Capitolo 38: Bitches all aroud.

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" Ho bisogno del tuo aiuto." Ammette timidamente.

" Ti servo solo a questo? Ne hai tante di ragazze che ti corrono dietro!"

" Sara ma cosa dici! Tutto il tempo che ho passato ad aspettarti e poi tu hai commesso del male a te stessa? Non ti ricordi come impazzivo per te ogni volta che canticchiavi all'uscita della scuola, sulla via del ritorno? Oppure quando andavamo in biblioteca e tu mi parlavi con gl'occhi luccicanti di quanto amassi leggere e sognare e io ne rimanevo affascinato? No, non ti ricordi mai dei piccoli dettagli e salti alle conclusioni pensando che tutti vogliano qualcosa da te! Io non voglio proprio niente, io desidero solo una mano d'aiuto nell'organizzare una festa che segnerà l'inizio di un percorso che intraprenderò da solo, per il mio futuro. Se non vuoi partecipare all'organizzazione, bene! Non trovo nessun problema a fare tutto da solo." Accentua il tono, incazzandosi.

" Allora tu non hai capito niente..." perché deve farmi piangere? " Ho paura Hayes."

" Paura di cosa?" il suo sguardo sembra improvvisamente preoccupato.

" Ho paura di perderti." Sussurro con un filo di voce. " Hayes, io non ho nessuno tranne te." La sua mano prende la mia e la stringe.

" Non temere, non mi perderai." Cerca di tranquillizzarmi con un sorriso dolce.

" Non ce la faccio a sopportare il fatto che tu te ne vada." Sospiro sul punto di piangere.

" Vieni con me!" esclama convinto, cambiando espressione. Io rido amaramente, prendendola come battuta.

" Non sparartela grossa..." abbasso lo sguardo stringendogli la mano.

" Non scherzo Sara. Tu vuoi fare carriera con il canto, quale posto migliore di Los Angeles? Vieni con me e vedrai i tuoi sogni realizzarsi."

" Hayes non ti prendere gioco di una persona debole come me. Sai che non succederà mai una cosa del genere." Affermo sconfitta.

" Convinco io tua madre, tu non devi fare niente. Le dirò con il mio meglio che per riprenderti da questo periodo, devi essere più spensierata e che qui non troverai mai la felicità completa mentre con me non dovrai preoccuparti di niente e nessuno, farai passi da gigante se è questo quello che vuoi."

" Hayes... faresti veramente tutto ciò per vedermi felice?" domando ingenuamente.

" Qualsiasi cosa. Sai che tengo a te." Sorride accarezzandomi la guancia col dorso dell'indice.

" Come faccio a non volerti bene?" sorrido anch'io e lo abbraccio forte.

* * *

" Sorellina, sorellina, sorellina!" la voce di Marc fa capolino nell'ampio soggiorno. Poi vedo il mio piccolo fratellino con un cappello di Babbo Natale e con le lucine che vanno e vengono ininterrottamente.

" Cosa c'è piccolo?" gli sorrido prendendolo in braccio. Hayes osserva tutta la scena preso dal mio atteggiamento.

" Babbo mi ha portato la macchina nera! Quella che volevo, guarda è lì!" esclama lui con entusiasmo. E' un po' strano festeggiare il nostro natale senza mio padre e in una casa dove non andavamo da anni, quindi con timidezza mi avvicino all'albero dando un lieve buongiorno al padre di Skylynn e salutando anche la piccolina che ora sta giocando con il My Little Pony.

" E' vero amore mio, è quella che volevi tu! Che bello!" ovviamente quest'anno l'unica cosa che ho chiesto al "Babbo" era di portare un po' di pace in famiglia e per fortuna è arrivata.

The Troublemaker.[Hayes Grier]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora