A parte quel piccolo, ma suggestivo incontro, durante il mio turno di lavoro non succede granché; la giornata passa in un soffio, volando via veloce come un uccello che migra verso sud.
La cosa strana succede mentre mi sto togliendo il grembiule.
La mia mente, ogni tanto subdola e traditrice, mi fa rivivere l'incontro-scontro di questa mattina e così ritrovo a pensare al ragazzo dell'emporio.
Chissà cos'avra' pensato di me?
Mi crederà pazza?
Mentalmente instabile?
Fuori di testa?
Il mio cuore sforna domande a raffica, ma il mio cervello, la mia razionalità, mi suggerisce di lasciar perdere.
Però...
Dopotutto gli devo delle scuse...
No?
I miei piedi, quasi avessero una loro volontà, mi portano di fronte all'emporio, dove mi fermo in attesa.
Non so nemmeno io di cosa.
Spio dentro, ma non vedo molta gente attraverso le vetrinette.
Soprattutto non vedo Lui.
È comprensibile ormai è tardo pomeriggio, forse sarà tornato a casa.
Rimango combattuta, ferma là, indecisa sul dà farsi.
Cosa faccio?
Entro?
Non entro?
Mentre sono persa in pensieri deliranti e, ammettiamolo, un poco stupidi, mi sento tirare per una manica.
Sobbalzo leggermente ed abbasso lo sguardo.
È la ragazzina che fa la commessa all'emporio. Mi scruta coi suoi splendenti occhi verdi, troppo perspicaci per la sua tenera età.
《Ciao》mi saluta dolcemente. La guardo un poco perplessa.《Che fai? Entri?》mi chiede e, senza aspettare una risposta, inizia a trascinarmi verso la porta.
Ehm...
O... k...
Dopotutto i bambini sono la voce della verità, no?
I campanelli attaccati alla porta suonano gioiosamente, annunciando il nostro arrivo.
《Finalmente, Lexie! Ma quanto ci hai messo?》ci saluta una voce maschile, un po' spazientita.
Mi guardo intorno, ma non riesco a capire da dove proviene.
《Ahahah! Poco, papà. Sei tu che hai troppa fame》risponde la ragazzina, Lexie, avviandosi dietro allo scaffale degli snack, con, in mano, un sacchetto che prima non avevo notato.
Nell'emporio non ci sono clienti, a parte un uomo barbuto che controlla in maniera maniacale le date di scadenza dei surgelati, quindi seguo Lexie, curiosa e speranzosa.
Dietro allo scaffale, c'e' una porta, che la prima volta non avevo notato, che conduce all'esterno. La varco, seguendo la voce squillante della bambina, e mi ritrovo in una sorta di magazzino all'aperto. Scatole e scatole di merci da inventariare giacciono qua e là, senza una precisa logica, formando una sorta di percorso fino a Lexie e suo padre.
《Papà! Ti presento una mia amica》fa lei, illuminandosi alla mia vista e facendo girare l'uomo che è con lei.
Non ci posso credere!
È Lui!
Il ragazzo di stamattina è il padre di Lexie!
《Oh... Ah... Io...》ricomincio a balbettare senza sosta.
Che faccio?
Cosa diavolo faccio?
《È lei la tua amica, tesoro?》gli domanda lui, con un caloroso sorriso stampato sul volto.
Anche se la mia bocca è momentaneamente inutilizzabile, i miei occhi funzionano a dovere ed analizzano il fantastico ragazzo di fronte a me. È alto e ben piazzato, ha capelli castano chiaro, adorabilmente spettinati, ed occhi azzurri in cui è facile perdersi, ma che sono difficile decifrare. Indossa abiti semplici, maglietta e pantaloni sportivi, ma su di lui sono una meraviglia, più eleganti di qualsiasi abito firmato.
《Sono Tom, il padre di Lexie》si presenta porgendomi la mano. La guardo come se fosse aliena, prima di realizzare che probabilmente dovrei stringerla.
《Io sono S... Katy...》inizio, bloccandomi appena in tempo e ridacchiando, sperando che non capisca l'errore.
Accidenti!
Mi stavo presentando col mio vero nome!
Cosa mi fa quest'uomo?
Credo che non si sia accorto di nulla, dato che continua a sorridermi, rilassato.
《L'ho trovata fuori dalla porta. Era indecisa se entrare in negozio...》racconta Lexie col candore dei bambini.
In questo momento vorrei sotterrarmi.
《Beh... Ecco...》Il mio viso è in fiamme; infilo le mani in tasca per simulare indifferenza, ma non lo frego per niente.
《Ah, sì? E perché?》chiede, ma non capisco se a me oppure a sua figlia.
《Io... Le dovevo delle scuse... Per stamattina... E quindi...》riesco a fare un discorso di senso compiuto.
Più o meno.
Tom scoppia in una sonora risata e scrolla le spalle.
《Tutti noi abbiamo delle giornate no ogni tanto》e mi sorpassa per rientrare in negozio con Lexie al seguito.《E comunque puoi darmi del tu, Katy》si gira quel tanto che basta per farmi l'occhiolino.
Li seguo, stupidamente contenta della svolta presa dalla mia giornata finché non mi accorgo che lui si è fermato e lo scopro nel peggiore dei modi:sbattendoci contro.
《Scusa... Scusa...》farfuglio in preda all'ansia.
Se non mi credeva matta prima, ora lo penserà sicuramente...
《Tranquilla...》mi zittisce Tom, scostandosi e chiudendo la porta. Va dietro al bancone prima di rivolgermi una domanda a cui non credo avere una risposta《Come mai sei qui? Ti serve qualcosa?》
Certo che mi serve qualcosa!
Mi servono un sacco di cose:sicurezza, tranquillità, fiducia, amore...
《Vernice!》esclamo, forse un po' troppo forte, felice di avere una risposta sensata.《Gialla... Devo dipingere il pavimento della cucina... Ah, giusto... E mi servono assi, chiodi, martello...》continuo il mio elenco.
Ormai sono partita e non mi ferma più nessuno.
《Ferma! Ferma!》Mi blocca con un cenno《Giallo? In cucina?》mi chiede stupito come se avessi detto chissà quale sproposito.
《Perché no, papà? Il giallo è bello, allegro...》Lexie sbuca da sotto il bancone, sgranando i suoi occhioni dolci con perplessità.
《Ah... Beh... Sì, però...》Tom tenta di giustificare la sua risposta, ma non trovando argomenti validi alza le braccia al cielo, esasperato.
Scoppio in una risata gioiosa, che sgorga direttamente dal cuore.
È da tanto tempo che non rido così di gusto, credevo di essermi dimenticata la sensazione che dava essere felici.《Dovresti ridere di più》osserva Lexie in tono leggero《Vero, papà?》E poi sparisce nuovamente sotto il bancone.
Vorrei tanto sapere cosa fa là sotto.
《Hai ragione, tesoro. Hai perfettamente ragione》commenta lui con voce calda che mi provoca un brivido.
Ci guardiamo per un eterno momento, gli occhi incatenati che scrutano l'anima l'uno dell'altra.
Non so cosa vede, ma io vedo tutto quello che ho sempre desiderato.
Calore.
Amicizia.
Famiglia.
Amore.
E questo mi fa paura.
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Ricominciare
RomanceUna ragazza in fuga troverà il coraggio di ricominciare? Oppure sarà inghiottita dalle oscure spire del passato? La cover è uno splendido lavoro di @backtowherewebelong a cui va il mio enorme grazie!