The Troublemaker.[Hayes Grier]

Capitolo 15: Confusion.

Sara's Pov:

" Voglio... solo.... Per favore, lascia che resti accanto a te. Non ti disturberò e non ti chiederò nemmeno dove andrai, solo per rendere sicuro che tu non muoia in qualche incidente." Supplica con lo sguardo mentre io continuo a guidare. Guardo velocemente all'orologio accanto alla postazione di guida e segna le 3.45 A.M. Metto della musica, quella che mi trasporta in un mondo completamente tranquillo e pacifico.

Premo il tasto play e Funny di Tori Kelly riempie la macchina. Mia madre recentemente si è fissata con lei. In questo momento siamo solo io e le sue parole e la strada vuota e fredda. Abbasso i finestrini facendo entrare aria per respirare il più possibile. Improvvisamente, nel mondo che stavo costruendo con la mente finalmente libera e calma, la mano di Hayes si posa sulla mia spalla, strofinando lentamente le sue dita contro la pelle scoperta dal vestito smanicato. Per un momento mi sento sollevata. Cerco di non fare molto caso al suo gesto ed arriviamo ad una parte sconosciuta del lago, molto tranquilla e isolata. Sono pazza a guidare a 15 anni con solo delle lezioni a caso. Ma non m'importa se questo significa stare in pace anche per un certo limite di tempo.

Parcheggio con successo vicino alla zona. Metto il freno a mano, spengo la macchina e scendo, spoglia di ogni tipo di tristezza e incantata da piccole creature poste a galleggiare sullo specchio d' acqua che riflette la luna e le stelle. Decido di prendere una coperta nella mia valigia e sedermi per terra avvolta dalla sua sofficità. Mi accorgo da un po' che Hayes segue ogni mio movimento con la coda dell'occhio. In seguito mi osserva mentre vado a distendermi vicino al suo corpo su quella piattaforma completamente verde e leggermente bagnata. Ho lasciato che la musica rimanesse accesa per rendere ancora più bella l'atmosfera. In questo momento la canzone che segue a Funny è Falling Slow, una canzone che amo.

" Perché mi guardi?" domando continuando ad osservare le stelle, ora distesa con le teste vicine. Sento i suoi capelli sfiorare la mia fronte, solleticandola. La sua mano invece sembra spostarsi vicino alla mia per iniziare a creare diverse figure sul palmo, con il suo indice. I dito man mano sale fino ad arrivare all'avambraccio, sfiorandolo con dolcezza, cosa che non mi dà fastidio affatto.

" Perché voglio davvero fare una cosa in questo momento ma non-" lo blocco.

" Se devi dirmi altre cose che mi faranno incazzare, risparmiatele." Il suo corpo si alza per metà, trattenendosi sul gomito. I suoi occhi sono più chiari, la sua espressione è stanca ma a dire la verità è piuttosto carina, anche se è la persona peggiore che avessi conosciuto nei miei 15 anni, alcune volte è davvero bello guardarlo.

" Sara, è una cosa che voglio fare da molto tempo ma ho sempre avuto dubbi su di essa e circa gli ultimi giorni ero impaziente di farla, era diventata un ossessione che dovevo levarmi dalla mente e l'unica via di uscita è farla ora, in questo momento." Le sue parole mi suggeriscono idee impossibili e fantasiose che una ragazza innamorata crederebbe, ma io non lo sono. I suoi occhi stanno brillando sotto la luce lunare, che li rende più affascinanti.

Mi aiuta ad alzarmi dalla posizione stesa per rimanere seduta e guardarlo meglio, nel totale silenzio. Tutto l'odio che avevo verso di lui sino a pochi minuti fa, scompare nel nulla. Un sussurro di chiudere gli occhi arriva all'udito, così ubbidisco senza pensarci troppo. Sento la distanza diminuire tra i nostri visi, la sua mano si posa sulla mia guancia destra, riscaldandola dolcemente. Sono nervosa. Il rumore dell'acqua riempie la distanza, la musica non aiuta nel calmare il battito del mio cuore, che sembra voler uscire fuori dal petto in quei secondi infiniti che passano serenamente in una casuale notte piena di errori, pianti e litigi. Petali di fiore sembrano staccarsi come tutte le imperfezioni che ci caratterizzano. Sta realmente accadendo.