Capitolo 9: Smoking weed.

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Grazie per le 200 visualizzazioni, means a lot ;) thx bye luvs.

Sara's Pov:

" Che cazzo stava per succedere?" sussurro tra me e il telefono che mi indica di avere messaggi su Whatsapp. Esco dal servizio e mi dirigo verso la sua stanza.

" Domani devi venire con noi in un posto." Afferma di punto in bianco, con un ghigno. Questo ragazzo è veramente strano.

" Io veramente domani non posso. Ho deciso di andare con Tristan." Prendo la decisione di non nasconderglielo più di troppo, mi approfitto del fatto che non c'è tanto con la testa e la sua attenzione e minore nei miei paraggi. Poi penso proprio che domani non se lo ricorderà.

" Ok, ma se ti tocca chiamami. A proposito, dove andate?" quel 'se ti tocca chiamami' ha un qualche avviso sottointeso di protezione che proprio da lui non mi sarei mai aspettata, questo ragazzo è dalle mille sorprese. Il suo viso però sembra tranquillo e soave sotto la luce fievole del bagno che a stento ritrae e illumina i suoi occhi celesti, così non mi faccio problema nel dirgli varie informazioni ovviamente le più vaghe. Non voglio di certo essere l' oggetto di una missione per un ragazzino della mia età nel giorno più bello della settimana.

A proposito non vedo proprio l'ora di passare del tempo con Tristan, sembra rispettarmi eccetto per il fatto successo ieri quando mi ha quasi forzato per baciarlo. Ma l'ho perdonato perciò ora non c'è  nessun problema tra di noi.

" Uhm, non so di preciso dove, ma siamo in Charlotte." La mia voce esce totalmente stanca e rauca, penso sia un segno che il mio tempo qui è scaduto e che dovrei prendere sonno al più presto. Lui annuisce mordendosi leggermente il labbro inferiore mentre io distolgo lo sguardo da quella strana scena difronte me e cerco di sistemare il 'mio' letto, ho proprio sonno. Dopo qualche minuto che le coperte avvolgono il mio corpo ricordo di dover lavare i denti così esco dalla stanza di Hayes e vedo Nash preoccupato. Sta trainando una valigia giù per le scale.

" Nash, che succede?" gli chiedo cercando di fermarlo, è tutto rosso in faccia.

" Domani devo partire per una convention con tutti gli Youtuber americani. Ritorno a Los Angeles." Annuisco confusa dal fatto di non sapere che il fratello del mio amico abbia un lavoro così... originale.

" Ah, perciò abiti a Los Angeles di solito..." affermo cercando di restare calma dato che i dolori al basso ventre non finiscono di certo subito dopo aver preso la bustina.

" Sì, sono stato qui solo per un mese e ora devo rientrare, anche perché molte persone mi hanno chiamato per una collaborazione perciò sto facendo le cose alla svelta." Annuisco e decido di allontanarmi lasciandolo alle sue cose. Lo rivedo salire le scale dopo che, supponendo, abbia posato le valigie, gli pongo l'ultima pallosa domanda.

" Ma allora domani a che ora parti?" gli chiedo mentre vedo lui che mi fa segno di aspettare. Mentre aspetto una sua risposta vedo Hayes entrare invece nella sua stanza, lanciandomi un occhiata fugace che tende a sembrare più un rimprovero visivo, ovviamente non m'intendo molto del linguaggio fisico e delle sue varie sfaccettature nel dar un segno ben preciso, ma decido di solamente lasciar perdere, sembrando la via più breve per non cercare di dar conto a quello che stava succedendo prima nel bagno.

" Domani verso le 6 parto, se ci sei ci salutiamo!" io annuisco pronta a fare un'altra dormita di 5 ore e decido di scendere le scale, non so per quale motivo ma poi entro in cucina, mia mamma sta ridendo per qualcosa e accanto a lei c'è Elizabeth e suo marito.

" Sì, che poi ha fatto capire al portiere che gli faceva goal di sicuro invece ha sbagliato tirando chissà dove." Commenta Johnnie ridacchiando leggermente, lui è il padre di Skylynn ed è una delle persone più gentili sul Universo e sua moglie è fortunata ad averlo. Mia mamma subito dopo concorda con lui e poi nota che io li guardo.

The Troublemaker.[Hayes Grier]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora