega lo rivedo e ho l'occasione di parlargli.
"Ma tanto lei ti tratta come una figlia perciò non ci sarà problema, poi Hugo e Marc sono con Hayes e il suo patrigno a fare una partita alla PlayStation." Continua, mentre io ringrazio mentalmente Hayes che preferirebbe giocare alla Play piuttosto che venire ad aiutare sua madre con faccende domestiche.
" Oh, bello!" mi mostro felice, per non farla preoccupare.
" Dai! Facciamo la borsa e ritorniamo a casa." La vedo entusiasta di vedermi rilassata e serena, tiene però sempre un velo di preoccupazione che non credo la lascerà prima della dimissione.
* * *
" Sara! Che bello vederti!" l'abbraccio di Elizabeth mi scalda il cuore, la considero da sempre come una madre.
" Salve Elizabeth." Ecco la Sara fissata con il dire "salve" a tutti gli adulti indifferentemente se si tratti di conoscerli o non.
" Vi dispiace se c'è anche mio figlio ad aiutarci?" chiede con tono incerto, facendo accelerare di colpo il mio battito cardiaco.
" No no, nessun problema!" afferma cordialmente mia madre.
"E' stato così disponibile appena gli ho detto da chi andavamo." Ridacchia prendendo la borsa che prima aveva in mano mia madre. In seguito camminano insieme verso la cucina mentre io rimango in piedi e in silenzio nel soggiorno, aspettando che si faccia viva la sua figura.
" Hayes." Porca puttana. Io lo sapevo.
" Ciao."
Ecco la sua voce.
Mi giro di colpo, notando il suo furbo sorrisetto stampato sulle labbra carnose. Mi rigiro, sapendo di averlo dietro e pericolosamente vicino.
" Che bello rivederti..." sussurra al mio orecchio, facendomi rabbrividire. Perché nessuno si accorge di niente?
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The Troublemaker.[Hayes Grier]
Ficção AdolescenteSara è una semplice ragazza che vive in North Carolina e ha una vita piena di problemi, genitori in via del divorzio, problemi con la migliore amica Sabrina e complessi sulla bellezza che la società impone di avere. Il secondo anno di liceo inizierà...