" Che c-cosa?" piego la testa in avanti, socchiudendo gli occhi. Nel silenzio mortale entra Elizabeth con un sorriso che si va man mano a diminuire vedendo la mia espressione scioccata.
" Cosa succede?" domanda lei. Le lacrime iniziano a scivolare lentamente sulla mia guancia, formando dei solchi incolmabili.
" Mamma, gliel'ho detto..." sussurra lui evitando completamente il mio viso. Lei annuisce comprendendo la situazione e prima di scomparire dietro lo stipite della porta, mi sorride dolcemente mentre io immobile continuo a guardare una sua impassibile reazione.
Chiudo gli occhi, asciugandomi con la manica della felpa le lacrime.
" Andiamo nella tua stanza, così possiamo parlare meglio." Mi tende la mano, sorridendomi. Io la rifiuto camminando a passo andante verso la mia camera.
Mi fermo all'entrata lasciandolo entrare e poi chiudo la porta, poggiando le spalle su di essa.
" Parla." Sputo con rammarico.
" Mi hanno offerto un ruolo in una serie di AwesomenessTv e vogliono che io sia lì il 17 gennaio." Deglutisce rumorosamente, io rimango immobile, incapace di metabolizzare il tutto così velocemente.
" E, fino a quando?"
" Sara, mi trasferisco: non esiste fino a quando; perché da questo incarico ne potranno arrivare altri solo se rimango a Los Angeles, perciò rimarrò lì." Sembra tutto così surreale.
" Va bene, allora vattene, vattene ora!" mi mordo la guancia internamente. Riapro la porta, indicandogli l'uscita. Ne ho abbastanza di tutte queste persone che mi lasciano.
" Sara-"
" No, ne ho abbastanza! Tutti che mi lasciano, tutti!" scoppio in una crisi di pianto inarrestabile.
" No, non piangere... io non ti sto lasciando. Io sarò sempre presente, verrò ogni volta che me lo chiederai."
" Hayes, vai. Intraprendi la tua brillante carriera e fatti una vita tua, ti dimenticherai molto in fretta di me." Respiro lentamente, cercando un vago modo di calmarmi.
" Non mi dimenticherò mai di te-"
" Non dire menzogne!"
" Come potrei mai dimenticarti se anche quando sei scomparsa, non ho perso la speranza di ritrovarti?" sospira mettendosi le mani in testa.
" Hayes, è meglio se parti definitivamente senza ritornare. Anche se sarai in città, non farti vedere... non voglio più avere contatti con te." Vedo il suo corpo avvicinarsi al mio e con un gesto gentile, porta il suo viso vicino al mio.
" Tu non riesci a dirlo proprio..." mi sorride timidamente, lasciando che il suo respiro s'infranga contro la mia pelle. " Dillo che ti mancherò..." le sue labbra sfiorano le mie, bloccandomi da ogni via di fuga.
" Hayes, spostati, ci sono le nostre madri nell'altra stanza." I brividi percorrono la mia pelle e il desiderio di baciarlo in questo momento è alto.
Porta le sue mani sui miei fianchi, trascinandomi verso la porta, facendola chiudere spinta dal mio corpo.
" Non m'interessa niente, dillo, voglio sentire quelle parole."
" Mi mancherai."
* * *
Scendo le scale felicemente, il mio pigiama di pile rosso e con le renne mi riscalda, facendomi sentire un po' di più lo spirito natalizio, attiro subito l'attenzione con la mia grazia di un elefante mancando uno scalino e quasi cadendo su me stessa, ma riprendendomi prima che una risata collettiva possa espandersi nella hall. Mi fa strano vedere la famiglia Grier/Floyd e la famiglia Davis festeggiare insieme come un tempo. Sarà tarda mattinata e i tre fratelli sono seduti sul grande divano di pelle a guardare la tv, tutti e tre rigorosamente a petto nudo. Non posso fare a meno di arrossire alla vista del mio aspirante compagno di avventure, venirmi incontro e abbracciarmi.
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The Troublemaker.[Hayes Grier]
Teen FictionSara è una semplice ragazza che vive in North Carolina e ha una vita piena di problemi, genitori in via del divorzio, problemi con la migliore amica Sabrina e complessi sulla bellezza che la società impone di avere. Il secondo anno di liceo inizierà...